giovedì 25 novembre 2010

DUE


730 giorni (+ o -), oppure: 24 mesi , o ancora: 108 settimane (+ o -).
[Mi risparmio il conto delle ore, dei minuti e dei secondi! ;P ]
Praticamente: due anni.
Due anni di blog.
Per un totale, compreso questo, di 154 post.
Mica male, direi! ;DDD

CITAZIONE MUSICALE n°23

"How does it feel
How does it feel
To be on your own
With no direction home
A complete unknown
Like a rolling stone..."

[Bob Dylan - Like a rolling stone]

(Il fatto è che, certe volte, pesa rotolare. Si ha bisogno di appigli.)

CITAZIONE LETTERARIA n°23

"La vita non è nè semplice nè logica."

[Francisco Gonzalez Ledesma - La dama del Kashmir - Giano]

(E... prendere o lasciare, purtroppo.)

mercoledì 17 novembre 2010

Oh, Numi!

Agli dei greci, pure nel loro travestimento romano, ho sempre creduto.
Sarà tutto merito di un libro dalla rilegatura antica che, da piccola, non mi stancavo mai di rileggere, se i loro nomi, le loro storie, sono tutt'ora, pure se costituiscono un'area non spesso frequentata, parte del mio mondo.
Ritrovarli nella Londra attuale, grazie a 'Per l'amor di un dio', di Marie Phillips, (edizioni Guanda), è stata una piacevole e divertente sorpresa.
Smitizzare il mito non è cosa facile, perché gli dei sono dei, e si comportano come tali, anche quando si travestono da umani, e, proprio per questo, paradossalmente, passano inosservati. (Soprattutto a Londra!)
Il che, dal loro punto di vista, è un problema, perché, anche per loro, niente è peggio che perdere di credibilità.
In quanto all'innamorarsi... beh, ne sono sempre stati soggetti, vuoi per carattere, vuoi per circostanze più o meno casuali.
Nel secolo attuale la cosa non cambia, ma le conseguenze sono più imprevedibili che all'epoca d'oro del loro splendore.
Ma, ora come allora, gli eroi ci sono, e fanno (devono farlo!) il loro dovere.
Divertente, ironico, giustamente romantico, leggero e profondo al tempo stesso nelle considerazioni che sono alla base della scelta di certe ambientazioni e di certi comportamenti, forse il romanzo di Marie Phillips può avere una sola giusta denominazione, presa da un linguaggio giovanile forse ormai datato, che l'ha inconsapevolmente tratta da questo passato comune e fantastico: mitico, appunto!
Una sola - la solita - considerazione per la scelta del titolo italiano: non sarebbe stato meglio tradurre letteralmente l'appropriatissimo 'Gods Behaving Badly'? Mah! ;P

Vurdalaki

Una visita al settore horror, sottosezione vampiri, è d'obbligo, ad ogni entrata in libreria.
Perché tenersi aggiornati nel settore è di vitale importanza, e solo così, tra tanti vampirelli pivelli dell'ultima stagione, è possibile mettere i denti (ehm, volevo dire: gli occhi, le mani!) su un bel vampiro vecchio stile.
Se ne trovano pure nei libri moderni! E 'I dodici', (edizioni Rizzoli HD) è bello nuovo nuovo! E Jasper Kent ha la mia età! [Per quel che mi riguarda, questa è una dichiarazione altamente compromettente, per più di un motivo, ma mi è scappata e resta fuori! ;P ]
Non so se sia stato il titolo, la copertina, o la sintetica recensione di SFF WORLD in un angolo di questa, fatto sta che è stato 'visto e preso'. E non me ne sono pentita!
I vurdalaki che nell'autunno del 1812 imperversano in Russia al pari (contro, per la verità) della Grande Armée di Napoleone, sono irresistibili. Letteralmente! (Paletti di legno e raggi del sole a parte!)
La trama è intrigante e piena di sorprese e colpi di scena. Qualcuno, magari, prevedibile, ma mai nel dettaglio, e, poiché la costruzione e la scrittura sono attente e curate, anche la prevedibilità non è mai banalità.
Una bella storia, con protagonisti tutti i soggetti partecipanti, anche se chi racconta è uno.
Una storia nata nella Storia grazie alla Leggenda, in cui, avventura, sangue e amore, sono in un equilibrio tale da rendere sinceramente credibile il tutto.
Mi sono piaciute certe precisazioni 'tecniche', certi vocaboli della lingua della storia utilizzati senza ostentazione, senza messe in evidenza.
Mi è piaciuta l'atmosfera creata, il lasciar muovere i personaggi secondo la loro natura, il lasciare a loro giudicare se stessi: un moderno stile da padri della lingua russa.

sabato 6 novembre 2010

Doni di stagione

Certi regali non possono essere incartati.
Meglio, i donatori non hanno la possibilità di farlo, nè possono chiedere ad altri di compiere per loro questa operazione.
E così lasciano lì l'omaggio, in incognito, a futura promessa di gradita sorpresa.
Perchè è stata di sicuro qualche 'piuma', riconoscente delle attenzioni rivoltegli, a lasciare il semino nel vaso sul terrazzo.
Così finisce che anche chi non semina raccoglie, e gusta, riconoscente! ;)))