venerdì 30 giugno 2017

Antica perla nazionale

All'inizio di maggio, Emmanuel Macron è stato eletto presidente della Repubblica francese.
Questi ha trentanove anni e dall'ottobre 2007 è sposato con Brigitte Marie-Claude Trogneux, che di anni ne ha sessantaquattro.
Questo non ha scandalizzato i Francesi, ma gli italiani hanno avuto da ridire:
 
E il vecchietto in metropolitana, cercando di mostrarsi erudito sulla politica internazionale, rivolgendosi alla coppia di turisti francesi in visita alla città, esordisce in italiano: 'E' giovane il vostro presidente!', per cadere nella scia dell'irrispettoso e stupido tormentone mediatico del: 'Ma si fa accompagnare dalla madre.'.
All' espressione sconcertata e incredula dei due, che poco prima mi avevano chiesto informazioni relative al treno, mi è toccato tradurre -in inglese- la frase, che, del resto, era stata ben compresa nella sua essenza e che aveva scatenato in loro una palese sensazione di disagio, puntualizzando che quella era l'opinione, per altro non condivisibile, del vecchietto, e di fatto mentendo spudoratamente, perché era invece opinione di maniera abbastanza diffusa.

venerdì 23 giugno 2017

Tornare ad essere

Riprendere la penna in mano non è facile.
E' diverso dallo scrivere con la mente.
Devi organizzare i pensieri, la forma, i suoni, in una struttura codificata e visibile agli altri.
Non puoi lasciare un'immagine in sospeso, sicura di ritrovarla lì anche fra cent'anni.
Devi ricombinarla attraverso tutta una serie di passaggi che ritornano ad essere automatici solo quando l'inchiostro ha ricominciato a scorrere.
Non basta il desiderio di volerlo fare, quando, come la protagonista di 'Da una storia vera' [Delphine de Vigan per Mondadori], non ti senti in grado di buttar giù neanche la nota della spesa.
Devi costringerti a farlo, riconquistare la consapevolezza che scrivere è parte essenziale di te.
Come leggere e ascoltare musica.

Estate?

Quando il caldo è l'unica cosa che riesci a percepire intorno a te, ti si presenta davanti agli occhi, in tv, l'unica scena capace di  riportarti, vivo, nel mondo: la pioggia.
Di fine autunno, quando ogni grossa goccia che cade a fianco alle altre è fredda, e l'aria è umida, ma non c'è gelo.
Quando basta avere vestiti caldi e scarpe impermeabili e l'ombrello.
Quando l'acqua, scorrendo, distorce la realtà, se i vetri che bagna sono inclinati.
Forse, solo per quei pochi istanti, allora, ti senti rinascere, rigenerata nell'illusione di poter affrontare un'altra notte d'ormai estate.

Memorie

E, passando per certi posti, ti trovi a ricordare quello che pensasti quando avevi un imprecisato, ma notevolmente inferiore ad adesso, numero di anni, e ti rendi conto, che, in questo momento, nella stessa situazione, penseresti esattamente quello che pensasti allora.