martedì 25 marzo 2014

CITAZIONE MUSICALE n°63

"Look in the mirror baby..."
 
[Simply red - Your mirror]
 
(and see over there!)
 
 

CITAZIONE LETTERARIA n°63

"Che cosa c'è oltre gli specchi? Come saperlo senza infrangerli?"
 
[M.Vazquez Montalban - Gli allegri ragazzi di Atzavara - Frassinelli]
 
(Infrangerli ha il suo costo...)
 

lunedì 17 marzo 2014

'Scimmia nera'

'Quando è che mi sono perso, ecco la vera domanda...'.
Inizia così 'Scimmia nera' (edizioni Voland) di Zachar Prilepin, e in questa frase è forse racchiusa la chiave di lettura della storia. Una storia in cui si intreccia la ricerca di un giornalista su un caso di bambini-assassini e su un luogo in cui soggetti, autori o potenziali autori di simili azioni, vengono studiati, e la vita del giornalista stesso, fra il fallimento del suo matrimonio, che non lede però l'affetto e la tenerezza verso i figli, e il rapporto con l'amante, che si intersecherà con la sua infanzia attraverso personaggi conosciuti o solo intravisti.
'Scimmia nera' è un libro complesso: non sempre si districa la realtà del racconto dei fatti, da quella della ossessione fantasticata che, in parallelo, viene descritta. O meglio: le due cose sembrano scorrere una a fianco all'altra, probabilmente una all'esterno e l'altra all'interno del soggetto che le racconta, senza confonderle, in quanto generatore di entrambe.
Nonostante tutto questo, la lettura è facile e coinvolgente, perchè, nonostante sia 'chiaro che le parole non hanno senso' ... 'poichè siamo noi ad aver inventato ... le parole stesse e tale invenzione è evidentemente assurda, straordinariamente disarmante', alla fine un significato, nel finale più che mai aperto all'interpretazione, risulta evidente: la denuncia della 'nostra folle stupidità'.

'La nostalgia felice'

La monotonia di azioni e situazioni provoca un livellamento nei ricordi e nelle emozioni, e diventano predominanti uno o due di essi. Così ci ritroviamo a pensare al passato tramite questo o quello e lo associamo a tutta l'epoca che prendiamo in considerazione. Un evento di rottura parziale, o meglio ancora, totale, invece, provoca un acuirsi delle sensazioni e dei ricordi legati al periodo che viene delimitato, circoscritto, da questo evento.
Anche se capita in giovane, giovanissima, età.
E allora, se il legame con quello che è stato è forte, ci ha coinvolto positivamente, 'tutto quello che amiamo diventa racconto'. E ce lo si racconta finché fantasia e ricordo non si aggrovigliano in maniera inestricabile, ma sempre senza ledere la sostanza dell'una o dell'altro, diventando però una 'musica' che mette 'a nudo il turbamento che ci ha conquistati'.
E' questa la premessa di 'La nostalgia felice' (edizioni Voland), in cui Amélie Nothomb racconta il suo secondo ritorno in Giappone, nel marzo 2012 (a un anno dal terremoto di Fukushima), in occasione di un 'reportage sulle tracce della sua infanzia giapponese'.
Un viaggio nella memoria, oggettiva e sensoriale, nella nostalgia 'felice' cioè nella natsukashii, 'l'istante in cui la memoria rievoca un bel ricordo che la riempie di dolcezza', e in quella reale, nel presente, da capire e da vivere.
Un viaggio che non è un giro turistico, ma un'avventura dei sentimenti della protagonista, dove passato e presente si intersecano in un mosaico sì mentale, ma anche reale, fatto di luoghi, di persone, coi loro ricordi, con le loro vite, e che, una volta conclusosi, una volta tornata 'a casa', finisce per richiudersi su se stesso, in un guscio che, per quanto sottile, diventa quasi infrangibile, 'il muro dell'indicibile', che è meglio attraversare senza riguardi per raggiungere altro.

mercoledì 12 marzo 2014

:D

Stavo scrivendo un pezzo del terzo libro della saga, dove qualcuno bacia qualcun altro un po' a sorpresa un po' forse no, e mi sono distratta un attimo.
A pensare in quante occasioni avrei voluto fare lo stesso, alla reazione dell'altro, a quante cose sarebbero state diverse se lo avesi fatto.
Fortunatamente i miei personaggi non hanno le mie stesse inibizioni, i miei stessi scrupoli!

giovedì 6 marzo 2014

Certezze

Fa freddo e cammini mossa solo dalla voglia di arrivare a casa, quando una fisionomia, uno sguardo, un movimento, attira la tua attenzione: non gli somiglia, ma qualcosa te lo ricorda.
Ci pensi un attimo, pensi a situazioni che attualmente lo riguardano, e, voltato l'angolo, l'mp3 fa partire 'You think you're a man', nella versione dei Full Frontal, quella che c'è nella colonna sonora di 'Queer as folk' (UK/America), e ti rendi conto che almeno una frase della canzone calza a pennello a quella che è stata la tua non relazione con lui. Forse due.

Bella teoria!

Salgono in due, distratte o bellamente ignoranti il fatto che sull'autobus sono presenti i controllori. Passano loro davanti e vanno a sedersi. Trenta secondi dopo viene chiesto loro, da questi, il biglietto. Che non hanno. E allora esibizione di documenti e verbali di multa.
Mentre i controllori lo stilano, loro continuano a parlare dei fatti loro.
Quando tornano in possesso dei documenti con in aggiunta i verbali, l'una, porgendole il proprio di questi ultimi, dice all'altra: "Tieni. Le paghi tu tutte e due, il servizio (da fare, quello per cui siamo uscite e e abbiamo preso l'autobus senza biglietto) era il tuo!".

lunedì 3 marzo 2014

Why? (2)

Why do any birds sing at 5 a.m.?
 

(N.B.: L'immagine è di repertorio!)