Eccolo che sale e viene a mettersi proprio davanti a dove sono seduta io.
Cuffiette nelle orecchie, sorriso sulle labbra, la mano con cui si regge al sostegno verticale ha due anelli: uno, a fascia, al pollice e uno, con uno stemma, al medio.
Lo guardo bene e, sia pure più per l'abbigliamento che per il fisico, sicuramente un po' per i tratti del viso e un po' per l'espressione e l'atteggiamento, mi sembra di avere davanti, in carne e ossa, uno dei personaggi di Tom of Finland!
Una risata si fa allora strada nel mio animo e mi sale, trasformandosi però in un sorriso, alle labbra.
Lui, preso da sé, sembra non accorgersene.
Dopo qualche fermata scende, lasciandomi fra il buonumore e la delusione, che diventano divertita sorpresa quando, poco più avanti, lo ritrovo seduto sul tram semivuoto.
Sto di nuovo per scoppiargli a ridere in faccia.
Una faccia su cui il sorriso perso sotto le cuffiette sembra essere stato disegnato davvero da quella mano lì!
Mi salva il cellulare finalmente connesso e continuo a guardarlo, il più discretamente possibile e ostentando finta indifferenza, finché non scende nei pressi dell'università.
Lo zainetto mimetizzato che ne guastava un po' l'immagine, aveva quindi una sua ragione di essere indossato: la creatura è tridimensionale e studia! Chissà cosa!?
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