sabato 24 agosto 2019

'Middlesex'

Jeffrey Eugenides - Middlesex - Oscar Mondadori
 
Middlesex: la casa, situata nei quartieri residenziali dei sobborghi di Detroit, in cui gli Stephanides si trasferiscono nel 1967, dopo i tumulti razziali.
"Una casa a forma di scatola, troppo moderna", col "salotto ribassato", la "serra adiacente alla sala da pranzo", ma, soprattutto, dove "le finestre non mancano". Ha pure un bagno turco e una casetta per gli ospiti, oltre, ovviamente, al giardino.
E' la casa dove Calliope -Callie- Stephanides, bambina, fa la conoscenza con Clementine, la sua coetanea, vicina di casa, da cui avrà il primo bacio.
Bacio che viene raccontato con la  stessa leggerezza e la stessa ironia che Calliope utilizza per raccontare tutta la sua storia, compresi i suoi amori, partendo da quelle origini, da cui (probabilmente) i racconti di famiglia le permettono di parlare: i suoi nonni.
Non è una storia facile, quella della sua famiglia, che parte, dalla fine dell'estate del 1922, in Asia Minore, a Bitinio, da dove Desdemona Stephanides e suo fratello Eleutherios,  per fuggire dalla guerra, scappano, e sul battello che li porta in America, coronano il loro sogno d'amore sposandosi; né lo è la sua, in cui la mutazione di un gene, cosa non rara nel villaggio originario, si manifesta, facendola nascere ermafrodito con cariotipo XY.
Calliope, cioè, cresciuta come Callie fino ai quattordici anni, quando, in seguito ad un incidente, viene ricoverata in ospedale, scopre, e con lei i suoi genitori, quello "che sapev(a) da sempre e allo stesso modo non sapev(a)", che, in realtà, è anche, e con più intensità ma meno consapevolezza, Cal.
E' di quest'altra sua natura il tono della voce narrante dell'intera vicenda, che alterna il suo presente alla storia della famiglia Stephanides, ma poiché Cal e Callie sono la stessa persona, anche se nel parlare del vissuto, negli anni, i due toni si alternano e si distinguono, l'unita individuale di Calliope si mantiene stabile.
Il racconto scorre piacevole e coinvolgente, mettendoci a conoscenza di amori, paure e segreti di tre generazioni di Stephanides, in un contesto storico significativo, senza mai annoiare, sconvolgere o mettere in imbarazzo il lettore, nonostante la notevole quantità di situazioni (apparentemente) fuori dal comune, grazie alla naturalezza e alla logicità propria delle stesse, con cui vengono proposte alla sua attenzione.
Middlesex, la terra di mezzo (fra Essex e Wessex), può tranquillamente essere usata come gioco di parole per indicare la via di mezzo fra i due sessi, che li contiene entrambi, metà e metà.
L'origine e la meta, l'incompiutezza e la completezza.
Una condizione che, dal punto di vista fisico non riesce, però, ad espletarsi perfettamente.
Una condizione che si verifica, a vari livelli, con più frequenza di quello che si immagina, e in cui, purtroppo, il più delle volte, l'individuo non viene messo in condizione di scegliere in quale (o nella somma dei quali) aspetto/(i) identificarsi.
Calliope riesce a farlo, e, soprattutto, a mantenere la sua integrità fisica e psichica.
E così, 'strana' ma solida e con una forte identità, come la casa in cui è cominciato il 'risveglio' della sua completa natura, può ergersi, orgogliosamente stabile, nel mondo.

venerdì 16 agosto 2019

16 agosto

16 agosto: oggi inizia la seconda metà dell'anno, quella che porta alla fine dello stesso, aspettando il nuovo, un mese e mezzo in ritardo rispetto a quello scandito dal calendario.
Non si tratta di una delle suddivisioni formali che gestiscono la nostra esistenza; appartiene più alla sfera psichica che a quella fisica, ma esiste.
'L'estate sta finendo e un anno se ne va', cantavano i Righeira, e mai ritornello ha avuto significato più vero, ma la fine dell'estate non è il trentuno di agosto, considerato, nonostante le vacanze tardive il termine ufficiale della stessa non in senso astronomico, bensì il sedici, giorno successivo al culmine dell'estate, delle vacanze, dell'euforia, della libertà, perché, dopo, c'è solo la discesa, nonostante la frequentazione, ancora per lunghi giorni, dei luoghi di vacanza.
E' sicuramente il retaggio di altri tempi, tempi in cui le vacanze finivano per davvero a metà agosto, ma anche in tempi di vacanze tutto l'anno, questa data continua ad essere la simbolica presa di coscienza della fine della festa: passata la nottata si torna al lavoro. Che poi, tornare al lavoro, non è il vero problema: lo è, invece, la consapevolezza della fine della tregua, la consapevolezza dei mesi che devono trascorrere per ricominciare a sperare nella vacanza attraverso la quale rigenerarsi e splendere, la consapevolezza dello scorrere inesorabile e inarrestabile del tempo.