E' la sola parola per definire 'Cosmetica del nemico' di Amélie Nothomb (edizioni Voland).
Tre ore letterarie in cui si passa dal fastidio allo stupore, alla perplessità, allo sconcerto, seguendo il dialogo, scaturito e forzato dall'attesa per il ritardo della partenza di un aereo, da cui è costituito il nocciolo della storia.
Storia che, nella sua concretezza dei fatti, dialogo a parte appunto, è, nella sua essenzialità, descritta nelle tre righe iniziali e nelle dodici finali (Nell'edizione super economica! Sono sicuramente di meno nell'altra edizione!).
Il dialogo, che potrebbe anche venir considerato un doppio monologo, invece, è, alla fin fine, un lungo inciso tra il preambolo e la conclusione oggettiva, che tira fuori dall'anonimato di una situazione generica, protagonisti presenti e assenti, e racconta le loro vicende.
E' geniale il livello di coinvolgimento che certe parole riescono a farti provare.
E' geniale come le parole possano ribaltare i ruoli e trasformare le situazioni.
E' geniale come, senza mai perdere il filo, il controllo della situazione, il lettore abbia la possibilità di riconsiderare la propria posizione rispetto ai personaggi!
;DDD
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