mercoledì 29 giugno 2011

The songs...

Ho comprato il dvd di 'The song remains the same', il film, datato 1976,  tratto dai concerti che i Led Zeppelin fecero a New York nel 1973.
1973... ero piccoletta, all'epoca! Non mi rendevo proprio conto di quel che poi si sarebbe raccontato!
Probabilmente vedevo ma non ci facevo caso.
Sono convinta, però che certe immagini, nel fondo della mia memoria, ci siano.
Non in particolare dei Led Zeppelin - o magari anche di essi, chissà! - ma di quel che indossava quella generazione, si. Un certo tipo di persone, almeno.
E sarà per quello che guardo con disappunto certi abiti moderni.
Non parlo di quelli eleganti, classici, che fanno figura e stile sempre, ma di quelli caratterizzanti la vita di tutti i giorni.
Insomma, si, preferisco i jeans a pelle piuttosto che i pantaloni col cavallo alle ginocchia!
La vita bassa sagomata sui fianchi di allora alla brutta copia di oggi che ne sforma il disegno e butta su la pancia!
Pancia che poi, all'epoca, era prerogativa di una certa età e di una certa condizione sociale.
Luogo comune, senza dubbio, ma la sua assenza era una goduria per gli occhi, che le giovani generazioni conoscono solo in negativo.
(Fisico tonico e snello non è per niente uguale a fisico anoressico! Così come un po' di ciccia ben distribuita non è confrontabile col grasso sproporzionato e spropositato che c'è in giro!)
Certo, si, ognuno si veste come vuole... ma l'occhio è fatto per guardare, e vuole farlo provandone piacere.
(Ed è questo l'unico senso in cui 'grasso è bello'.)
Ora, la questione dell'epoca era anche il sottojeans...
Beh, in quel campo, oltre ai regressi (v. IL PIANTO e LA RISATA, dicembre 2010), la modernità ci ha fornito anche di qualche progresso, e il davvero invisibile è ormai una realtà (unisex) per cui ognuno si può sentire intimamente a suo agio.
Riguardo poi ai Led Zeppelin (che, altrimenti, verrebbero nominati principalmente a sproposito, anche se a superbo esempio), mi sa che, sempre all'epoca, la loro musica (come quella di tanti altri, intendiamoci), mi deve essere entrata nel cervello (e nel cuore), perché il mio corpo è come se la riconoscesse parte di sé.
Come un qualcosa di atavico, di succhiato col latte (Eh, gia! ;DDD).
Mi sono resa conto, che, in un modo o nell'altro, dev'essere stato così, perché mi trovo completamente a mio agio con un certo tipo di musica di quegli anni (pure con quella un po' precedente, però, come quella dei The Doors!), anche se, in verità, non so come sia stato possibile, visto che, a quell'età, l'indipendenza musicale non ce l'avevo!
Mah! Misteri della contemporaneità!


Geniale!

E' la sola parola per definire 'Cosmetica del nemico' di Amélie Nothomb (edizioni Voland).
Tre ore letterarie in cui si passa dal fastidio allo stupore, alla perplessità, allo sconcerto, seguendo il dialogo, scaturito e forzato dall'attesa per il ritardo della partenza di un aereo, da cui è costituito il nocciolo della storia.
Storia che, nella sua concretezza dei fatti, dialogo a parte appunto, è, nella sua essenzialità, descritta nelle tre righe iniziali e nelle dodici finali (Nell'edizione super economica! Sono sicuramente di meno nell'altra edizione!).
Il dialogo, che potrebbe anche venir considerato un doppio monologo, invece, è, alla fin fine, un lungo inciso tra il preambolo e la conclusione oggettiva, che tira fuori dall'anonimato di una situazione generica, protagonisti presenti e assenti, e racconta le loro vicende.
E' geniale il livello di coinvolgimento che certe parole riescono a farti provare.
E' geniale come le parole possano ribaltare i ruoli e trasformare le situazioni.
E' geniale come, senza mai perdere il filo, il controllo della situazione, il lettore abbia la possibilità di riconsiderare la propria posizione rispetto ai personaggi!
;DDD


CITAZIONE MUSICALE n°30

"I'm vulnerable, I'm vulnerable
I am not a robot
You're loveable, so loveable
But you're just trouble..."

[Marina & the diamonds - I am not a robot]

(Yeah!, just like this! ;DDD)

CITAZIONE LETTERARIA n°30

"Il senso di irrealtà fa parte del suo modo di vedere le cose, e nulla riesce mai a sorprenderla abbastanza, poiché mette in conto che a ogni istante possa succedere di tutto."

[Francesco Costa - Se piango, picchiami. - Marsilio]

(Posizione affascinante, ma a forte rischio di incomprensione! :P )

sabato 18 giugno 2011

TEATIME n°4

Coffee tires more than tea? ;DDD
Who knows?
But... if you think about this, tea time is more suitable for socialization then coffee time.
Generally you sip coffee in a hurry, standing, with people behind your back... even if you aren't alone!
On the contrary, a cup of tea needs a seat, chats, or, if you not are with somebodyelse, to look around yourself!
It is the same you invite someone to drink coffee/tea at home.
In the first case you do it speedly, in the second, slowly.
Probably is similar in a blog dedicate to coffee... a sip and you go!
So, because it isn't fine to speak about tea in a coffee blog, I'll continue my posts on this topic here.
Milk or lemon, please?
(Nothing at all, thanks! :DDD )




HURTS

Certi amori nascono all'improvviso.
Un po' per caso, un po' perché così doveva essere.
Nel senso che ci si cerca a vicenda finché non ci si trova.
E così, un post da you tube su Facebook da parte di un conoscente ha innescato il fuoco della passione! ;DDD
'Sunday' mi è entrata nel cuore e nel cervello. E si è tirata dietro tutte le altre canzoni che compongono 'Happiness' degli Hurts.
Un duo di young men di Manchester che ha fatto dell'eleganza un po' retrò la sua arma vincente, nella musica come nell'aspetto.
Il bianco e nero patinato che prevale nei video - una piccola icona dei quali incorona il titolo di ogni canzone nel libretto, pure in bianco e nero, allegato al cd - , così come certe sonorità, sono, però, solo un richiamo, al passato, una sorta di citazione costante che nulla toglie alla loro moderna interpretazione dei suoni e delle immagini.
Riguardo a queste, è ovvio che ci sia l'aiuto di qualcuna altro, ma sto parlando della figura complessiva che viene fuori dal nome 'Hurts'.
Non vorrei, però, che questa fosse una catalogazione negativa.
Le potenzialità espressive di questi due ragazzi mi sembrano notevoli e per niente legate a epoche e artisti che pure, indistintamente, fanno venire in mente.
Ho trovato maliziosamente perversa la scelta di 'Wonderful life' come titolo per una canzone che non ha niente a che vedere con quella di Black, e, allo stesso tempo, è legata ad essa da questo uso un po' malinconico un po' sognante, del bianco e nero cinematografico, che, dopotutto, crea uno 'stile'.
'Happiness' è un disco pieno e consapevole, e le canzoni sono tutte belle, perciò questo - forse - sovrappiù di identità, in un mondo musicale dove il nuovo davvero talentuoso ha difficoltà a farsi conoscere, non guasta, ma, anzi, diventa necessario.
E l'eleganza non passerà mai inosservata!




Ninne

Tempo fa ho letto, da qualche parte su Internet, una notizia-pettegolezzo che mi ha fatto sorridere: i Coldplay venivano considerati da non so quali utenti, come il gruppo musicale che più favoriva il sonno.
(!!!???)
Poi non ci ho pensato più.
Coldplay mi sono sempre stati simpatici. Li trovo gradevoli e di compagnia, e la voce nasale di Chris Martin è piacevolmente rassicurante.
Fino a qualche mese fa, però, eccettuato un cd allegato a un giornale di musica, non possedevo niente di loro, e li ascoltavo solo per radio o in TV.
Il tutto a causa di una somiglianza fisica che magari vedo solo io e che, per una sorta di pudico rispetto, mi impediva di avere materialmente in casa le loro opere.
Poi, però, una serie di cose sono cambiate, o sono cambiata io, e, complice un'offerta promozionale, ho comprato tutti e quattro i dischi che hanno inciso fin'ora.
(Avrei preso anche la raccolta di singoli, ma non era disponibile! :P )
Una buona parte delle canzoni - i singoli, appunto - la conoscevo, ma i dischi per intero no.
Li ho ascoltati uno per uno, facendo altro ma con attenzione, e mi sono resa conto di una cosa: quelli del pettegolezzo su Internet avevano ragione! :)
Ma non perché siano noiosi!
Cosa che, in effetti, non avevano mai detto, piuttosto, invece, perché hanno davvero la capacità di rilassarti! E, a quanto pare, la cosa non fa effetto solo a me! ;)))
Un gran talento, questo, non essendo né monotoni né lagnosi.
E' un'allegria discreta, la loro, che ti culla e ti mette in pace con il mondo, o, quantomeno, di buon umore, e perciò - come è stato unanimamente riscontrato - predispone a sonni beati!
Come quelli - presunti tali - dei bambini, che probabilmente li gradirebbero più degli U2, degli HIM, degli A-ha, di David Bowie con cui cercherei di farli addormentare io!
(Ammesso riuscissi a ricordare in sequenza logica le parole di una qualsiasi delle loro canzoni! ;P )



(To'... sta per uscire il nuovo disco! :DDDDDD )


domenica 12 giugno 2011

Ragioni sue

Cos'avesse da protestare questo pennuto, stamattina, quando sono salita sul terrazzo proprio non lo so!
Una cosa è certa, però: il suo era un gracchiare di protesta!
E' stato lì di fronte a guardare o a volgermi le spalle gridando al mondo le sue ragioni, poi, all'improvviso, è volato via!
Pensandoci... magari aveva buttato l'occhio sulle albicocche e non ha gradito che ce le siamo mangiate noi? Mah! ;)))





Frutti


L'altra sera, dopo giorni di controlli e ricontrolli per valutare il giusto punto di maturazione sono salita per caso sul terrazzo e, avendone trovata una in meno sui rami, anzi due, una semi infilzata sull'aloe e un'altra a terra sotto la panchina, mi sono data alla raccolta delle sei albicocche giunte a maturazione!
Era ora di cena...
Mi hanno detto che erano dolcissime! ;DDD
(Non le ho assaggiate, a me le albicocche non piacciono particolarmente, ma già sul ramo erano bellissime!)
Può sembrare strano, ma anche in piena città certe cose sono possibili, e un pizzico di soddisfazione non guasta! ;)))


Si, queste sono cinque! La sesta è stata mangiata prima che potessi fotografarla! ;P