lunedì 31 ottobre 2016

Halloween

Palermo, orto botanico.
 

giovedì 27 ottobre 2016

CITAZIONE MUSICALE n°94

"My whole life,
Waiting for the right time,
To tell you how I feel."
 
[Hurts -Stay]
 
(...)
 

CITAZIONE LETTERARIA n°94

"Mi  chiedo se sapremmo che tipo di vita facciamo se ogni tanto non dovessimo raccontarla ai nostri amici."
 
[Edmund White - Jack Holmes e il suo amico - Playground]
 
(Mi chiedo se anche con loro teniamo il conto delle bugie...)
 

Suonerie

"I want it all, I want it all, ...", chiama, con la voce di Freddy Mercury, la suoneria di un cellulare.
"Papà?", risponde il proprietario, con tanto di carrozzino con bebè davanti, del  telefono.
 
[Certe suonerie non si scelgono a caso.]

Dell'umana cortesia

Entro nella pasticceria, dopo aver scelto dalla vetrina che dà sulla strada cosa comprare, e, recatami alla cassa faccio l'ordine.
La commessa sta, nonostante ci siano altre due clienti, smanacciando coi soldi della cassa.
"Vada dalla collega!", mi dice.
La collega serve al banco e non ha la cassa, ma vado da lei.
Aspetto che serva chi è lì prima di me, che quella che sta in cassa faccia loro lo scontrino, che ritirino, quindi che venga il mio turno.
Neanche fossi stata un fantasma senza lenzuolo, rimango a suscitare la loro completa indifferenza.
Allora mi guardo intorno, torno a posare lo sguardo sulle tipe, quindi volto loro le spalle e me ne vado.
 
[Non dico il nome della pasticceria: farei loro pubblicità e non se la meritano.]

Così

E poi, all'improvviso, ti torna in mente il bracciale che lui indossava sempre.

La perla sono io

All'imbarco, per tornare a casa, sul traghetto preso all'andata una settimana prima: "Io la signora la conosco! E' quella che arrotola il foglio (leggi : il biglietto in formato A4) invece di piegarlo!".

Anche questa è Palermo

E nel supermercato a conduzione familiare ti ritrovi a dover spiegare che non è perché ti sei trasferita lì che ti vedono tutti i giorni, ma che sei solo in vacanza e alla fine della settimana andrai via.
E ti pare normale dare loro gli auguri per il nipote appena nato e salutare, ricambiando la stretta di mano e accettando gli auguri di un ritorno in loco, prima di andare via.
 
[Ecco, forse, se chi fa le pubblicità girasse un po', riuscirebbe a riprodurre realtà meno artificiose e più vicine al vivere comune, più piacevoli da osservare e maggiormente rappresentative del messaggio che la pubblicità stessa vuol trasmettere.]

Ottobre a Palermo

 
Palermo: sette giorni in compagnia di un'amica finlandese, sua figlia e la cugina di questa.
Palermo: una serie di dejà vu, in parte frutto della memoria inconscia, perché lì ci ero già stata e alcune cose le ricordavo, in parte no.
 
 
Non posso dire di averla girata tutta, non ne ho avuto il tempo, ma un po' sì, e un po' ho cominciato a conoscerla e a capirla.
Non è immediata, questa cosa, perché, come tutte le città, ha molte facce, e quelle di Palermo si incastrano l'una nell'altra in maniera molto particolare.
 
 
 
Si riconosce la città di mare: quella caratteristica di movimento culturale, sociale, 'fisico', che solo il contatto con le onde e con quello che si tirano e lasciano dietro può far scaturire.
 
 
E' una città del cibo, che è tanto, vario e saporito.
Usi e costumi giornalieri ne fanno una città 'antica', in cui i comportamenti hanno un valore, ma, allo stesso tempo, non è chiusa in se stessa, anzi è decisamente 'moderna'.
 
 
 
E poi c'è l'affascinante città architettonica, in cui nuovo e vecchio, intero e rotto, bello e brutto, si fondono, dove integrandosi e dove no.
 
 
E' di sicuro una città di verde pubblico, curato quello 'vecchio', reinterpretato magistralmente, unendolo ad elementi del passato, quello nuovo.
 
 
Sembra pure una città in cui gli animali paiono trovarsi a proprio agio (e questo la dice lunga sulla civiltà di un popolo)!
Ed è, sì, una città del turismo, ma le cose belle si fanno vedere, per la gioia -e qualche volta l'invidia- degli altri.

 

giovedì 13 ottobre 2016

Intorno a Ricardo

Ditemi che tutto si spiega, che tutto ha un senso, perché altrimenti non so più che pensare!
Nella gita parigina di ormai parecchi anni fa mi dedicai alla mia grande passione: i giardini.
E quindi, ritenendoli, se pur particolari, tali, visitai alcuni cimiteri.
Ovviamente il Père Lachaisse, Montmartre, Montparnasse.
Alcune tombe mi colpirono particolarmente.
Scattai timidamente alcune foto. Altre, chissà perché, non le scattai.
E soprattutto di una mi è sempre dispiaciuto non aver serbato altro ricordo che quello mentale: è costituita dalla scultura di un enorme gatto a mosaico, con, su un piccolo cartello posto davanti, una intestazione che recita: 'pur notre grand ami Ricardo mort trop tot jeune, aimè, et beau' , seguita dalle date di nascita e morte del soggetto.
Quest' uomo mi incuriosì lì per lì e ha continuato a farlo per anni!
Perché non mi segnai le informazioni in quel momento, perché non scattai una foto, non lo so!
L'ho cercato tanto, dopo, ma, se pure in grado di riconoscere sia la statua che la scritta non ero in grado di ricordare quest'ultima per usufruire dell'aiuto di internet.
E poi c'era stato un fraintendimento: ero convinta che la tomba fosse a Montmatre (poco lontano da quella di Nijinsky, di cui ho la foto) e invece è a Montparnasse!
Adesso su fb, faccio parte di un gruppo di appassionati di cimiteri, e ieri è venuta fuori questa tomba.
"E' lei.", mi sono detta, ma, ovviamente, non riconoscevo il contorno.
Un po' di ricerca, oggi, e ho capito anche chi è questo 'Ricardo' [Ricardo Menon, assistente dell'artista Niki de Saint Phalle, autrice della statua in questione e dell'epittaffio].
L'altro ieri, però, tramite internet ci ero, una volta di più, vicinissima, perché, per 'Stelle', cercavo un ospedale con determinate caratteristiche, che si trova proprio in quella zona.
Un caso? Non lo so.
Perché Montparnasse è il cimitero preferito di B.R. (uno dei personaggi di 'Stelle')!
Ci passeggia anche, in un capitolo!
Deve però aver fatto un giro in cui non ci passava davanti. Forse per la pioggia.
Che c'era anche quando ci sono stata io.
Ricordo tutto di quel giorno, ma il gattone (la cui ricerca anche tramite l'accostamento 'gatti' e  'cimiteri' non ha mai dato frutto fino a stamattina) continua ad essere collocato in un verde che non è quello di Montparnasse!
Però sono convinta che i personaggi di 'Stelle' abbiano cercato, e continuato, in un modo o nell'altro, di indicarmelo.
Miao!

venerdì 7 ottobre 2016

700

E' il numero dei post pubblicati fino ad oggi.
 
 
 
 
La foto è stata fatta al 'Festival dell'Oriente' di quest'anno a Napoli.

'Il ragazzo con gli occhi grigi'

Gilles Perrault - 'Il ragazzo con gli occhi grigi' - Fandango Playground
 
Tempo di guerra: se i proiettili di un aereo nemico imperversano e hai due figli da proteggere, nonostante tutte le tue magari giuste remore, la possibilità della fuga, quasi imposta, da un giovane, un ragazzo, nei campi, è una opportunità che non è possibile ignorare.
Flo non sta a pensarci e segue Jean in una casa isolata che sarà rifugio e trappola, salvezza e fonte di pericolo, in uno sbocciare di sentimenti, ricordi e azioni. Una bolla di tempo immobile e tiepido che accoglie i quattro protagonisti e che si romperà pochi giorni dopo, alla fine della guerra.
Preciso ed essenziale nelle immagini, il racconto lascia molto ad intendere, senza specificare, ma, allo stesso tempo, senza far fraintendere, e il concentrato di pensieri e azioni si dilata in essi stessi attraverso la visione del vissuto di Flo.
Quello di Jean parla per piccoli indizi, che, sono forse più espliciti delle parole.
E, forte del fatto che l'essere, il sentirsi, vicini, non implica la conoscenza reciproca, il racconto, fra mistero e inganno, si chiude con un finale che probabilmente ci si aspetta, ma non esattamente in quella forma, e che resta, comunque, aperto.