giovedì 21 novembre 2013

Le anatre al porto

L'altro ieri  il treno, questa volta forse a causa dei tempestosi temporali, era in ritardo, e non sono passata subito sull'altro binario. Mi godevo il mare tempestoso e l'assembramento di gabbiani in cielo da una postazione leggermente più riparata, poi, però, speranzosamente, ho attraversato i binari.
E mi sono affacciata sulla banchina.
E' durato solo un attimo, l'incredulo sbigottimento, e le ho riconosciute come tali prima ancora di formulare il loro nome nel mio cervello: cinque esemplari di germano reale (Anas platyrhynchos) quattro femmine e un maschio, si abbeveravano alle pozzanghere e poi hanno cominciato a nutrirsi delle erbe e dei picoli arbusti cresciuti alla base del muro della ferrovia.
Una quinta femmina, più piccola, nuotava e ogni tanto diceva qualcosa, non si sa se alle altre, a se stessa o agli spettatori in attesa del treno.
Strano ed insolito spettacolo, perchè, se è pur vero che nel laghetto artificiale del bosco, un centinaio di metri più in là, le anatre ci sono, giù al porto non le avevo viste mai!
E neanche i gatti della colonia portuale!
Due di loro, spavaldi e arzilli si sono mossi verso di loro con fare sicuro e baldanzoso, ma, quando si sono resi conto della stazza, nonchè, probabilmente, del poderoso becco, dei volatili, hanno battuto entrambi, uno prima e l'altro dopo, in saggia ma dignitosa, ritirata.
Il terzo ha tentato l'accostamento laterale, ma, resosi conto anche lui della sproporzione, ha tirato, sprezzantemente, dritto.
Mentre le anatre si sgranchivano le zampe dopo lo spuntino è arrivato il treno...
Inutile dire che -macchinetta fotografica ancora fuori uso- non avevo nulla, se non la memoria, per riprendere la scena! :P
 

(L'immagine è di repertorio -ci sono pure ancora i fichi sull'albero- e ritrae il luogo in oggetto in un'altra piovosa giornata. Di fine aprile-inizio maggio, però!)
 

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