Hurts, Exile.
Il primo amore non si scorda, nè si rinnega, mai, ma il secondo disco degli Hurts riesce a farti venire il dubbio se abbia superato il primo, se possa essere più bello.
E la risposta, per quanto la domanda possa essere sciocca, è si.
Perchè questo è indubbiamente nato da quello, frutto di un'evoluzione che non rinnega le origini.
Exile ha il suono armonioso e ben calibrato che è da sempre la firma degli Hurts, ma questo suono si è adesso sciolto, fluidificato, complicato e semplificato allo stesso tempo, per portare la danza, aggraziata ed elegante, delle note e della voce, dalla palestra al teatro.
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