martedì 16 agosto 2011

STORIE

"Questo libro prende le mosse da storie reali. Le ho scelte perché a lungo mi hanno suggestionato...", dice Marco Mancassola nella nota introduttiva a 'Non saremo confusi per sempre' edito qualche mese fa dalla Einaudi.
Sono storie con cui tutti quelli di una certa generazione hanno convissuto, più o meno consapevoli dell'effetto di esse sulla propria crescita, sulla propria maturazione come individui.
Sono episodi di cronaca che hanno come protagonisti persone giovani, a volte molto molto giovani, e la cui vita trova termine, immediato o prolungato, nell'atto stesso di cui sono forzati protagonisti.
Sono casi che, per un motivo o per un altro hanno suscitato un'attenzione particolare nel pubblico, che, coinvolto dalle circostanze, si è trovato a partecipare sentimentalmente di questi stessi eventi.
Ma qualcuno si è mai soffermato più a lungo di qualche momento a farsi partecipe dei sentimenti dei protagonisti stessi?
Senza dubbio si, ma non per molto.
Non per cattiveria o disinteresse: perché fa male.
Ed è un dolore tanto più insopportabile per l'impotenza a mettere fine a quel che lo ha generato.
Certe volte, però, si sente la necessità di affrontare quel dolore per superarlo.
Non so quanto abbiano abitato in lui, in Marco Mancassola, 'come fantasmi', queste storie, ma di sicuro è stata una necessità riportarle all'attenzione del pubblico.
O meglio: la necessità è stata quella di focalizzare l'attenzione del pubblico sui soggetti umani di quegli episodi.
E così, in parallelo, c'è la cronaca e c'è l' oggetto della cronaca.
Non sempre esso/essa parla in prima persona. A volte, data la situazione, serve un'altra voce per far uscire la sua, ma sempre il suo punto di vista viene raccontato.
E la scelta del racconto non è un caso.
I titoli delle cinque storie sono titoli per fiabe.
Perché la fiaba è il solo mezzo per filtrare la realtà, quando, più del solito, è dura, e accettare una fine che, se lieta non è, osservata più dall'alto riesce, per lo meno, ad avere una parvenza di consolatoria accettabilità.
'Non saremo confusi per sempre' è un libro 'duro', ma allo stesso tempo, dolcissimo.
Ti fa star male, perché i fatti sono fatti e non invenzione, ma ti fa battere più forte il cuore perché la speranza che nell'intimo di ognuno il lenimento della sofferenza possa aver luogo è un desiderio appagabile.


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