lunedì 20 ottobre 2025

il fico


 

le nuvole


 

Di quel che c'è dietro

 Non è solo un fatto di cronaca e Una golosità, sono  due romanzi che spaziano sul passato per indagare e comprendere il presente.
Entrambi sono un viaggio del protagonista, e di chi gli sta intorno, che chiede al lettore di accompagnarlo.
Non sono viaggi facili, nessuno dei due, perché si attraversano situazioni umane non esattamente piacevoli anche se la prima è, di fatto, più cruenta della seconda, e di impatto psicologico maggiore, anche se l'altro è notevole.
Siamo davanti a due drammi familiari, uno esploso nell'inaccettabile, l'altro tenuto celato dalle apparenze.
Ma anche davanti alla quotidianità dei protagonisti.
Alla realtà di ciò che ci è a fianco, pure quando non guardiamo in quella direzione.

'Una golosità'

 Muriel Barbery  - Una golosità -  Garzanti   
  tr. Roberto Rossi

E' il più grande critico gastronomico del mondo, temuto e amato per il potere di esaltare e distruggere destini per il tramite il gusto, attraverso la penna.
Eppure il destino, improvvisamente, gli concede solo quarantotto ore.
Quarantotto lunghissime, affamate, ore per ritrovare il sapore dimenticato, il cui ricordo lo tormenta.
Un sapore che lo lega alla prima giovinezza e che è stato lo stimolo inconscio per quello che è diventato.
La memoria spazierà a raccontare luoghi, fatti e sapori, facendoci conoscere l'uomo oltre il critico, alla cui voce si uniscono quelle di persone a lui vicine.
Un viaggio nelle cucine e nell'animo umano che svela preparazioni e retroscena di comportamenti con lo stesso linguaggio sostenuto e complesso, fonte di piacere da gustare con consapevolezza nei tempi giusti, per non togliere gusto ai sapori.
Sapori che, a volte, sono forti, ma che si amalgamano congruamente al contesto della storia.

lunedì 13 ottobre 2025

'Non è solo un fatto di cronaca'

Philippe Besson  - Non è solo un fatto di cronaca - Guanda  tr. Leila Beauté

Un marito pone fine violentemente alla vita della moglie mentre la figlia, ragazzina, è in casa e il figlio, poco più che adolescente, è a studiare lontano.
Le cause sono quelle note: il narcisismo patologico, il patriarcato, la violenza domestica, subita e non accolta dalla società, che sfocia in episodi di cronaca nera, tutti simili e ciascuno diverso, che, lì per lì, scuotono il vicinato, il Paese, ma subito dopo vengono dimenticati per dare spazio ad altro.
Restano le vittime.
Al plurale.
Perché vittima non è solo chi viene strappata alla vita, agli affetti.
Vittime sono tutti quelli che restano, legati in maniera maggiore o minore a lei.
E loro sono i soggetti di questo romanzo: i figli e il padre di Cécile Morand, moglie di Franck Malzieu.
Quelli che restano, quelli la cui vita cambia in seguito all'atto scellerato di Franck nei confronti di Cécile.
E cambia in maniera sostanziale, perché nessuno di loro può, anche una volta elaborato il lutto per la doppia perdita, riprendere la vita che si era scelto e che è stato costretto a lasciare nel momento in cui il gesto veniva compiuto.
Philippe Besson parte da un fatto di cronaca e fa raccontare al figlio la vicenda, i retroscena, i ricordi, dando così voce a una categoria di vittime spesso messe da parte o ignorate, perché ancora in vita, ma le cui ferite psicologiche sono enormi e non facili da rimarginare.
Eppure sono reali ed evidenti, tanto quanto l'esito effettivo della violenza che ne è la causa.
E ci sono tutte le conseguenze pratiche, sociali e amministrative a cui dover far fronte, come se fosse possibile sdoppiarsi ed estraniarsi da ciò che ha causato un dissesto insanabile che per essere arginato ha spesso bisogno di un valido e concreto aiuto dall'esterno.
'Non è solo un fatto di cronaca' è un racconto che mostra, con molta lucidità, i retroscena di vicende che, nella loro atrocità, nascondono alla attenzione dei più le atrocità che restano, che non possono essere ignorate, che non devono essere dimenticate.

Stelle del cielo

Una volta, non troppo tempo fa, di notte c'era più buio e le stelle si vedevano, si contavano, si riconoscevano.
Adesso la foschia luminosa impera, nonostante tutti gli appelli al risparmio e all'ecologia.
Siamo invasi da luci inutili a discapito di quelle utili, ma va così, e c'è poco da fare.
Resta un po' di speranza per la Luna, però, almeno in città, le stelle cadenti sono, ormai, frutto di fantasia.
Non che prima se ne vedessero tante, ma era più una questione di orario.
La prima vista me la ricordo: eravamo in Puglia, il secondo anno che ci andavamo, dal terrazzo d'ingresso a casa, una scia breve ed intensa, bianca sul fondo scuro, non inquinato dalle luci che illuminavano le abitazioni e i viali.
Il desiderio espresso non me lo ricordo.
In ogni caso non lo racconterei.
Ce ne sono state altre, quell'anno e negli anni successivi, e c'è stata pure l'eclissi di Sole.
Era d'agosto, ovviamente.

Canzone del mese

 Ottobre:

Suede  - Can't get enough -  album: Head Music

"Singing I can't get enough,
singing I can't get enough..."

Citazione del mese

 Ottobre:

BananaYoshimoto  - Che significa diventare adulti? -  Feltrinelli

"Credo che, se siamo in grado di cercarla, per ciascuno di noi sia possibile trovare l'occupazione perfetta."

lunedì 29 settembre 2025

settembre maculato


 

di appartenenza dei corpi

 30 giorni e Butter: due romanzi scritti da donne che hanno per protagonisti principali donne.
Donne reali, coi loro problemi, con le loro aspirazioni, col loro vissuto quotidiano.
Iris si trova alle prese con un problema fisico notevole ed invalidante, che la spinge ad una risoluzione estrema, benché voglia prima togliersi delle soddisfazioni legittime.
Rika vuole dare una svolta alla sua carriera con una intervista esclusiva che inciderà sulla sua forma fisica.
Due donne alle prese col proprio corpo.
Che appartiene a loro, ma su cui gli altri, nel bene o nel male, si sentono autorizzati ad intervenire.
In entrambe le situazioni, di questa questa ingerenza si sente il peso, anche se il prevalere del buonsenso, collettivo ed individuale, determina la soluzione migliore per entrambe, ma la vera libertà di scelta, di autodeterminarsi, risulta sottomessa ad essa, pur se, razionalmente, essa salva la vita di Iris e fa accettare a Rika i cambiamenti della propria.
In definitiva, un dare-avere dai confini molto labili, in equilibrio su un filo molto sottile.

'Butter'

 Asako Mizuki  - Butter -  HarperCollins  tr. Bruno Forzan

Rika Machida: una giornalista che lavora per una rivista maschile.
Reiko: un'amica di Rika dai tempi dell'università che ha lasciato il lavoro in previsione di una futura maternità.
Manako Kajii: una donna appassionata di cucina accusata di aver provocato il decesso di tre degli uomini con cui si accompagnava.
In una Tōkyō dove il burro, anch'esso protagonista indiscusso della storia, scarseggia, la vita delle due amiche, entrambe giovani moderne, pur se, soprattutto Reiko, assuefatte alle tradizioni, si intreccia con quella della detenuta, misogina e dedita ad attrarre su di sé l'interesse degli uomini attraverso il cibo.
Rika, che vuole intervistare Manako per capirne la personalità e svelare i fatti che si nascondono dietro le azioni di cui è indiziata, la contatta. Riuscirà nella sua impresa, ma ci saranno alcune conseguenze di non poco conto.
Reiko, ingelosita dalla frequentazione delle due, prima cercherà di riportare a sé Rika, e poi contatterà, a sua volta, Manako, lasciandosi coinvolgere a sua volta.
Manako si comporta, con entrambe, in maniera distante, anche se acconsente alle loro richiese, finendo, però, più o meno consapevolmente, con l'affascinare entrambe così come ha sempre fatto con gli uomini.
In una storia dove il cibo ha un ruolo fondamentale, per la sua valenza sociale in quanto fonte di potere e di condizionamento, le personalità delle tre donne risaltano come esempi emblematici del posizionarsi in una società che all'apparenza ne accetta pensieri e azioni, ma, in sostanza, rimane giudicatrice di essi.
Tutte e tre trarranno beneficio da questo momento trascorso in correlazione, chi adattandosi ad una nuova forma fisica e ad un nuovo modo di relazionarsi con gli altri; chi rimodellando le priorità della propria vita; chi raggiungendo l'illusione palpabile di un desiderio a lungo inseguito.
'Butter' è un romanzo di piacevole lettura, che tiene avvinto il lettore dalla prima all'ultima pagina, trasportandolo in un Giappone moderno e goloso, dove però il cibo, se da un lato è fonte di piacere, dall'altro è, nella quantità di esso consumato, metro di valutazione da parte degli altri.
Ci mette poi davanti alla difficoltà di rompere definitivamente con le usanze del passato per adattarle alla modernità e alla diversità di appartenenza al tessuto sociale di uomini e donne.
Non lancia, però, un messaggio negativo, è solo una constatazione dei fatti che spinge verso l'indifferenziazione dei diritti, pure se con esigenze specifiche diverse.
Quando i vari tipi di burro saranno di nuovo sugli scaffali sembrerà strano non ci siano stati.
Notevole, per quanto sottile e velato, è il racconto dei rapporti umani fra donne, complessi e vari, fatti di amore, amicizia, comunanza, invidia e gelosia.
Ben delineati anche tutti i personaggi maschili, che, come in tutte le preparazioni alimentari, qui sono il condimento che fa risaltare il gusto della pietanza.

domenica 21 settembre 2025

'30 giorni'

 Elen T.D.  - 30 giorni -  self by Amazon Italia Logistica

30 giorni. Il limite che si concede Iris per vivere l'esperienza amorosa che, nei suoi trent'anni, non ha vissuto. Non ha potuto vivere. Per una serie di ragioni.
L'incontro casuale, nel club che la donna ha scelto per dare luogo alla cosa, con Dennis, si rivela, però, più importante del previsto, perché la frequentazione fra i due prosegue, volontariamente e con reciproca soddisfazione.
Dennis è il terzo in un rapporto a tre con Set e Gus, e il suo portare all'interno di esso Iris provocherà reazioni diverse da parte degli altri due.
La storia è, ovviamente, incentrata sui personaggi, costruiti e rappresentati nei minimi dettagli, e sul rapporto che si instaura fra loro.
Ma i trenta giorni del titolo si riferiscono solo a Iris, ed è in questo limite temporale che vanno cercati contesto, motivazioni, spiegazioni e conclusione della storia.
Alcune cose si intuiscono fin dall'inizio, ma senza avere né conferme, né spiegazioni.
E questo accresce la voglia di sapere, nel lettore.
Nessuno dei quattro protagonisti è una persona 'comune'.
Ognuno di essi ha una storia personale ricca di sfaccettature più o meno problematiche, ma il racconto delle loro vite intrecciatesi, li rende 'comuni' nei sentimenti, nei comportamenti, nelle emozioni.
Il racconto dà voce ad ognuno di essi, legando a volte due punti di vista in un dialogo a distanza o chiamando esplicitamente in lettore in causa.
La scrittura è elegante anche dove le situazioni richiedono l'esplicito, che, però, non è mai descrittivo fine a se stesso.
E' una storia che sottintende e evidenzia problemi importanti, e su cui sarebbero necessarie una presa di coscienza e una attenta riflessione.
Al di là di questo (o forse anche per questo), è un romanzo godibilissimo, coinvolgente e partecipativo, uno di quelli che lasciano il segno nel cuore e nel cervello.

ecliss*

 Non proprio in tempo.



Settembre in rosa

        

 





 

Nella notte

Le luci, i suoni, avvolti dal buio e dal silenzio della notte, mi hanno sempre affascinato.
Così come le attività notturne, che li producono o ne usufruiscono.
E allora, uno dei ricordi della prima giovinezza è il motore del filobus notturno che percorre la strada dove abitavo in discesa.
A quell'ora non faceva, non fa, tutte le fermate se non ce n'è richiesta, e il rumore era, è, costante sulla carreggiata. Aveva un che di rassicurante, e, allo stesso tempo, era preludio -mentale, solo mentale- di avventure. Quando riuscivo a sentirlo, lo trovavo sempre troppo breve. Immagino, visto che il suo percorso non è cambiato, come pure la zona, che da casa vecchia lo si senta ancora.
In questa nuova, per un lungo periodo, quel suono familiare, così come quella piacevole sensazione, è stato sostituito da quello dei treni notturni finché il servizio non si è ridotto e poi annullato.
In compenso ci sono le sirene e il frastuono dei camion che ritirano la spazzatura.
Non hanno lo stesso fascino: li preferivo silenziosi a lampeggiante giallo, ma tant'è, il progresso è anche desiderare di chiudere il balcone, d'estate, per non sentire.
Le luci, invece, quelle dei porti, delle stazioni di servizio, delle strade, sono più o meno le stesse.
Un po' più 'discrete', forse, queste ultime, magari più d'atmosfera, ma pure fonte di maggiore insicurezza per chi cammina, almeno nel nostro angolo di mondo, in ogni mese dell'anno.

Canzone del mese

Settembre

Skunk Anansie  - I can dream -  album: Paranoid &Sunburnt

"Oh, who's  so special now
No one's more special, more than me,
Morw than me..."

Citazione del mese

Settembre

BananaYoshimoto  - Le strane storie di Fukiage -  Feltrinelli

"Ogni inizio è sempre anche la fine di qualcosa."

venerdì 22 agosto 2025

di stare al mondo

Due personaggi che, da soli, si prendono la scena, nonostante la presenza forte dei coprotagonisti.
Due personaggi, uno mitologico e uno reale, significativi.
Due racconti che li valorizzano, portandoli all'attenzione del lettore.
Henry David Thoreau, quello reale, è un uomo semplice ma con idee grandi e complesse, che influenzeranno la percezione del mondo quale entità che ci circonda, di cui facciamo parte e con cui siamo chiamati a rappresentarci in termini di scambio e convivenza.
Lucifero, quello mitologico, è anch'esso alla ricerca di un rapporto stabile, definitivo e, soprattutto, degno di significato, con ciò che lo circonda, e, tentando di trovare se stesso quale parte del mondo, finisce nell'accettare e rafforzare la sua personalità attraverso il tentativo di dominio di esso.
Il punto di contatto che è, allo stesso tempo, la differenza fondamentale fra i due soggetti, è proprio nella percezione di se stessi in quel che li circonda: l'integrazione contro il controllo, per affermare l'appartenenza.
Due maniere di stare al mondo e interpretare questo atto eterne ed eternamente in conflitto fra loro.

'Il fiume d'erba'

 Helen Humphreys  - Il fiume d'erba - Playground
 trad. Andrea Bortoloni

E' la storia di Henry David Thoreau [12 lug.1817 - 6 mag. 1862, Concord, Massachusetts, U.S.; filosofo, scrittore e poeta statunitense precursore dell'ambientalismo e della non violenza, le cui opere principali sono: 'Walden, ovvero vita nei boschi' e 'Disobbedienza civile'.*] (*fonte delle notizie: Wikipedia), narrata tramite una successione cronologica di piccoli episodi di vita quotidiana, familiare e sociale, raggruppati in capitoli temporali di uno o più anni, a seconda del periodo narrato.
Attraverso quelli che, a volte, sono episodi formati da un'immagine sola, si fa la conoscenza di una personalità notevole, fornita di una linearità e di una rettitudine di pensiero disarmanti e affascinanti al tempo stesso, e, soprattutto, pur nella inevitabile fallacia umana, coerente con se stessa e con la propria professione di idee.
Helen Humphreys riesce a cogliere questa essenza con una descrizione dei fatti attenta, minuta, leggera, ma profonda nel significato, dove ogni dettaglio posto all'attenzione del lettore spinge questi alla considerazione di esso di per sé e nel contesto.
La lettura se pur possa apparire frammentaria, per la suddivisione in brani adottata, è, invece, gradevole e suggestiva, gli stacchi fornendo la possibilità di fissare immagine e concetto senza perdere di vista la struttura intera del racconto.

'Lucifero Angels before man'

 Rafael Nicolas - Lucifero Angels before man - Giunti 
 trad. Noemi Toffalori

E' la storia del personaggio Lucifero, angelo delle bellezza, timido e vergognosi di sé, che si perde a causa dell'amore, dove questo, spostato al di là del suo creatore, si trasforma in presunzione, egoismo, corruzione.
L'amore, allora, diventa perdizione dell'amore.
Fra il titolo e l'inizio del racconto c'è una pagina di avvisi sui contenuti e consiglio di tenerla presente prima di affrontare la lettura di questo libro, che è intrigante, coinvolgente, intelligente.
Che ben racconta una storia che fa riflettere e pensare, oltre che farsi leggere per quella che è: l'interpretazione di un mito, la cui essenza, come sempre, è eternamente valida e applicabile a qualunque contesto.

sabato 9 agosto 2025

Agosto (2)

 Di notte:


Agosto

 Di giorno:


Impara l'arte

Mi hanno chiesto una cintura per una gonna di filo, un tipo basilare, un paio di giri di catenella con due fiorellini alle estremità per evitare di perderla nuovamente. Il colore lo avevo, quindi è stato, sì e no, il lavoro di un'ora, calmo e rilassante.
Questa piccola cosa me ne ha fatta tornare in mente un'altra: una catenella lunga lunga di lana color cammello, fatta intenzionalmente per farla indossare proprio come cintura ad una collega di mamma venuta in visita.
Il mio primo vero lavoro all'uncinetto.
In seguito, però, la zia acquisita di mamma mi disse che così non bastava e mi insegnò la maglia bassa.
Dovevo avere cinque-sei anni.
Da allora non mi sono più fermata.
Perché, al di là del creare, l'uncinetto è ordine, precisione, matematica.
E' la stabilità mentale che prende forma: per quanto ripetitiva, sempre diversa.
Non ne faccio una questione terapeutica, per quanto questa pratica abbia innegabili proprietà nel campo, ne faccio una questione di modo di vita.
Estremo, a volte, non privo di delusioni, in pratica, ma anche rassicurante, un fine a cui tendere.
La collega  di mamma indossò il 'capo' fino all'uscita da casa, poi forse lo conservò, forse lo buttò via.
E, in me, il ricordo di questa, probabilmente invernale, gentilezza, rimarrà sempre.

Canzone del mese

 Agosto

Freddy Mercury  - Living On My Own - album: Mr. Bad Guy

"I get lonely, so lonely,
living on my own..."

Citazione del mese

 Agosto

Amélie Nothomb  - L'impossibile ritorno - Voland

"Chi vive un'illuminazione non prova  nessun bisogno di farlo sapere agli altri e non desidera esistere."

domenica 20 luglio 2025

'Le cose succedono' vs 'Le cose accadono'

Le cose succedono (canzone dei Nome)
Le cose accadono (romanzo di Giacomo Assennato)

E' stato istintivo collegarli.
In fondo c'è una una similitudine fra le due storie:
nella canzone due si incontrano, e l'uno, con l'audacia, riesce a vincere la reticenza dell'altro alla relazione, causata da una precedente, fallimentare; 
nel romanzo c'è chi proviene da un mondo sicuro, anche se vagamente banale e chi, provando a liberarsi dall'instabiltà, cerca il rassicurante quotidiano.
In comune c'è la casualità, la stabiltà guadagnata col rapporto e l'epilogo, positivo e rassicurante.

Diventare adulti

E' l'elemento comune nei due libri.
Quello di Banana Yoshimoto lo esplora formulando le risposte ad una serie di domande che convergono tutte in questa, perché, al di là delle singole risposte, è essa stessa quella universale che le soddisfa tutte.
Non è un concetto semplice, non è una banalizzazione.
Può essere inteso come una presa di coscienza così della realtà che ci circonda, così di quella intima in cui viviamo.
Quello di Giacomo Assennato lo fa  descrivendo il percorso che segue la relazione fra i due protagonisti.
La differenza di età fra i due non è indicativa di un diverso grado di appartenenza alla fase adulta, perché questa viene scoperta e riconosciuta da entrambi solo coll'evolversi e lo stabilizzarsi della loro relazione.

'Che significa diventare adulti?'

 Banana Yoshimoto  - Che significa diventare adulti? -  Feltrinelli
 (traduzione di Gala Maria Follaco)

Una domanda fra diverse altre, comprese fra una premessa e un epilogo, la prima, quella che si trascina dietro le successive, di un prezioso manualetto di vita, dove non ci sono proclami o regole da seguire, ma riflessioni che fanno a loro volta riflettere, pensare, riconsiderare fatti e situazioni.
Che sono uno spiraglio di speranza sul mondo, su quello interiore, principalmente.
Non è importante sapere se siano davvero tratti dal vissuto dell'autrice o no, perché sono concetti applicabili e validi per chiunque in qualsiasi contesto.
Sono quelle perle che arricchiscono ogni tesoro o rendono magico qualsiasi cassetto chiuso di cui si è ritrovata la chiave.
E' un po' diverso dal solito leggere Banana Yoshimoto 'filosofa' e non trarre insegnamento e conforto dai suoi racconti.
E' più impegnativo, anche, però lo stesso ci si ritrova, in una maniera forse più distaccata dalla sua personale realtà e più universale e vicina a quella di ognuno di noi.

'Le cose accadono'

 Giacomo Assennato  - Le cose accadono - self  Amazon Italia Logistica

Gianni e Francesco: un incontro quasi casuale, la scoperta di una innata complementarità.
Due personalità semplici e reali, due storie, nel bene e nel male, comuni.
Un rapporto che nasce dalla voglia di stare insieme, nonostante i problemi e i casi della vita.
Il racconto delle piccole cose che fanno speciale ogni persona, ogni coppia.
La vita di Gianni è un susseguirsi di azioni -le polaroid- che definiscono un percorso che il giovane segue senza particolari problemi, ma anche senza l'entusiasmo della consapevolezza di un vissuto che valorizza la propria essenza.
Francesco si fa spazio con le sue passioni, con le sue potenzialità, in un mondo in cui gli ostacoli da superare sono l'unica strada da percorrere nella speranza di arrivare.
Ma, nonostante la differenza di età, le anime gemelle sono fatte per incontrarsi, per ricostruire quell'unità che dà senso alle sfaccettature dell'uno e dell'altro e che ricompone il cristallo nel suo splendore.
Raccontare di queste cose, dove ogni particolare deve essere funzionale alla narrazione, e la narrazione stessa è fatta di particolari, non è semplice.
Quando, però, chi scrive riesce a cogliere la bellezza, il valore, del quotidiano, ci si ritrova davanti storie che non si vorrebbe mai lasciare.
Il racconto ha la voce di Gianni, lo sguardo è il suo, ma il fitto dialogo permette a tutti i personaggi di far sentire materialmente la propria voce, e al lettore di non avere un punto di vista parziale delle situazioni.
Il ritmo è sostenuto, ma piacevole e funzionale alla storia, ed ogni elemento scelto per caratterizzarla, ha il giusto valore narrativo.
Gradevole e appropriata la copertina, che si rivela riferirsi più al contenuto che al titolo.

di due ruote

Prima del liceo, il motorino, la vespa, non esistevano.
Dove l'ho frequentato io, però, erano la normalità.
Per le distanze e per passare dal livello del mare ad un'altitudine significativa (43 metri), notevolmente maggiore di quella che caratterizza il luogo dove abitavo ed abito (29 metri).
Ovviamente non ho mai avuto il motorino o la vespa: per tornare a casa c'erano il treno e i piedi.
E, anche se erano altri tempi, c'era la proibizione di andare a due sul mezzo di trasporto più a portata d'occhio e di seduta.
Com'era da prevedere, però, in determinate situazioni sono andata in motorino/vespa dietro al guidatore.
Meglio la vespa.
Per comodità e conducenti.
Non ricordo il primo 'dietro a', forse sul motorino, perché, agli occhi del mondo, la guidatrice era affidabile.
Ma c'era chi era più simpatica.
E aveva la vespa.
E c'era chi la vespa la prestava a qualcuno con cui il giro era un batticuore.
E il vespone a tre per tornare a casa percorrendo la litoranea. Una volta sola. Strana. Però me la ricordo ancora.
Questi gli episodi, questi i soggetti. Lungo il corso degli anni scolastici.
Ah, no.
C'è pure il vespone universitario.
Ma quello fa parte di un'altra storia.
Di una storia nella quale, anni dopo, non sono salita sulla moto.
Lo stesso, nulla sarebbe cambiato.

Fra le antenne

 


Fiori di luglio





 

Canzone del mese

 Luglio

Alphaville  - Sounds like a melody - album: Forever Young

"The ringing of your laughter
It sounds like a melody..."

Citazione del mese

 Luglio

Banana Yoshimoto  - Lo spirito bambino - Feltrinelli

"Forse la felicità non è altro che la somma di piccole gioie..."

domenica 22 giugno 2025

Di relazioni semplici e profonde

Certi libri ti colpiscono particolarmente.
Perché ti fanno conoscere una realtà troppo spesso messa da parte: quella semplice, della vita delle persone non da Romanzo, di quelle persone, cioè, che vedi tutti i giorni, di cui credi di sapere tutto o di cui non ti soffermi ad esaminare il vissuto, ma che, nella loro non eccezionalità di gesti e situazioni, raccontano la vita, l'amore, il tempo che passa e a cui ti ritrovi ad appartenere.
Ci vuole maestria per descrivere questo.
Ci vuole amore per i gesti e le situazioni del giornaliero, quelli che nascondono, e allo stesso tempo mostrano, i sentimenti da cui essi scaturiscono.
Non è facile descrivere certe situazioni senza che il dolore, l'angoscia, prendano il posto dell'amore, ma Giacomo Assennato riesce a far prevalere quest'ultimo su tutto.
In maniera potente, confinando una speranza inesistente al di fuori di un conscio, saggio, presente.

'-Dimmi chi sei -Mi chiamo Pietro'

 Giacomo Assennato  - Dimmi chi sei - (self) Amazon Italia Logistica
                                   - Mi chiamo Pietro - (self) Amazon Italia Logistica

Una storia divisa in due parti, il punto di vista di ciascuno dei due protagonisti, leggibile e comprensibile pienamente anche volume per volume, ma perfetta nella sua dualità.
Antonio e Pietro si conoscono per caso da ragazzi, in tempi in cui essere ragazzi era già sentirsi adulti.
E' il classico colpo di fulmine che scatena un legame indissolubile.
Antonio e Pietro si amano.
Si amano davvero.
L'uno è il completamento dell'altro.
Resistono alla chiusura dei loro compaesani, dei loro parenti e vanno via alla ricerca di un mondo dove essere se stessi.
Le loro costanza e tenacia vengono premiate, ma l'imprevisto, la degenerazione progressiva delle cellule cerebrali di Pietro, sopraggiunge all'improvviso, insidiandosi nel quotidiano e stravolgendolo.
La storia parte da questo dato di fatto, che non ha alterato il sentimento che lega i due uomini maturi, anzi, paradossalmente, lo ha rafforzato, spostando la guida della coppia nelle mani di chi era sempre stato guidato.
Che però, in questo momento, ha bisogno di una valvola di sfogo per reggere la tensione, e la trova in un centro di ascolto, dove, tra gli altri, conoscerà Filippo, il giovane che diventerà parte integrante della famiglia, e ai cui membri racconterà la propria vita. 
La versione di Pietro, incentrata sugli inizi della malattia, integra il racconto di Antonio, aggiungendo particolari che questi non ha potuto conoscere se non marginalmente.
A dispetto della situazione grave e triste, la storia di Antonio e Pietro è una storia d'amore bella, profonda.
E' una storia positiva, che infonde speranza.
Mette davanti alla realtà, alle considerazioni, ai problemi, alla quotidianità della vita, ma lo fa  con una dolce semplicità che è frutto dell'amore.
Di quell'amore che lega, che si espande e coinvolge chi sta attorno.
E' un racconto di felicità che nulla può scalfire perché è una felicità nata dall'amore, che proseguirà nell'amore, anche manifestato in altre forme.
I due punti di vista si completano a vicenda, come si completano i due protagonisti, figure indimenticabili, a cui si può aggiungere anche quella di Filippo, che magari meriterebbe l'onore di un terzo punto di vista, e sono raccontati con un linguaggio semplice ma ricco, dove parlato e narrato vengono integrati, qua e là dal pensiero, rendendo la lettura una esperienza indimenticabile.

giovedì 19 giugno 2025

La bancarella dei giocattoli

Nella strada dove si fa mercato tutti i giorni, c'era un negozio di giocattoli, fornito di ogni cosa si potesse desiderare all'epoca. O quasi. Perché, superata la fine della strada da uno dei due lati, sul marciapiede di fronte, c'era l'altro negozio di settore, più grande e più lussuoso.
A pochi passi da quello nel mercato, fra gli altri ambulanti, c'era la bancarella dei giocattoli.
Bancarella su ruote. Che arrivava e veniva portata via spinta dalla forza motrice del proprietario.
La caratteristica di questa bancarella erano quei contenitori, sigillati in plastica trasparente che fissava sul cartoncino di base piccole meraviglie, appesi all'asta espositiva o allineati sul piano.
Comprendevano set minimi da cucina, da dottore, da fattore ed altro. Pochi pezzi ma ben fatti, assommabili nel tempo.
I più belli erano, per me, i servizi in plastica trasparente colorata ad imitazione del vetro. E gli animali. E le perline da infilare.
Non costavano tanto quanto un giocattolo da negozio e, 'Uno solo per ciascuna!', erano una tappa fissa delle uscite con mamma. Una volta alla settimana, però.
Doveva essere nel suo giorno libero e prima che frequentassimo la scuola, perché noi, il giorno libero, non lo avevamo.
O, magari, era anche d'estate, prima delle vacanze o prima di ricominciare ad andare a scuola.
O tutte queste volte.
Finché c'è stata la bancarella, finché non siamo cresciute e questo tipo di oggetti non è stato più richiesto, anche se, personalmente, se ne vedo in giro, mi fermo ancora a guardarlo pur considerando che la qualità della materia di cui sono fatti attualmente non è più la stessa.

Fiori di giugno

 









Oltre il muro

 Nidi di un certo pregio.



Canzone del mese

 Giugno

Dido  - Don't leave home - album: Life for Rent

"So close the blinds and shut the door
You won't need other friends anymore..."

Citazione del mese

 Giugno

J.V. Sinclair  - Solo andata - (self) Amazon Italia Logistica

"l'amicizia era un bene prezioso, non un ripiego; non un surrogato dell'amore, ma essa stessa amore."

martedì 20 maggio 2025

Nativi

 A volte, i libri si chiamano fra loro e anche questa volta ce ne sono due con un elemento comune: i nativi americani.
La tribù Ojibwa ne 'La pietra delle anime' (Laura Costantini, Dark Abyss Edizioni), i Blackfoot in 'Nuttah' (Veronica Reburn, self).
Due storie completamente diverse, anche se con altri elementi in comune.
Quella di Laura Costantini più cruda, più fantastica, quella di Veronica Reburn più rassicurante, più attinente alla nostra realtà.
Toccano entrambe  problemi quali inclusione e accettazione dell'altro in quanto tale, universali, pur nella particolarità delle comunità scelte come riferimento e nei tempi storici di ambientazione.
'La pietra delle anime' è stato un viaggio nel fantastico fatto realtà, dove quel che sembra non è.
'Nuttah' è stato uno scoprire possibilità possibili grazie all'impegno e alla convinzione.
Tensione e rilassatezza, personaggi validi, in due racconti completamente diversi ma capaci, entrambi, di coinvolgere ed emozionare.

'Nuttah'

 Veronica Reburn  - Nuttah - Amazon Italia Logistica

Jackson, Corey, Samuel.
Matchitisiw, Nuttah, Chepi nella lingua dei Blackfoot.
Un allevatore, un medico, uno sciamano erborista.
Due di essi sono sposati, il terzo entrerà a far parte delle loro vite, della loro famiglia.
Una storia d'amore con tre protagonisti.
Una vicenda intessuta dalla prima all'ultima pagina, che ci mostra la vita di ognuno dei tre protagonisti ed il loro percorso per raggiungere il traguardo dell'intesa reciproca e dell'armonia nel rapporto.
E' un romance, è una storia di vite, che quindi racconta la realtà di queste, le difficoltà, le incomprensioni, le gioie, le soddisfazioni di tutti i giorni.
Tre personaggi con caratteri e caratteristiche forti, capaci, tutti e tre, di suscitare l'empatia e la simpatia del lettore, pur nelle loro differenze.
Il legame che instaurano fra loro viene analizzato nella sua complessità e difficoltà di accettazione e di messa in pratica, ma, allo stesso tempo, viene presentato con la naturalezza propria di ogni sentimento amoroso.
L'ambientazione facilita questa esposizione per la presenza, nella comunità dei nativi, della figura dei Due-Spiriti, che incarnano il maschile e il femminile al di là del sesso biologico, garantendo l'inclusività più totale.
La narrazione è fluida e coinvolgente, e pur senza alterare le caratteristiche del genere letterario, fornisce le giuste dosi di tensione e di aspettativa.
L'erotismo è descritto con grazia e semplicità, con la precisione adatta, senza essere né eccessivo né togliere spazio a tutto ciò che, insieme ad esso, costituisce la concretezza della storia d'amore.
Particolare l'indicazione del soggetto protagonista di ogni scena, grande o piccola, simpatico ed utile il piccolo glossario, gradevole ed accattivante la copertina.

'La pietra delle anime'

 Laura Costantini  - La pietra delle anime -  Dark Abyss edizioni

Un libro d'avventura che spazia dalla mitologia al fantastico, includendo l'horror e la storia d'amore: questo, in sintesi, il romanzo, ambientato appena dopo la prima guerra mondiale, principalmente a Brighton, sulle rive del lago Ontario, all'interno della comunità Ojibwa, residente nella zona.
Un'avventura che coinvolge dalla prima all'ultima pagina, dove nessun personaggio prevale sull'altro e la consistenza di ognuno di essi permette di seguire le vicende lasciandosi coinvolgere e rimanendo distaccati da esse allo stesso tempo, formandosi un'idea, scegliendo di chi prendere le parti, criticando magari gli atteggiamenti o le azioni di questo o di quello, ma sempre avendo davanti agli occhi la complessità del tutto.
E' una storia che racchiude al suo interno quelle di ciascuno dei protagonisti, e quindi, per quanto chiara nel suo svolgimento, è ricca di situazioni e di implicazioni col passato di ognuno di essi e questo chiarisce perché, in più di una occasione, la realtà che riguarda qualcuno è diversa dalla impressione che se ne può avere.
Anche narrativamente ci si muove su diversi piani, a volte evidenziati con una grafica diversa, ma questo non inficia la chiarezza del racconto, anzi l'arricchisce, perché sposta subito l'attenzione del lettore sul momento descritto.
Non mi soffermo sulla trama, perché, nonostante alcuni svolgimenti possano, come è giusto, intuirsi, il piacere della sorpresa, positiva o negativa che sia, appartiene al lettore.
L'aver intrecciato i vari generi, senza dare preminenza ad uno di essi, è un pregio di questo romanzo, un omaggio alla complessità del mondo reale.
I temi trattati, dall'atrocità della guerra all'intolleranza sociale per una sessualità diversa da quella etero alle difficoltà di integrazione e comprensione fra etnie diverse, fanno riflettere su quale sia il vero orrore con cui abbiamo a che fare giornalmente, pur raffrontandolo con quello fantastico di un potere che, acquisito casualmente per portare vantaggio ad una comunità, finisce per trasformarsi in orrorifica presenza per la comunità stessa.
Ugual peso narrativo hanno le figure maschili e quelle femminili, nonostante sia indubbio che la storia narri le vicende di Bridger Colton, e ugual peso viene dato alle storie d'amore che fanno parte del romanzo così come della vita.
Significativa la copertina, belle le illustrazioni interne di Dany&Dany, Le Peruggine, Federica Soprani (A.I.), che stuzzicano e dirigono l'immaginazione del lettore, e donano un fascino che sa di antico ma che è preziosamente moderno al romanzo.

lunedì 12 maggio 2025

Collezioni minime





 

dalle finestre

Eravamo in classe, questo me lo ricordo, la terza media, ho calcolato.
Del resto, dalla posizione del banco, l'ultima fila, doveva per forza essere quella classe lì.
Finestre in alto: hai visto mai potessimo distrarci!
Eppure quella brina solida, il nevischio che qualcuna scambiò per cenere, lo vedemmo.
Lo vedemmo e ci fermammo dal fare quel che stavamo facendo.
Ho fotografie da piccola, sulla neve.
Sulla neve che ogni anno ammanta la punta del Vesuvio.
Ma vederla cadere in città era qualcosa di davvero nuovo.
Poco importa se, all'uscita da scuola, già non c'era più.
L'ho rivista dopo, tanto tempo dopo, durare per ore.
Ho sentito l'aria raffreddata dalla neve.
L'ho presa fra le mani.
E la sensazione di meraviglia è stata sempre quella.
Non era di maggio, anche se d'aprile la incontrammo in autostrada.

Fiori di maggio

 













 

Canzone del mese

Maggio

Suede  - Picnic by the motorway - album: Coming up

"We could go dancing, we could go walking,
we could go shopping,
[we could keep talking...

Citazione del mese

Maggio

Manuel Vazquez Montalban  - O Cesare o nulla -  Frassinelli

"<<Non fare nulla. Lascia fare. Non sorprenderti di nulla di quanto può accadere.>>"

martedì 29 aprile 2025

'Quando Daniel tornò a casa'

Nuel - Quando Daniel tornò a casa - Amazon Italia Logistica per Dysderis Romance 2025 ,
(nuova edizione di Quando torna il sereno -Triskell Edizioni)

A volte, una storia è, semplicemente, nella sua completezza, una storia d'amore.
E cioè, c'è la storia, oltre all'amore.
In questo romanzo, per quanto lo sviluppo della stessa possa essere semplice, essa è, però, articolata nelle sue sfaccettature, che riguardano situazioni e personaggi.
Ogni episodio, ogni stato d'animo, vengono raccontati con cura e dettagliatamente, rendendo la vicenda accattivante, e complessa e ricca pure nella sua linearità.
I personaggi sono tutti realistici, pur indossando, quelli dei protagonisti maschili, in alcuni momenti, gli abiti del ruolo che interpretano.
Le figure femminili non sono di contorno, pur trattandosi di un romance mm, ma, anzi, hanno personalità forti e ruoli consistenti, addirittura, anche, imprevisti.
La scrittura è fluida, corretta e piacevole, e il romanzo è arricchito da una bella copertina e da una serie di immagini di piante, col significato loro attribuito, che, una per capitolo, sintetizzano il racconto dello stesso.

Di posti perduti

E' difficile tornare in certi luoghi.
Luoghi in cui, tutto sommato, sei stato bene, forse felice; luoghi che hanno un significato, che sono parte del tuo passato.
Luoghi da cui, adesso, sei lontano, ma da cui non ti sei mai veramente separato, che non hai mai messo da parte.
E poi arriva il momento di doverlo fare, di dover operare quel distacco, di cui vorresti fare a meno ma non puoi evitare più.
E pure se tutto intorno non ha più esattamente la stessa forma, gli stessi colori, quella canzone, che all'improvviso ti riporta indietro nel tempo, è un colpo basso.
A volte, liberare e dire addio ad una casa, è più atroce che dire addio alle persone.

Recensioni negative

Dovrebbero essere 'possibili' tanto quanto quelle 'positive', assumendosene la responsabilità di giudizio.
Di quel giudizio che argomenta le cose, che si ritengono non fare del prodotto esaminato un buon prodotto, dettagliatamente e con competenza.
Non contano i gusti personali, conta l'oggetto nella sua interezza.
Non tutti i libri sono belli, non tutti i libri soddisfano le aspettative.
A tutti i libri va data una possibilità di piacere.
Ma certe condizioni basilari devono essere rispettate: coerenza e credibilità della trama, scrittura corretta, grammatica della lingua.
Mi sono capitati due libri -e, come nel precedente caso capitato, ma recensito, non indicherò di quali libri si tratta- a cui una recensione 'negativa' -che, fatta, per il momento non verrà pubblicata- sarebbe stata appropriata.
Analizzandoli, il primo, per il soggetto trattato, per le intenzioni dell'autore, è stata la delusione più grande, anche per tutta una serie di fattori circostanziali, e, proprio per questi, immagino non potrebbe essere migliorato.
Il secondo, invece, pur con alcune pecche, avrebbe potenzialità e possibilità di miglioramento, anche se nessuno mi dà la certezza di un benevolo accoglimento di una critica volta solo al bene e non denigratoria dell'opera altrui.
Ci vogliono comprensione e onestà per esprimere un giudizio pubblico di una qualche sostanza.
Non tutti ne sono in possesso, per mancata capacità o malizia, eppure agiscono, e questo rende difficile, ad altri, esprimere un parere coscienzioso, anche se apparentemente 'negativo'.
Perché alle giustificazioni di una critica, negativa o positiva che sia, nessuno, ormai, presta più attenzione di tanto.

lunedì 7 aprile 2025

Di personaggi raccontati

Mi piace il racconto della vita della gente.
Mi piace conoscere, nel quotidiano, per quanto possibile, i personaggi della Storia.
Mi piace il romanzo che, prendendo spunto da essi, ne racconta il non detto, più o meno reale, ma coerente.
E' una lettura, però, che può riservare brutte, bruttissime, sorprese.
Puoi trovarti davanti citazioni non citate e fatte passare per opera propria.
Puoi assistere a fantasie più o meno credibili, ma, in ogni caso, non giustificate.
Entrambe le cose  implicano l'assenza di una bibliografia di riferimento, a cui, volente o nolente, si deve aver attinto.
O no?
Se la risposta è 'no', allora mi sorge spontaneo chiedermi dove e come hanno reperito le notizie che devono essere vere perché la storia, nel suo insieme, sia credibile, in quanto, il dichiarare che è un'opera di fantasia, in certi casi, non è assolutamente sufficiente.
La questione della citazione mancata, a volte si risolve riconoscendola, ma va da sé che nessuno è tenuto a conoscere l'intero repertorio umano di scrittura, cinematografia, saggistica varia e di tutto ciò a cui si può attingere per ispirazione o integrazione, e allora diventa un dovere indicare i brani altrui usati integralmente o in parte.
La questione dell'inventato, a volte, essendo le cose narrate inverosimili, ti spinge a far ricerche, perché la realtà riesce ad esserlo più della fantasia, ma il leggerlo richiede una conferma oggettiva sia del reale che dell'immaginato, perché è pur vero che non stiamo parlando di biografie, ma o lavoriamo nel fantastico o ci atteniamo alla realtà.
E la realtà, per quanto fantasticata, nel romanzo 'storico' deve attenersi ai fatti concreti.
Ci si può inventare una situazione, un dettaglio, ma la sostanza dei fatti deve appartenere al credibile ed al reale.
Ho letto romanzi dove gli autori hanno interpretato i fatti e reso credibili le situazioni.
Ho trovato credibili, per quanto, appunto, romanzate, le storie raccontate da altri.
Mi sono imbattuta in racconti talmente inverosimili per quello che narravano da lasciarmi profondamente delusa e, soprattutto, triste, quando, l'oggetto di queste narrazioni, erano personaggi a me cari.     

Colori d'aprile





 

Fiori d'aprile

 






 

scelte conseguenziali

E un giorno, dopo esserci passata davanti per tanti altri, ci entrai.
Da sola.
Lo conoscevo, il negozio, ci andavo con mio padre, ma spendere in proprio implicava diverse cose, fra cui la convinzione, l'eccitazione, di farlo.
Ho sempre avuto gusti eclettici, in musica, a volte anche strani, per chi era abituato alla classica, alla lirica, alla classica regionale o alla italiana meno popolare, ma che aveva accettato richieste di acquisto che mai avrebbe fatto per scelta propria. E così, il primo acquisto, di un cd per di più, aveva il suo peso in fatto di reputazione da creare.
C'erano due possibilità, per iniziare un'epoca: i greatest hits (2 e 1) di un gruppo rock inglese o l'album appena uscito di un gruppo tedesco dalle sonorità inglesi e dai testi in quella lingua.
Ogni scelta avrebbe implicato conseguenze, ma l'importante era, in ogni caso, promuovere l'indipendenza.
La memoria, però, qui fallisce. E il primo e il secondo acquisto si confondono nella fila.
Del terzo non mi ricordo, essendo stato spostato il greatest hits 1 in là nel tempo, dando precedenza ad altri autori.
Caso o predisposizione emozionale, però, le due provenienze geografico-musicali sono rimaste fra le mie preferite.
Era d'aprile?
Probabilmente no.
Probabilmente era d'autunno.