E in duri tempi di quarantene, di scioperi improvvisi e di filobus fuori dal controllo della centrale, capita pure che, alla fermata affollata, qualcuno cerchi di fare acchiappanza spudorata.
"Posso venire a casa tua?".
"No, siamo già in troppi! Neanche una formica può entrare!".
(E il soggetto equivaleva a parecchie casse di formiche.)
"Sei sposata, hai figli?".
(Ma una badilata di fatti tuoi mai?)
"Certo! Tre, grandi.".
"E col marito sono quattro uomini.".
(Sai contare, bene.)
"Ma sei giovane!".
(Commento in ogni caso inopportuno.)
"Li ho fatti presto.".
"Ah, e magari anche prima di sposarti.".
(So' fatti tuoi?)
Poi per un po' il silenzio.
Non gli ho dato ulteriore corda. Ho continuato a guardare il cellulare, poi, dopo un po', mi sono alzata, e ho continuato ad aspettare il filobus camminando avanti e indietro.
Si è stancato e se ne è andato a farsi dare un passaggio da un amico.
Perché rispondo? Perché, certe volte, è meglio toglierseli di torno così.
Ora, 'sto tipo, non è che sia stato più molesto di altri, ma è la sfacciataggine del tutto che mi lascia, come sempre, sconcertata.
E vabbè... ah, la collana... beh, i figli sono le perle di ogni mamma!
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