giovedì 30 aprile 2009

PASSIONE (S)VELATA

Ecco, l'ho visto!
Da vicino, intendo!
Bellissimo nella sua schermata sensualità.
Non fosse per le ferite, per i chiodi e le spine poggiate a lato dei suoi piedi, per il fatto che sai chi è, lo crederesti un giovane, adagiato su materasso e cuscini, le membra rilassate ma toniche, la testa appoggiata all'indietro su un lato come nel profondo respiro generato da qualche sogno muoventesi dietro le palpebre chiuse, profondamente addormentato.
Non so quando mi sono innamorata del 'Cristo velato' del Sammartino.
Tanti anni fa. Troppi per non essere mai andata, pur conoscendolo nei minimi dettagli, anche aneddotici, al Museo Cappella Sansevero, ad ammirarlo di persona, prima di ieri.
E così, dopo tutti i rinvii dovuti a chiusure, orari, prenotazioni da fare, e, diciamolo, pigrizia, finalmente un "Ma tu la conosci quella chiesa dove ci sono i due scheletri attorno ai quali si vedono i vasi sanguigni?" ha fatto scattare l' a dir poco entusiastico "Siiiii! Quando ci andiamo?".
Beh, anche queste macchine anatomiche, da per loro, meritano una visita, anche se la luce della cavea non rende loro giustizia.
Un altro oggetto che realmente 'intrappola' è poi la rete da pesca da cui si libera, ne 'Il disinganno', il padre di Raimondo di Sangro, Principe di Sansevero.
Ci siamo rimasti impigliati anche noi, io e il mio accompagnatore! ;DDD
Non ci sono leggende attorno ad essa, ma, guardandola, non si può fare a meno di pensare che quel che si dice sia stato per i veli del Cristo e della Pudicizia, è stato anche per essa.
Alchimia a parte, non credo esistano sculture di tal portata.
Vedere per credere!
Ah, avessi potuto toccare!
Avrei sentito la pesantezza della rete bagnata! Ma soprattutto la stoffa umida premere sulla carne ancora calda e morbida. Avrei sfiorato le labbra tiepide e le dita, il mignolo destro discosto dall'anulare...
Ci si può innamorare di una statua? Si.
Si, si, si, si, si e ancora si!
Meno male che c'erano i guardiani ed ero in compagnia! ;PPP ;))) ;DDD
Mi sa che è stato per compensare tutto quel lucido biancore che poi, passeggiando sul lungomare e fermandoci sugli scogli il sole mi (ci?) ha regalato la prima scottatura dell'anno!
Ieri sera naso, guancia e braccio sinistro erano color fuoco, ma con gli impacchi di crema idratante oggi va un po' meglio.
Ripensandoci... avrò mica fatto qualche pensierino ardito di troppo??? ;PPP :DDD

domenica 26 aprile 2009

DOPPIA COPPIA

Domenica mattina nuvolosa.
Piazzetta con giardinetti e -pochi, il tempo è quel che è- bambini con biciclette e palloni annessi.
Panchina di legno umida della nottata.
Lui è seduto su una coscia, il busto ruotato a posare un braccio sulla spalliera.
Dalla seduta sporge un guinzaglio che trattiene un cucciolotto piuttosto cresciuto di lupo: occhi vigili e naso curioso, tutto preso dalla sua parte.
'Stai facendo loro la guardia?', penso, scorgendo le gambe di lei, semistesa, appoggiata sul braccio piegato di lui.
Poi lo vedo.
Acquattato sul petto di lei, una massa pelosa color frollino nocciola e caffè, un musetto vispo che mi ricorda quello del maltese.
'Ah, doppia coppia! Sorprendente!'.
Ma la situazione va riconsiderata: non è il lupetto a fare la guardia! no, no! è l'altro!
O meglio: uno sorveglia la coppia dall'esterno, l'altro... dall'interno!
Tutti e quattro immobili.
Le mani di lei tra il pelo morbido. L'altra di lui forse sospesa a mezz'aria.
"Geloso come un cane.".
Un paragone a cui nessuno mai pensa, ma che, chi ne possiede uno, capisce benissimo!
Vorrei vedere la reazione del batuffolo se lui provasse a baciare lei!
(Più piccoli sono, più denti aguzzi hanno!)
Eppure la scena sembra un quadretto.
Di quelli che solo gli innamorati possono comprendere e apprezzare.
Cupido ha un senso dell'ironia davvero niente male! ;)))







PS: si, lo so, ci sarebbe voluta una foto, ma... no, queste cose non si fanno! ;DDD

giovedì 23 aprile 2009

JACK SPARROW

(O Willy Wonka, è lo stesso!)
Beh, non proprio, in effetti, ma sono entrambi Johnny Depp!
E forse la chiave del mistero è quella.
Non del successo dei due personaggi cinematografici, è troppo ovvio, ma di quello che avvolge una persona con cui sono venuta a contatto un po' di tempo fa.
Gli ho mentito spudoratamente, lo ammetto.
All'epoca non avevo visto né la fabbrica di cioccolato, né i pirati dei Caraibi, e Johnny Depp era quello di 'Arizona Dream', ma John Silver era un ricordo d'infanzia e il cioccolato è una ragione di vita, per cui mi lasciai affascinare dal personaggio che quest'uomo, di volta in volta, impersonava.
Per me o per se stesso è parte del mistero.
Ho fatto conoscenza col vero Willy Wonka diversi mesi fa, quando l'hanno dato in televisione, e con Jack Sparrow durante le scorse vacanze di Pasqua, sempre in televisione, attraverso il secondo episodio della saga.
Ero curiosa, finalmente, e volevo chiarirmi le idee.
Ovviamente non ci sono riuscita.
Però ho capito alcune cose. Forse.
Quello che accomuna Jack e Willy è una sorta di follia consapevole, coscientemente ostentata: entrambi sanno di osare troppo ma che la faranno franca, e l'aura di cupezza positiva che li circonda li rende simpatici, ma è difficile identificarcisi.
Però, magari, 'lui' ci riusciva. O riteneva di farlo.
Posso pensare che 'l'impunibilità' di Jack e di Willy l'affascinasse e che la propria timidezza la ritrovasse in loro, ma, alla fine, rimarrò per sempre col dubbio.
E con uno di quei 'perché?' a cui non c'è risposta.
Devo ammettere, riflettendoci adesso a mente fresca, che, al fascino piratesco di Jack, preferisco la colorata glassatura di Willy.
Fuori dalle sale, invece, i cioccolatini al rum sono tra i miei preferiti. Non gliel'ho mai detto. Mi spiace.



lunedì 20 aprile 2009

CITAZIONE MUSICALE n°4

"Never cared for what they do
never cared for what they know..."

[Metallica - Nothing else matter -]

(saggio proposito)



CITAZIONE LETTERARIA n°4

"Mai chiedere, mai forzare, mai insistere. Io sono responsabile dei miei peccati, tu devi esserlo dei tuoi.".

[Gilberto Severini - Il praticante - ed. Playground]
(saggia consapevolezza)



mercoledì 15 aprile 2009

LE COSE

Già, le cose...
Ci riflettevo in questi giorni in cui tanta gente ne ha perse tante.
Vedersele crollare addosso, quelle cose in cui riponiamo tutta la nostra più incondizionata fiducia, non è un affare da poco. E' una delle esperienze più sconvolgenti si possano vivere. Una delle peggiori per non viverne più altre.
E poi tante cose restano. E parlano.
Non sempre si ha la forza, il coraggio, di ascoltarle. Ci si sente vigliacchi, colpevoli, ma ci si dice che la vita continua. E non potrebbe essere diversamente, però...
Però, ogni tanto fa bene chiedersi chi si è. Se sono più importanti le cose o noi.
Ma questa è una falsa domanda.
Perché le cose sono importanti.
Provate a farne a meno.
Non di questo o di quello: di tutto.
Non è facile. E' possibile, certo, ma che senso ha?
L'Uomo 'fa' le cose e le usa.
A volte, qualcuno, finisce per 'farsi usare' da esse, ma non è la regola. E comunque non sono colpevoli le cose ma noi.
Inutile e falso è attribuire loro una mancanza di importanza.
Siamo legati ad esse da vincoli di vita: sensazioni, ricordi. E' stupido negarlo.
La 'Vita' è senza dubbio più importante, ma la vita è fatta anche di tutte le piccole e grandi cose di cui ci attorniamo, del 'nostro' mondo.
Non sono sullo stesso piano, d'accordo, ma le cose, nella Vita, hanno il loro valore.
Forse è il caso di tenerlo presente.
Anche quando 'si fanno', le cose.

domenica 5 aprile 2009

DOVE TI PORTANO I PIEDI?

Se sono 'a caccia' alla preda. ;)))
Però bisogna lasciarli fare: è l'istinto che li guida.
Si fermeranno, allora, davanti alla bancarella 'giusta', e il libro cercato salterà fuori da solo.
E' vero! ;DDD
Mi è successo tante di quelle volte che, avendo imparato, lascio fare ed è difficile che poi resti delusa.
Lo so, c'è la legge delle probabilità... ma pure il fatto che i libri che cerco non sono 'best sellers' neanche all'usato! (praticamente introvabili nelle librerie!)
La cosa più strana, poi, è che, se c'è 'sintonia' con un autore, quel giorno, (e lo si capisce, questo, quando si è diventati accorti, da dettagli apparentemente insignificanti) e il libro cercato non si trova, ne verrà fuori un suo altro, o un altro ancora, legato all'autore o al libro stesso per associazione di cose, fatti, idee.
Capita per i libri, ma pure per altro.
Ancora, c'è la sensazione che questi oggetti ti 'chiamino'!
E così i piedi ti portano in quel particolare negozio a cercare su quel determinato scaffale!
Se è qualcosa di usato potresti pensare che, attraverso l'oggetto, ti arrivi il messaggio di un precedente possessore, ma succede anche con le cose 'nuove'.
E allora sono loro stesse che ti chiamano!? :OOO
Mi piace crederlo! ;)))