Giuseppe Patroni Griffi - Del metallo e della carne - Dalai editore
Qualche volta, poi, si va a fiducia.
Ed è bello scoprire di aver fatto bene a farlo.
E finisce, magari, che le centocinquanta pagine te le leggi tutte d'un fiato.
Anche se: la storia intreccia il racconto di due momenti, concedendosi, in quello più vasto, anche ricordi più vecchi; la scrittura è quella capace di dire: '...mi stupì ma non mi sorprese...' per sottolineare il tono di un'azione; e l'argomento non è dei più semplici da gestire: una pistola -il metallo- e i corpi dei personaggi -la carne- protagonisti di una vicenda brillantemente torbida di sesso e amori, in una società per bene all'apparenza e volutamente perduta nella realtà del suo agire.
Una storia nera, in effetti, o meglio, coi riflessi 'bleu' del metallo, in cui l'erotismo gioca un ruolo fondamentale, si tratti di pratiche sessuali, o del motore di presunte azioni amatorie e di vendette.
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