Mark MacDonald - Flat - (Baldini Castoldi Dalai)
L'ho letto troppo tempo fa per ricordarlo nei dettagli e troverò al più presto (spero) il tempo di rileggerlo (oltretutto non è molto lungo).
Lasciando quindi da parte, temporaneamente, la storia, è un brano di questo romanzo che mai come in questo momento mi torna insistentemente alla memoria, complice il fatto, non lo nego, di essermelo, a suo tempo, segnato:
"Chi potrebbe lavorare in un archivio senza finire nella spirale dell'ossessione per la Storia? ... Ogni ricercatore, ogni storico e genealogista mi tenta con il piacere proibito della scoperta. L'ho visto nei loro occhi, l'eccitazione di fare quell'ultima connessione, il trauma dell'anello mancante. Loro arrivano a dare un senso, credo, collocandosi in un tempo e in un luogo, e costruendosi un mondo attorno.".
Ecco, sta succedendo anche a me.
Forse adesso più che quando ho iniziato e trascritto il brano in questione.
Probabilmente perchè l'ambiente attuale è prima di tutto confortevole e poi anche fruttuoso, cose che, in un lavoro massacrante come quello della ricerca storica hanno una notevole importanza.
Certo, in altre occasioni mi sono trovata a mio agio, ma, purtroppo, il tempo di permanenza in queste strutture è stato limitato. Del resto, anche qui, teoricamente, avrei finito. Ma...
...ma, appunto, sono caduta in quella spirare anch'io, e, complice la massa di materiale disponibile, non riesco a venirne fuori! :P
Soprattutto perchè, anche se dal punto di vista 'storico', l'argomento è più vicino alla mia reale professione. (E in un certo senso legato all'anima di Flat!)
Devo darci un taglio, però! O darmi una ragione concreta per continuare.
Una ragione che frutti più della curiosità appagata. (Difficile, ma non impossibile!)
Nel frattempo sto cercando di prendermi lunghe pause fra un volume (e una serie di starnuti) e l'altro.
Magari servirà davvero rileggermi Flat...
Nessun commento:
Posta un commento