David Bowie, The next day.
Più che un 'next day' mi sembra un ritorno al passato, al David Bowie di sempre, quello dal suono inconfondibile ed eterno. Voce ricca di consapevolezza a parte.
Non è un caso, allora, -e non potrebe esserlo- l'uso della copertina di 'Heroes', coperta dal nuovo titolo e dalle nuove tracce.
Due fogli quadrati, bianchi, ma l'immagine richiamata alla mente è quella dello strillone che pubblicizzava i giornali all'inizio del secolo scorso. E forse è pure il bianco e nero nostalgico, anche se patinato, che da questa impressione.
Ma, del resto, le note, a volte ritmate e briose, a volte pacate e dolcissime, creano un'atmosfera spensieratamente retrò, anche se con suoni decisamente moderni.
Un disco fluido ed uniforme, che scivola nelle orecchie a voce bassa come a voce alta, senza stancare, veloce e gradevole.
Per ballare e contemplare.
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