venerdì 4 dicembre 2020

Perla dimensionata

 Mi serve una scatola per spedire un regalo composto di più parti, dimensioni totali di ingombro 23x26x18 centimetri, cioè, 23 centimetri di larghezza, 26 centimetri di lunghezza (due dati all'occorrenza scambiabili fra loro) e 18 centimetri di altezza. Nel gergo universalmente conosciuto delle cose a tre dimensioni: 23x26x18 centimetri. Bene, vado nel negozio che vende anche i pacchi e ne chiedo uno di misura minima 24x26x20 centimetri. Un po' più grande non è un problema, le cose si possono bloccare dentro, più piccolo non serve perché non ci entrano. Ragionamento elementare che, nella sua elementarità non viene compreso dal commesso, che, striscia metrica sul bancone:
1) cerca di figurarsi un rettangolo aiutandosi con le mai,
2) misura una scatola notevolmente più bassa e notevolmente più lunga,
3) mi vuole mostrare scatole 20x20 di differenti altezze che, all'occasione possono venir ridotte.
Inutile riportare che l'ho ringraziato, me ne sono andata e ho risolto il problema diversamente.
Una domanda, però rimane: come è possibile che accada una cosa del genere? Ignoranza? Incompetenza? Cosa?
Non lo so, non lo so proprio.

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