Ho già parlato di 'Fratel Coniglietto', primo libro in assoluto letto, giallo dalla prima alla quarta di copertina, passando per tutte quelle interne, di una gradazione più soffusa e meno brillante.
Per le feste di diciotto anni, al liceo, si usavano i biglietti d'invito.
Qualcuno, non ricordo chi, ne usò di tre colori: azzurro, rosa, e... giallo.
E, in un'epoca progressiva ma ancora un po' balorda, si ipotizzò scherzosamente a chi andassero consegnati quelli gialli.
A me ne toccò uno rosa, probabile che lo abbia ancora.
'Stelle' è scritto in giallo.
Non praticamente, no, anche a penna uso preferibilmente il nero, solo a volte il blu, ed è nero anche sul pc e in stampato, ma i raccoglitori della brutta, della bella, e di tutto ciò che è ad esso relativo sono di colore giallo.
Mi piace, il giallo, ma il motivo non è quello.
'Stelle' è giallo 'dentro'.
E non per la categoria di romanzo nel senso canonico, anche se un po' di crimini e colpevoli ci sono.
E' giallo 'dentro' probabilmente per le due ragioni di cui sopra.
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