sabato 30 aprile 2022

'Ladri di denti'

 Djarah Kan  - Ladri di denti - People

"Quando ti rubano i denti, ti impediscono di parlare.", è, riportato col beneficio della memoria da una intervista televisiva di presentazione del libro di qualche mese fa, il significato del titolo di questa raccolta di racconti di Djarah Kan, scrittrice italo-ghanese cresciuta nella provincia di Caserta (fonte bibliografica: secondo risvolto di copertina).
Sette racconti che esplorano la realtà di chi, provenendo dall'Africa, vive nel nostro Paese.
I temi trattati vanno dall'adozione alla vita nei centri di accoglienza, dall'apostrofare preconcetto alla presunzione di conoscere ciò che riguarda gli altri, dall'incomprensione fra le persone a quella fra i popoli, per concludersi con la leggerezza dell'identificazione collettiva che annulla l'identità delle persone.
Così, nel primo racconto, una ragazza adottata dall'Africa e perfettamente integrata in famiglia, si ribella ad essa quando vede in televisione, morta annegata, una giovane, sempre proveniente dall'Africa, che stava frequentando, e si rifugia dalla Zia, una donna saggia e accogliente, sempre proveniente dall'Africa.
Nel secondo, Topo, che non ricorda più il suo vero nome, non è mai riuscito ad ottenere un valido documento di identità ed è diventato matto.
Nel terzo, una ragazza di origini africane in età puberale, comincia ad essere appellata dai compagni di scuola maschi che ricevono l'appoggio delle compagne femmine.
Nel quarto, una ragazza, sempre di origini africane, accetta l'invito ad uscire di un volontario di un'associazione di supporto, e, nel corso dell'uscita, questi l'accusa di non conoscere la propria storia.
Nel quinto, i genitori di due ragazze, una di origini africane e una di origini italiane, non vogliono che si frequentino, e, una storia che poteva essere d'amore, finisce nell'incomprensione.
Nel sesto, attraverso un film, una giovane originaria dell'Africa, si rende conto che, l'immagine  del suo Paese che viene esportata ad uso e consumo del pubblico non africano, non è quella reale, ma quella creata per soddisfare i suoi bisogni e le sue fantasie.
Nel settimo ci si focalizza sulla percezione della gente morta in mare, che, identificata come 'migranti', diventa, in pratica, non-uomini e non-donne.
Sono temi duri, raccontati nella loro semplice realtà da una voce in grado di ridar loro 'i denti', cioè, tramite il racconto di essi, di richiamare l'attenzione nei loro confronti.
Non c'è giudizio se non quello di scegliere di raccontare, in queste storie, perché la realtà è fatta di persone, anche quando queste vengono accomunate in una definizione sociale, che, per forza di cose esiste, ma che finisce per avere il sopravvento sull'individualità.
Non c'è giudizio nel narrare, se non quello di riportare i fatti per ciò che sono: storie individuali che sono l'eco di un collettivo sociale.
Non dev'esserci giudizio nella lettura, se non come presa di coscienza della realtà.

martedì 5 aprile 2022

Canzone del mese

 Aprile:

Bon Jovi  -  Always  - album: Cross Road

"And I'll be there forever and a day..."

Citazione del mese

 Aprile:

Banana Yoshimoto  - Delfini  -  Feltrinelli

"Il tempo non torna indietro.
               ...
L'unica cosa che  riusciamo ad afferrare con le mani è l'istante presente."