giovedì 30 ottobre 2014

Forever

"You'll always be young and you'll always be beautiful!", dice Michael a Brian [Queer as Folk America] al suono di 'Forever Young' cantata dai Temperance in una clip [tori895] su YouTube.
Sabato scorso l'ho vista/ascoltata a ripetizione, e, mentre ridevo e piangevo, il morale ha ripreso quota.
Adesso, però, nonostante l'abbia riascoltata quando potevo, e messo a palla gli Alphaville mentre facevo altro, non riesco a togliermi dalla testa nè la canzone (soprattutto in questa versione) nè le immagini della clip!

lunedì 27 ottobre 2014

CITAZIONE MUSICALE n°70

"Hello, darkness, my old friend
I've come to talk with you again..."

[Simon & Garfunkel - The sound of silence]

(Un ascoltatore impagabile...)

CITAZIONE LETTERARIA n°70

"Uno dei motivi per cui una persona va sempre nello stesso locale è che ogni sera è uguale alla precedente."
 
[David Wellington - Frostbite - Rizzoli HD]
 
(A quel punto non ci si annoia nemmeno!)
 
 

sabato 25 ottobre 2014

Voce di popolo...

Oggi, due signori anziani discutevano nell'autobus di... cose della vita in chiave monetaria, e uno dei due ha concluso:
"e sord' nun tenen 'o nomm', nun ponno dicere 'e chi so'.".
(i soldi non hanno nome, non possono dire di chi sono)
La figurazione dei soldi, in questo caso, è duplice ed estremamente interessante: non hanno sopra scritto il nome della persona a cui appartengono, ma, nello stesso tempo, non possedendo nome proprio, essendo oggetti inanimati, non possono parlare per manifestare l' identità di chi li possiede.
Il risultato, in pratica, è lo stesso, ma la saggezza popolare, ancora una volta, non sbaglia.

giovedì 23 ottobre 2014

Saluti

Trovandomi a salutare, ieri sera, in autobus, un paio di signore - solo un gesto, niente di che -, mi sono ricordata a chi ho fatto lo stesso gesto, ricambiato anch'esso, la mattina del giorno prima.
Strana gente conosco.
Davvero!
Ma va bene così. ;)

domenica 19 ottobre 2014

Serenata (2)

I vecchietti cantori dell'autobus si sono dati ancora da fare.
Ma più dell'applauso di chi non li conosce e delle occhiate e dei sorrisini di sufficienza di chi è abituato a loro, non hanno guadagnato: nessuna signora/ina è stata disposta ad accettare la loro corte canora, tant'è che la serenata, questa volta, sono finiti a farsela l'un l'altro!

Indicazioni stradali

'Strana la vita. Quel che non ti aspetti succede!', ha detto la signora, mentre salivamo una delle scale mobili pubbliche per arrivare al Castello.
Vero.
Chi se lo aspettava che la signora che mi chiedeva informazioni riguardo agli autobus fosse finlandese e che finissimo per scambiarci i contatti e ipotizzare la possibilità di rivederci?
Eppure...  :)
Quello che mi lascia perplessa, invece, è la reazione, sorprendentemente positiva, della gente a certe mie azioni: un comportamento da persona civile, socievole, e disponibile nel possibile, senza invadere l'altrui privacy, non è dunque la norma?
A quanto pare no.
Mah!
Resta il piacere (mio) di aver conosciuto una persona simpatica, cordiale e con cui è gradevole parlare, e magari, una gitarella in Finlandia per andarla a trovare, prima o poi, la faccio davvero.

martedì 14 ottobre 2014

'Perkeros'

Sono una band finlandese, che suona musica metal d'avanguardia, composta da:
Akseli: compositore, chitarrista e problematico cantante;
Kervinen: bassista che, nei suoi 632 anni di vita ha visto la parte oscura della musica;
Orso: batterista (é realmente un orso);
Lilja: tastierista e factotum del gruppo.
Fra un'esibizione e un'altra, durante le quali esplode la crisi di identità vocale del gruppo, rendendoli consapevoli della necessità di far entrare a fare parte dello stesso una 'voce' che sia tale - Aydin, scoperto per caso ma sostenuto con fermezza da Lilja - , i Perkeros si preparano, dopo innumerevoli fatiche per farsi accettare, un travaglio più che interiore sul significato e sul potere della musica e la crisi della coppia Akseli-Jatta, quest'ultima compagna del giovane da sempre, ad affrontare l'atteso e importante Rocktoberfest.
E qui, dopo la prova sul palco, ce ne sarà una di altro genere che metterà a rischio l'incolumità fisica dell'intera band.
Ma la musica può fare davvero la differenza tra la vita e la morte, anche quella di un j-pod!
Gradevolissima esibizione per gli occhi, con colori cupamente caldi e atmosfere coinvolgenti delineate con tratti semplici e allo stesso tempo ricchi, e per la mente, attraverso l'uso della musica e il giusto di parole per raccontare una storia lineare ma corposa che oltre ad affascinare fa pensare, Perkeros, di J.P. Ahonen e K.P. Alare, pubblicato dalla Panini 9L, è un'opera che può trovar benissimo posto tra le file di dischi - preferibilmente di rock metal finlandese, ma non esclusivamente - con cui è possibile accompagnarlo.

giovedì 9 ottobre 2014

Serenata

Allo stazionamento dell'autobus arrivano in due, ma uno solo sale e si siede.
L'altro rimane a terra e gli parla da lì.
'Starà aspettando che parta per l'ultimo saluto!', penso, tornando alle pagine del libro appena comprato.
Poi salgono in cinque.
Quattro vanno nel 'salottino' in fondo, un po' in alto. L'altra si siede in un posto singolo più in basso.
Allora l'altro sale.
E sale pure il conducente.
Il quartetto comincia a parlare ad alta voce, e i due tipi a far loro il verso, poi quello in piedi, spronato da quello seduto, comincia a cantare.
Le tipe capiscono e li riprendono.
Il cantante, allora, le raggiunge e, incitato a distanza dal'altro, prende ad esibirsi col favore del 'pubblico'.
Si scambiano quindi rumorose e sonore battute che fanno scomparire le parole dai fogli davanti ai miei occhi, anche perché quelle canzoni le conosco e la mia testa anticipa musica e versi.
Non vedo però l'ora di scendere da lì, ma la mia fermata è lontana...
E infatti scendono prima le tipe, tutte e cinque, e, subito dopo, i tipi.
Tiro un sospiro di sollievo e riprendo a leggere.
'Ah, spensierata vecchiaia! Dai settantacinque anni in su è lecito chiamarla così, vero?'

"Tutto è vanità!"

Alcune librerie chiudono.
Qualcuna poi riapre.
Altre, invece, sono sempre là.
Non ha senso chiedersi il perché: le soluzioni a certi problemi non sono alla portata di chi le frequenta.
Ci sono le vendite fallimentari, però.
E analoghe iniziative per racimolare soldi dal patrimonio cartaceo invenduto.
In quei giorni, le librerie si riempiono più di un qualsiasi negozio di vestiti all'apertura della stagione dei saldi.
Se sia giusto o sbagliato partecipare a questa cosa non lo so.
Probabilmente anche questa, più che una 'caccia all'affare', è una manifestazione della 'lotta per la sopravvivenza' insita nell'animo di ogni animale, uomo compreso.
Anche perché, l'affare, difficilmente si fa, soprattutto cercando, in qualcosa che, per quanto otticamente ordinata -ed è una cosa rara- , definire 'bolgia infernale' è un complimento.
Certo, si può sempre andar lì col carretto e la carta di credito con la soglia di spesa illimitata! Ma questo, di solito, lo fanno i rivali.
L'unica è affidarsi all'occhio e all'istinto: qualcosa la si porta a casa sempre.
Però, attaccato vicino ci rimane la sconfortante sensazione di precarietà, di caducità, di vacuità, del mondo, della vita, della tua stessa esistenza.
Lo so, bisognerebbe lasciare i sentimenti fuori con il resto della fila, ma è difficile.
Difficile non pensare al dopo.
Difficile escludersi dal determinare il destino di ciò che ci piace, di ciò per cui si tiene.
L'ansia di iper autodeterminazione ha il sopravvento, e l'unico conforto sembra essere racchiuso in una parola, ormai di moda solo per gli aspetti 'biologici' a cui può essere riferita, mentre, per quelli pratici - i così detti 'beni materiali' - a causa di un uso non sempre adeguato ai diritti di coloro che ne rivendicano, ormai praticamente priva di importanza: testamento.
Una procedura, cioè, inutile e costosa, per trasformare il trasformabile in soldi ed eliminare il superfluo.
 
"...vanità di vanità."