Certi amori nascono all'improvviso.
Un po' per caso, un po' perché così doveva essere.
Nel senso che ci si cerca a vicenda finché non ci si trova.
E così, un post da you tube su Facebook da parte di un conoscente ha innescato il fuoco della passione! ;DDD
'Sunday' mi è entrata nel cuore e nel cervello. E si è tirata dietro tutte le altre canzoni che compongono 'Happiness' degli Hurts.
Un duo di young men di Manchester che ha fatto dell'eleganza un po' retrò la sua arma vincente, nella musica come nell'aspetto.
Il bianco e nero patinato che prevale nei video - una piccola icona dei quali incorona il titolo di ogni canzone nel libretto, pure in bianco e nero, allegato al cd - , così come certe sonorità, sono, però, solo un richiamo, al passato, una sorta di citazione costante che nulla toglie alla loro moderna interpretazione dei suoni e delle immagini.
Riguardo a queste, è ovvio che ci sia l'aiuto di qualcuna altro, ma sto parlando della figura complessiva che viene fuori dal nome 'Hurts'.
Non vorrei, però, che questa fosse una catalogazione negativa.
Le potenzialità espressive di questi due ragazzi mi sembrano notevoli e per niente legate a epoche e artisti che pure, indistintamente, fanno venire in mente.
Ho trovato maliziosamente perversa la scelta di 'Wonderful life' come titolo per una canzone che non ha niente a che vedere con quella di Black, e, allo stesso tempo, è legata ad essa da questo uso un po' malinconico un po' sognante, del bianco e nero cinematografico, che, dopotutto, crea uno 'stile'.
'Happiness' è un disco pieno e consapevole, e le canzoni sono tutte belle, perciò questo - forse - sovrappiù di identità, in un mondo musicale dove il nuovo davvero talentuoso ha difficoltà a farsi conoscere, non guasta, ma, anzi, diventa necessario.
E l'eleganza non passerà mai inosservata!
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