giovedì 15 marzo 2018

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Ogni tanto mi ritorni in mente, perché sì, perché non so.
E forse non lo voglio più sapere.
Ma il pensiero resta, fisso come il ricordo.
Oggi più che mai.
 

martedì 6 marzo 2018

a.e.d.

Cchiù nnera d' 'a mezzanotte nu' ppo' vvenì!
 
 

venerdì 2 marzo 2018

La strada

Ieri ho perso il cellulare.
Praticamente mi è scivolato di dosso, tenendolo io, difformemente dalle mie abitudini, appoggiato su busta e giornali che avevo fra le braccia.
A niente sono serviti i richiami dell'ottavo senso, che ripetutamente mi ha sollecitato a riporlo al suo posto. L'ho bellamente messo a tacere e la conseguenza è stata che, ad un certo punto, il cellulare non era più dove doveva essere.
Non li nascondo, i momenti di panico, quando me ne sono accorta, e neanche che ero ad un passo dal mettermi a piangere. (La stanchezza fa brutti scherzi.)
Però, il primo pensiero coerente è stato: 'Dove l'ho messo?'.
Ero sicurissima, infatti, che non me l'avessero rubato.
Cerca nelle tasche, nella borsa, un filo di razionalità, nonostante un'altra parte del cervello organizzasse già cosa si dovesse fare per limitare i danni, mi indica la cosa più probabile: 'L'hai lasciato in uno dei negozi di gioielli indiani in cui sei andata, perché prima di cominciare il tour ce l'avevi.'.
E così sono tornata in quello in cui avevo comprato.
Ovviamente il cellulare non era lì, ma i due signori gestori l'hanno gentilmente fatto squillare finché qualcuno ha risposto e me l'hanno passato.
E io l'ho ripassato loro, perché non mi era facile capire quale fosse l'altro negozio da cui rispondevano. Loro, ovviamente, si sono capiti, e uno dei due mi ci ha accompagnato.
Era poco più avanti, (indietro rispetto a da dove tornavo) e non ci ero entrata, ma mi ero solo abbassata a guardare alcuni gioielli su un espositore esterno.
Dovevo essere stravolta, e il signore che era dentro, dopo avermelo dato, aver raccontato che l'avevano trovato a lato dell'ingresso, e aver insistito a non voler essere ricompensato per una cosa così, perché il fatto che io fossi contenta di averlo riavuto lo ricompensava più di tutti i gioielli della Terra, mi ha rincuorata anche dicendomi che 'il destino del telefono era di ritrovare la sua strada', cioè me.
Nonostante io non avessi ascoltato la voce che mi diceva di proteggerlo.
Starò più attenta.
E, dopo aver comprato un oggettino simbolico in questo negozio e aver promesso, all'occorrenza, di ritornare, e di parlarne bene a tutti, sono andata via.
[La pubblicità qui sopra non la faccio perché non mi sembra il luogo adatto, ma potete chiedermi dov'è. 😊 💬 ]