venerdì 5 dicembre 2025

Tensione e rilassatezza

 Il peso di questi due termini, tensione e rilassatezza, confrontando 'Nobody else like Emory' (by Laura Costantini) e '24+1 appuntamenti a Shangai' (by Martina Tognon), si compensa.
In 'Nobody else like Emory' la tensione la fa da padrona, eppure c'è, alla fine, la meritata rilassatezza.
In '24+1 appuntamenti a Shangai', la rilassatezza, nonostante i momenti di tensione, prevale.
Sono situazioni diverse, è vero, ma rapportandoli in un contesto di lettura, si compensano piacevolmente l'uno con l'altro, e non relativamente alla sequenza scelta per essere partecipe delle storie che raccontano.

'24+1 appuntamenti a Shangai'

 Martina Tognon  - 24+1 appuntamenti a Shangai - self by Amazon

Shangai.
Due ragazzi: Zheng Zhao e Chen Wei.
Un appuntamento al buio organizzato da amici di entrambi.
Una sorta di patto di conoscenza, della durata di ventiquattro incontri nel corso di un anno.
Questo, in sintesi, l'argomento del romanzo, che è giocato tutto sulle personalità dei due protagonisti principali.
Zheng Zhao studia, è un influencer e lavora come modello e come barista.
Chen Wei, storico, è impiegato in un museo.
Diversi, caratterialmente e nel presentarsi in pubblico, i due sono, però, nonostante le notevoli differenze, attratti l'uno dall'altro. Questo farà sì che le difficoltà non impediranno loro di rispettare l'impegno preso seriamente da entrambi per permettersi di conoscere pregi e difetti altrui ed arrivare, alla fine del periodo, ad una serena possibilità di relazione.
L'argomento del romanzo è particolare ed intrigante, e la trama si svolge rimbalzando da appuntamento ad appuntamento, raccontando dei due ragazzi, spiegandone la personalità attraverso la vita di tutti i giorni e della costruzione del loro rapporto fra incomprensioni e battibecchi, fra desiderio di comprendere e necessità di farsi capire ed accettare.
E' una storia portata avanti dall'autrice con intelligenza e grazia, che intriga e rassicura, al di là della conclusione, prevedibile ma non scontata.
La scrittura è fluida e gradevole, e la storia piacevole da seguire nel suo ritmo sostenuto ma rilassato.
Superfluo sottolineare la robustezza dei protagonisti principali, ma giusto far presente lo spessore di quelli all'apparenza secondari per lo spazio lasciato loro dai protagonisti.

'Nobody else like Emory'

 Laura Costantini  - Nobody else like Emory. Una storia rock - self by Amazon

La trilogia rock dei personaggi del 'Diario Vittoriano' arriva alla sua conclusione.
In questo corposo terzo volume, le vicende si accavallano a ritmo sostenuto per completare e chiarire la storia di ciascun personaggio.
Per nessuno di loro è stato un cammino semplice, quello per raggiungere l'equilibrio e l'accettazione.
Equilibrio nella propria vita, nella propria arte, nella propria persona, e negli ambienti, circoscritto ed esterno, a cui appartiene.
Accettazione di sé e accettazione da parte degli altri, il più delle volte con fatica e dolore.
Del resto, quando il consenso, l'opinione, la preferenza momentanea, l'antipatia, il disprezzo, la cattiveria gratuita guidano l'opinione delle masse, per un personaggio pubblico o più di essi, legati fra loro come in questo caso, riuscire a mantenere la propria posizione e le proprie idee senza che il lavoro ne venga a subire, è decisamente un'impresa.
Od anche una missione.
Perché, al di là di essere una rock star, KL, Kiran Lennox, è un paladino dei diritti degli ultimi, degli emarginati, di quelli che devono subire l'ignoranza molesta e pericolosa altrui.
E per uscirne vincente, anche nel nome di tutti coloro che protegge, deve subire e superare.
Si avvale, certo, anche della collaborazione della sua squadra, ma, poiché tutto ruota intorno a lui, deve essere lui la fonte della forza degli altri.
Anche degli stessi suoi compagni, Stan e Robert, dal cui amore si abbevera per non perdere la propria.
Non è una lettura di tutto riposo, perché le situazioni di tensione ci sono e i colpi di scena, anche clamorosi, non mancano, ma la sensazione che nell'ultima pagina, gradito o sgradito, si troverà l'epilogo della vicenda, lo si percepisce fin dalla prima.
Il ritmo è quindi serrato, ma non affatica, perché l'autrice riesce a farsi seguire bilanciando le scene, l'una con l'altra, in un susseguirsi ordinato e veloce.
Bella la copertina e le illustrazioni interne di Dany&Dany, bella l'immagine, con cui si apre il volume, di Zel Carboni.
Una piccola, per le dimensioni, gemma è poi 'Rimembranze', il racconto di Lucia Guglielminetti in chiusura di volume.

Colori di dicembre





 

Pennuti

 





Il colore giallo

Ho già parlato di 'Fratel Coniglietto', primo libro in assoluto letto, giallo dalla prima alla quarta di copertina, passando per tutte quelle interne, di una gradazione più soffusa e meno brillante.
Per le feste di diciotto anni, al liceo, si usavano i biglietti d'invito.
Qualcuno, non ricordo chi, ne usò di tre colori: azzurro, rosa, e... giallo.
E, in un'epoca progressiva ma ancora un po' balorda, si ipotizzò scherzosamente a chi andassero consegnati quelli gialli.
A me ne toccò uno rosa, probabile che lo abbia ancora.
'Stelle' è scritto in giallo.
Non praticamente, no, anche a penna uso preferibilmente il nero, solo a volte il blu, ed è nero anche sul pc e in stampato, ma i raccoglitori della brutta, della bella, e di tutto ciò che è ad esso relativo sono di colore giallo.
Mi piace, il giallo, ma il motivo non è quello.
'Stelle' è giallo 'dentro'.
E non per la categoria di romanzo nel senso canonico, anche se un po' di crimini e colpevoli ci sono.
E' giallo 'dentro' probabilmente per le due ragioni di cui sopra.

Canzone del mese

 Dicembre:

Vacuum  - Starting (Where the story ended) - album: Culture of night

"And I'm starting where the story ended
Picking up the pieces I am..."

Citazione del mese

 Dicembre:

Helen Humphreys  - Il fiume d'erba - Playground

"Che cosa ci raccontiamo prima che la vera storia cominci?"