martedì 30 aprile 2019

'Non mentirmi'

Philippe Besson  - Non mentirmi - Guanda
 
Philippe Besson è un autore di sentimenti ed è facile prendere a cuore le sorti dei suoi personaggi.
In questo romanzo, una situazione particolare trasforma lo scrittore in personaggio e lo costringe a una presa di posizione forte: mettersi  in gioco in prima persona, svelando i propri segreti, anche letterari.  Il motivo che lo spinge a parlare, a raccontare di sé, di quella parte di sé legata ad una persona che è stata importante nella sua vita è Thomas Andrieu, il compagno di scuola con cui, durante l'ultimo anno di liceo ha una relazione, breve, intensa e clandestina, a cui la stessa estate della maturità metterà fine, e alla cui memoria è dedicato il libro.
E', questo amore adolescenziale, una relazione che segnerà entrambi, ma Philippe, figlio di un professore e destinato a lasciare la provincia e a farsi strada nel mondo, avrà modo di svilupparne le conseguenze traendone spunti ispirativi per i suoi romanzi, mentre Thomas, figlio di un agricoltore, destinato, nonostante le ambizioni a portare avanti la fattoria, si troverà, per necessità di cose, a dover interiorizzare i suoi sentimenti e a viverli col distacco richiesto a chi si è ritrovato ad essere padre di famiglia.
Philippe e Thomas non si incontreranno più, ma il destino li riavvicinerà attraverso Lucas, il figlio di Thomas, incontrato casualmente, e riconosciuto come tale attraverso la somiglianza col padre, da Philippe.
L'analisi della situazione sentimentale dei due ragazzi, nella metà degli anni ottanta, in una piccola cittadina della provincia rurale francese è accurata e precisa, e bastano poche immagini a rendere il contesto e l'atmosfera. Tutta la storia è un ricordo a cui siamo chiamati a partecipare, e, come tale,  seppure seguendo una logica temporale ferrea, salta da un episodio significativo all'altro, intrecciando il racconto principale con brevi scene dal passato e dal futuro che hanno per protagonista solo lo scrittore, mentre la storia di Thomas, che Philippe Besson non conosce, verrà raccontata dal figlio di questi, Lucas, che, con essa, rivelerà anche parte della propria.
Lo stile di Philippe Besson è, come sempre, diretto e coinvolgente, e i continui richiami a situazioni note ai suoi lettori tramite i suoi lavori precedenti creano vicinanza ed empatia col protagonista-scrittore.
La struttura del libro, che inizia con una scena che fa da punto di partenza al racconto di ciò che è successo e a ciò che succederà, e a cui si collega la parte centrale del libro, offre al lettore la possibilità di appassionarsi alla scopert degli ingranaggi e della risoluzione di questa storia d'amore.

lunedì 29 aprile 2019

Tramonto d'aprile

Del bacio.

"Non baciatemi!", è lo slogan che porterei affisso addosso con immenso piacere.
Perché? Perché ogni volta che qualcuno mi si avvicina con quell'intenzione per salutarmi, provo un disagio insostenibile.
La causa? E' probabile che vada ricercata in un episodio risalente all'infanzia, la memoria del quale non si è mai sopita, e che, a livello inconscio, continua ad esercitare la sua salvifica pressione.
Non ho mai messo apertamente in relazione le due cose, ma ieri sera a proposito di qualcosa, le parole hanno concretizzato quel pensiero che, latentemente, ha assecondato questa mia fobia.
E' stato appunto un saluto fra bambini, parenti stretti, favorito da parenti stretti adulti, un umido bacio sulla guancia, a trasmettermi il morbillo.
Non voglio parlare di intenzionalità, anche se il dubbio l'ho sempre avuto, ma, di superficialità sì.
E, sebbene superata la malattia, a distanza di parecchi decenni, resta la fobia del gesto.
Può sembrare assurdo, ma è la realtà.
Saluto col bacio solo se ci sono costretta, e, appena possibile, vado a lavarmi la faccia.
Non prendetevela con me. Prendetevela con loro due di cui sopra.
E, se proprio volete salutarmi avvicinando il vostro viso al mio, sfioratemi leggermente la guancia con la vostra, potete pure abbracciarmi, ve lo concedo e ricambio, ma tenete le vostre labbra lontane da me.