giovedì 10 luglio 2014

Le lunghe orecchie

Ieri, nei pressi della sede centrale dell'Università, un opuscolo che, nella rastrelliera pubblicitaria di una libreria, propagandava l'offerta formativa 2014-15 di una università privata, ha attirato la mia attenzione.
Non capivo la sigla che identificava questa università e l'ho preso in mano.
Osservandolo meglio mi sono resa conto di quale fosse, e mi è tornato in mente un discorso fatto poco tempo fa con una persona a proposito di una seconda, generica, laurea, e mi sono detta: 'E se me la prendessi anch'io una di queste per cui c'è la fila?'.
Poi ho svoltato l'angolo (avevo a destra l'Università) con l'opuscolo in mano.
Dopo qualche passo, una folata di vento me l'ha letteralmente strappato di mano, e, rabbiosa, lo ha gettato contro il muro, facendocelo strisciare contro.
Gli sono andata dietro per riprendermelo, ma, nel frattempo, ho cominciato a ridere come una matta, e acciuffatolo, prima di un ulteriore segno di disappunto ho esclamato: 'Scherzavo, Federi'! Scherzavo! Non te la prendere. Voglio leggerlo solo per curiosità, mica mi ci iscrivo davvero, lì!'.
Si è calmato, il vento.
O meglio, Federico (II).
Ma io l'opuscolo nonostante la curiosità, non l'ho ancora letto.

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