venerdì 27 luglio 2012

Noia

Altre, lo so per certo, se ne farebbero un vanto. A me, invece, comincia ad annoiare, se non proprio a procurare fastidio.
L'attirare pretendenti. Fuori tempo e fuori luogo.
Con intenzioni più o meno (in)decenti.
Parlo di persone 'normali', ovviamente, non di maniaci!
Cosa li attiri non lo so, non è il mio atteggiamento. Non consapevole, almeno.
Se avessi questo potere a comando lo userei ben diversamente.
Molto probabilmente è il mondo intero che si sente solo... ma perchè chiede sempre compagnia a me?
Non sono la presona più adatta a fargliela.



CITAZIONE MUSICALE n°43

"It's better not to know..."

[AIR - Cosmic trip]

(Sempre, forse...)

CITAZIONE LETTERARIA n°43

"Il non intervento richiede più energia del suo contrario."

[Amélie Nothomb - Antichrista - Voland]

(E autocontrollo!)

Katya

Non conosco abbastanza Trevanian e la sua opera, per cui non so se è il caso o la norma: ho letto un altro suo romanzo 'L'estate di Katya', [Bompiani], e anche questo è ambientato -interamente- in una certa zona dei Pirenei. Di più: credo che il castello di Etcheverria, in cui risiede la protagonista, sia lo stesso in cui abiterà Nikolaj Hel!
'L'estate di Katya' è stato scritto dopo, ma è ambientato prima, e l'edificio è parzialmente in rovina.
E' una circostanza curiosa, almeno per me che ho letto solo questo di suo!
Anche 'L'estate di Katya' è un thriller, giocato però sull'analisi del comportamento, e quindi della psicologia, di tre più uno personaggi: il vecchio studioso e i suoi due figli gemelli, Katya, appunto, e Paul e Jean-Marc Montjean, il giovanissimo medico in aiuto estivo alla clinica di Salies-le-Bains del dottor Gros.
Quattro personaggi, cinque se contiamo il dottor Gros, che fanno una storia, intessuta coi legami che, in apparenza, li uniscono, ma che, in sostanza, li isolano in loro stessi.
Semplici storie di vita, in fondo. Di cui Trevanian è bravissimo a cogliere gli aspetti romanzeschi per trasformarli, attraverso l'esaltazione sapiente del mistero, dell'ironia, dell'amore, in un racconto che tiene il lettore col fiato sospeso fino all'ultima riga dell'ultima pagina.


giovedì 12 luglio 2012

Shibumi + Satori

E' uscita a gennaio, l'edizione per la Tascabili Bompiani di 'Shibumi', by Trevanian (alias Rodney William Whitaker).
L'ho letto, quindi, appena 33 anni dopo (era il 1979) la sua venuta al mondo editoriale!
Una bella età, la sua, non c'è che dire, ma nonostante nella trama non si parli di cellulari e computer portatili, ed anzi, il Computer è uno solo e piuttosto grande, quanto non lo si immagina più, in effetti, non la dimostra, così come, decisamente -e imprecisamente- la propria età non la dimostra il suo protagonista: Nikolaj Hel.
Shibumi. Parola che, in giapponese, applicata ai giardini o all'architettura, ha il significato di 'bellezza poco appariscente', di 'grande raffinatezza sotto apparenze comuni', si può applicare, forse impropriamente, come fa il Generale Kishikawa a proposiro del Maestro di go Otake-san, anche alla personalità di un uomo in termini di 'autorità senza dominio', e quindi, per raggiungerla come stile di vita, bisogna 'passare attraverso la sapienza e arrivare alla semplicità'.
Traguardo di non poco conto che Nikolaj Hel, diventato, per una serie di circostanze, sterminatore professionista di terrosisti internazionali, si prefigge di raggiungere da subito.
Personaggio notevole per le sue doti, Nikolaj Hel è il protagonista assoluto, anche se tutti gli altri hanno ruoli e personalità altrettanto definite, di un thriller ambientato nella Shanghai e nel Giappone intorno alla Seconda Guerra Mondiale, per quanto riguarda  la sua infanzia e la  sua prima giovinezza, e tra il Castello di Etchebar, sui Pirenei, e il resto del Mondo per l'attualità, in cui ironia e amore, suspence e terrore si fondono mirabilmente, in maniera coerente e naturale, senza forzature o esagerazioni.
Certo, si potrà obiettare che Nikolaj Hel, con tutte le sue 'particolarià', è un personaggio affascinante si, ma sopra le righe.
Forse.
Forse si e forse no. ;)
Perchè lui è coerente con se stesso, risultando tanto autentico da scatenare il desiderio di non lasciarlo protagonista di un libro solo.
Da parte di un altro scrittore, però: Don Winslow, che, nel 2011, in 'Satori', [Bompiani], previa autorizzazione  e incoraggiamento degli eredi di Trevanian, racconta un episodio, fondamentale ma non narrato, della vita del giovane Nikolaj Hel.
Satori. Concetto del buddismo zen che indica 'l'improvviso risveglio, la comprensione della vita come realmente è'.
E la vita di Nikolaj Hel non avrebbe potuto essere diversa da quella che è stata (che è ;) ), per cui, cambiare la voce del narratore della stessa, nonostante le piccole reinterpretazioni qua e là, non altera minimamente la figura di questo personaggio indimenticabile, 'forte' come pochi.