giovedì 26 settembre 2019

'Il potere del cane'

Thomas Savage - Il potere del cane - Beat
 
1925, il West, non più selvaggio, dei ranches e delle riserve indiane.
Del ranch più grande della valle sono proprietari i fratelli Phil, il maggiore, e George, il minore, Burbank. Diversi quanto più è possibile, fisicamente, mentalmente e nel carattere, ma fratelli: un legame che ha il suo valore, nel bene e nel male.
Cresciuti e vissuti assieme, fra loro si è creato un equilibrio che ha la prevalenza sulle discordanze e sulle prevaricazioni: è l'individuo più 'forte' che sembra dominare, ma è quello più 'resistente' a non subire.
Phil, a ragione dei suoi talenti, è pieno di sé, e lo fa pesare a tutti, nonostante l'apparenza amichevole con cui tratta gli altri.
George non fraternizza, vive nel suo mondo, ma ha a cuore gli altri.
Phil è arrogante ed esasperante, George è riservato e privo del senso dell'umorismo.
Dalla cuoca ai braccianti e ai cowboys, tutti i dipendenti sono entità al di fuori del duo formato dai fratelli-soci.
All'improvviso ed imprevedibilmente, però, la tranquilla monotonia della loro vita finisce: George si innamora e sposa Rose, la vedova del dottore, alcolista e morto suicida, molti anni prima, in seguito ad uno scontro verbale con Phil, e accoglie nella famiglia il figlio di lei, Peter.
Il conflitto fra Phil e la moglie del fratello scoppia immediatamente, e, alla buona volontà della donna, Phil oppone silenzio, disprezzo e azioni subdole che porteranno Rose sull'orlo della rovina, ma, nella sua battaglia contro di lei, Phil troverà un avversario altrettanto abile: Peter.
Narrato con scioltezza, precisione e accorta sinteticità, attraverso immagini dirette ed essenziali, a volte crude, ma sempre solo funzionalmente al racconto, 'Il potere del cane' ci racconta azioni e sentimenti di un mondo particolare: quello dei mandriani.
Un mondo prevalentemente maschile, con le sue maschili regole.
Phil e George vi appartengono, ma, essendo intimamente diversi, le vivono in maniera diversa.
O meglio: esse agiscono in maniera differente sui loro caratteri.
L' 'appartenere' a questo mondo di 'uomini', seppur col distacco dovuto alla sua cultura, alla sua bravura in mille campi, probabilmente alla sua omosessualità, vissuta come ammirazione per un modello di uomo con cui è venuto in contatto non si sa a quale grado di fisicità, è lo scopo della vita di Phil, anche a costo di rinnegare la sua più intima natura.
Quello di George è, invece, far sì che questo mondo, che, con semplicità, accetta invece che subire, non sia in contrasto con quello suo intimo, proprio, aperto all'amore per una donna e al rispetto per gli altri.
Altra manifestazione del suo disagio interiore, di cui, forse, neanche è pienamente cosciente, è il possessivo e vessatorio legame di Phil col fratello.
Anche in questo caso, George utilizza l'unica arma che ha: l'amore, consapevole ma incondizionato, che gli permette di subire senza cedere, di ignorare e vivere.
Il personaggio di Rose è la crepa nel loro rapporto, ma, in virtù della sua natura, avrebbe potuto essere un legame ancora più forte, se non avesse, incolpevolmente, messo in crisi l'instabile identità di Phil.
Questi cerca, allora, nel figlio di lei un'arma per colpirla mortalmente, ma il ragazzo, pur se schernito per la sua 'sensibilità', causa, questa, probabilmente, di un'inconsapevole attrazione di Phil per lui, si dimostra essere un avversario terribile e fatale, di gran lunga più astuto di lui.

Nessun commento: