Faccio altro e su You Tube scorrono le immagini di un video degli Hurts: 'Devotion'.
Amo gli Hurts, ma di video ne conosco pochi, in quanto compro i cd e, come dicevo, You Tube lo tengo per compagnia, o per scoprire cose nuove.
La prima scena è spiazzante, ma ha quel tocco un po' lugubre, un po' fatalista che ho trovato in altre rappresentazioni visive delle loro canzoni. Vado avanti, distratta, poi qualcosa colpisce la mia attenzione, e non è il viso dell' attore che pure... insomma si, seguo da parecchio, anche se non assiduamente. Addirittura non lo riconosco!
Però scatta lo stesso suo colpo di fulmine per le labbra dell'altro -adesso lo capisco- attore.
E allora devo vederci chiaro e rimetto il video. E ancora lo faccio, mentre qualche rotellina comincia a girare, nel cervello.
Scopro così, nei commenti, che sono le immagini del film 'A single man'.
'Un uomo solo', Christopher Isherwood.
Non me lo ricordo quanto tempo fa l'ho letto. Mi ricordo che mi ha commosso, ma non ricordo se tanto da piangere.
So solo che il film non l'ho mai voluto vedere. Neanche poco tempo fa in televisione.
Perchè... perchè ogni film uccide un po' il libro, quando questo basta già a sè, da cui è tratto.
Adesso, però, so pure che, quando mai decidrò di tornare sulla mia decisione, di vederlo, dovrò farlo da sola.
Perchè non ci sarà fazzoletto bastevole a contenere lacrime e singhiozzi.
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