martedì 31 marzo 2009

SOGNI 2

Ieri, molto per caso, ho letto, sul blog di ElleGGì, un post riguardo un suo recente sogno. Stranamente la notte appena passata, mentre sognavo, la mia vocina 'saggia' analizzava il sogno e mi diceva: "Scrivitelo, questo, che ti può essere utile!".
Un evento per niente eccezionale, tenendo conto che sogno di dormire, di sognare e di svegliarmi nei sogni, e meno ancora se consideriamo il fatto che, i sogni, me li sto scrivendo davvero. Però il fatto è, che, non l'ho 'salvato' lì per lì, e, al mattino, all'infuori di ricordare che uno dei protagonisti della storia era un vampiro, non riuscivo a rammentare altro!
Così, leggendo i dettagli di quell'altro sogno... beh, un po' di invidia la provavo! ;PPP ;)))
Ma stanotte mi sono rifatta alla grande! Ne ho segnati ben tre! ;DDD
Appena il barlume di lucidità si è fatto abbastanza intenso da poter accendere la luce, ho preso penna e blocchetto e ho lasciato andare dita e memoria per i primi due. Stamattina è toccato al terzo! (Con dispiacere devo però annotare che qualcun altro me lo sono perso! ;PPP)
Il primo è davvero interessante! Chissà che non ne venga fuori davvero una storia! :DDD
Quello che, però, mi è piaciuto di più, è stato il terzo... grazie, ElleGGì! ;DDD ;)))

PS: poco fa ho saputo che in questi giorni anche mia sorella ha fatto un sogno abbastanza strano. Quasi quasi comincio a 'raccogliere' anche quelli degli altri! ;))) ;DDD



giovedì 19 marzo 2009

CITAZIONE MUSICALE n°3

"This is a woman's world.
This is my world."

[Neneh Cherry - Woman -]

(grande! ;DDD)


CITAZIONE LETTERARIA n°3

"La donna più attraente è quella che non riusciamo mai a trovare in un caffè affollato, quando la cerchiamo, è quella a cui si deve dare la caccia, e scovare sotto i travestimenti delle sue storie."

[Anais Nin - Elena (in: Il delta di Venere ) - ed. Bompiani]

(buona caccia...! ;PPP )


mercoledì 18 marzo 2009

VERDE

Sei alla stazione. La stai attraversando perché devi andare a prendere la metropolitana, e, con nelle orecchie una canzone che ti ha sempre procurato strane sensazioni, ti domandi, vedendo la gente che si affretta attorno ai binari, perché non hai una valigia con te: per salire sul primo treno che va.
Ti chiedi perché non hai sempre dietro un biglietto e l'indispensabile, perché sei ancora qua.
E poi, nella folla, scorgi due occhi: verdi come dovrebbero essere verdi gli occhi.
Ti passano accanto senza vederti, diretti chissà dove con passo sicuro e leggero, anche se appena un po' forzato.
Lui non ha valigia, non ha cappotto. Solo occhi verdi fra i folti capelli scuri e il maglione.
E tu ti domandi chi è, cosa fa, dove va.
E sai che non avrai risposta.
Ma il mondo, oggi, ha cambiato colore, e non ti importa più di dover star lì ad aspettare la metro.

PS1: la canzone è 'Lifelines' degli A-ha.
PS2: il quadrifoglio qui sotto, fa parte della mia collezione! ;DDD


giovedì 12 marzo 2009

ALESSANDRO

Magno.
L'unico degno di questo nome, oltre che dell'appellativo.
Si salva ancora qualche personaggio letterario.
E, in effetti, è da quelli che parte questa riflessione, perché, in linea di massima, sono tutti degni del nome che portano.
Anche il ragazzetto (uomo che darebbe punti a molti, per la coerenza e l'intensità dei sentimenti, che nella sua caparbietà giovanile, lo spingono alla più estrema delle soluzioni) di 'Le amicizie particolari', by Roger Peyrefitte, ed. mondadori, (se qualcuno/a mi segnala un'altra edizione -reperibile, ma anche no- gli/le sono infinitamente grata), o il progetto di figlio di Louise in 'Come finisce un amore' [v.STRANI RICORDI 2], per citare solo gli ultimi incontrati.
Gli 'Alessandro' in carne e ossa, invece...
Sarà che tutte le persone strane le incontro io, ma, di quelle con questo nome, si salva solo 'Cudly boy'! ;))) ;DDD
Peccato, perché questo nome mi piace! ;DDD
Tornando al Magno, anche lui, all'inizio, non se la passava troppo bene!
Nonostante il nome, infatti, non mi stava simpatico.
Meglio: non lo sopportavo proprio, lui e la sua conquista del mondo, e parteggiavo per Dario il Persiano.
Mi dava pure fastidio si chiamasse così!
Poi c'è stata una folgorazione, simile a quella con i Radiohead, e ho cominciato a provare sincero interesse per lui, a leggere antichi e moderni (su alcuni dei secondi è meglio stendere un velo di pietosa censura, però!), e ho capito finalmente quel 'Magno' che, a scuola, non si erano mai presi il disturbo di spiegarmi!
Adesso lo amo alla follia! :)))
Merito pure, non lo nego, dei Giapponesi!
La serie, e anche il film: 'Cronache di guerra di Alessandro il Grande' sono, a loro modo, un piccolo capolavoro. Realtà fantasticata molto più coinvolgente della 'sfilata di belli' del film di Oliver Stone. (che però, lo ammetto, mi ha fatto ridere da matti, e quindi qualche pregio ce l'ha! ;))) )
Capitolo a parte meritano le 'Alessandra'. Prima o poi... ;PPP ;DDD



mercoledì 11 marzo 2009

ABISSI

Certe volte, scorgi, negli occhi di qualcuno incontrato per caso, un luccichio strano, lucido. Lo/la guardi mordersi le labbra come per nascondere qualcosa di penoso, ma i tratti del viso sono gioiosi.
Lo/la osservi meglio, e ti rendi conto che non è vestito/a in modo particolare, anzi, piuttosto normalmente, quando non in maniera pure trasandata. Soprattutto ti accorgi che non ti guarda, non guarda nessuno, ha la testa altrove.
Lo/la confronti con le persone tutt'intorno che, col viso luminoso e sereno e il sorriso pronto, parlano, rapportandosi continuamente agli altri.
E allora la differenza abissale che lo/la divide da questi diventa prepotentemente evidente: loro sono persone normali, e lui/lei, per quanto possa apparire folle, è, semplicemente, felice.
E' folle, allora, la felicità?
Forse.
Ma più di tutto è una cosa che difficilmente si riesce a condividere.
Non per la cattiva volontà di chi la prova, quanto, piuttosto, per l'impermeabilità a questa sensazione, se provata da altri, di chi gli/le sta intorno.
Isola, allora, la felicità?
Può darsi.
Ma i pianeti, nell'universo, girano, soli nelle loro orbite, in sintonia con tutti gli altri astri.
Magari sono tutti felici... ;)))


martedì 3 marzo 2009

MORRISSEY

Qualche anno fa, dopo una mia personale scoperta, proposi, all'attenzione di coloro che seguivano un certo forum, una questione: di che colore fossero gli occhi di Morrissey (Steven Patrick, ovviamente!).
La domanda suscitò una serie di interessanti considerazioni, più o meno filosofiche, che, partendo dal colore, finivano a quel che esso celasse e a quel che esso mostrasse.
Adesso, col disco nuovo fra le mani (ma, in verità, è già da un po' che mi succede), mi interrogo da sola su un'altra questione: perché non guardo più solo gli occhi di Morrissey, ma mi soffermo a guardare anche tutto il resto?
E si che, quand'era giovane, non mi ha mai fatto quest'effetto!
Eppure il sorriso è sempre lo stesso. Gli occhi, colore a parte, sono sempre gli stessi. Il fascino della sua musica pure.
Qualcosa è cambiato, però!
Sarà l'età... (mia? sua? non è dato di saperlo!)
Certo è che lo guardo in maniera diversa: mi lascio avvolgere, incantare, consolare, esaltare, dalla sua voce, dalle note che l'accompagnano, ma, quando meno me l'aspetto, mi ritrovo a fissare la sua immagine, a seguire con lo sguardo i lineamenti del viso, le curve del corpo.
E' come se, improvvisamente, fosse diventato tridimensionale e reale. Come persona intendo! E mi piace!
Sarà colpa di quel gelato che hanno utilizzato per propagandare il disco precedente, ma se lo vedessi seduto a tavolino, intento in quest'occupazione, senza dir nulla, mi siederei di fronte a lui, ginocchia contro ginocchia, ordinerei lo stesso gelato, e, guardandolo negli occhi, comincerei a leccarlo.
(il gelato, s'intende! ;PPP ;))) ;DDD)
Cosa succederebbe dopo, non lo so! Riderebbe? Forse si... e riderei anch'io! ;)))
Non gli direi quel che ha sempre significato la sua musica per me, quello che significa ancora, continuerei solo a leccare il gelato... e poi ognuno per la sua strada, come sempre.


PS: lo so che vi state chiedendo chi paga le consumazioni, e ve la voglio togliere questa curiosità: offre la gelateria!