mercoledì 30 marzo 2011

CITAZIONE MUSICALE n°27

"Tell me would you kill to save a life?
Tell me would you kill to prove you're right
Crash, crash, burn, let it all burn
This hurricane's chasing us all underground..."

[30 seconds to Mars - Hurricane ]

(Ogni scelta deve essere sempre assolutamente responsabile.)

CITAZIONE LETTERARIA n°27

"Ma la guerra, com'ebbe poi a dire Auden, non è così. La guerra è bombardare un arsenale già sgomberato, mancare il bersaglio e massacrare qualche povera vecchietta. La guerra è giacere in una stalla con una gamba in cancrena. La guerra è bere acqua calda in una baracca e preoccuparsi per la propria moglie. La guerra è un pugno di uomini spaventati e sperduti sulle montagne, che sparano a qualcosa che si muove nel sottobosco. La guerra è aspettare un giorno dopo l'altro senza aver niente da fare; urlare in un telefono fuori uso; andare avanti senza dormire, senza fare sesso, senza lavarsi. La guerra è disordinata, inefficiente, oscura e in gran parte affidata al caso."

[W.H. Auden, C. Isherwood - Viaggio in una guerra - Adelphi]

(Non c'è ragione superiore, non c'è pretesto più ragionevole, non c'è una guerra diversa da un'altra.)

martedì 22 marzo 2011

La sentono!

Si, è proprio vero, la primavera è arrivata.


Anche se il freddo tiene ancora chiusi quasi tutti i boccioli, le bestiole hanno cominciato a sentirla!
E se ne stanno lì, in mostra, a godersi il primo sole e il primo nettare!



(A quanto vedo, la primavera punta su un abbinamento di colori elegantemente vistoso per gli abiti, quest'anno! ;DDD )

Da ieri...

"Primavera s'è desta
e inverno è morto.
Oh, dolce disgelo, il mondo è tutto in festa!
Azzurra, l'alba nel tuo sguardo assorto
si rispecchia, e le care
note nell'orto
di un'allodola sentonsi echeggiare..."

[Christopher Isherwood - La violetta del Prater]


Non l'ho ancora finito, a dire il vero, ma, ieri sera leggevo: "Fuori è una splendida mattina di primavera.", e, più sotto, Anita fa le prove del canto che ho riportato sopra.
Non potevo certo ignorare fosse il 21 marzo!
E, anche se fa ancora discretamente freddo, la primavera è davvero nell'aria!
Così... ;)))

martedì 15 marzo 2011

L'altra volta

Tornavo a casa di corsa, ieri sera, dopo la lezione di russo, e non è che non ci pensassi, ma la fretta non favorisce le elucubrazioni mentali, però, nella via deserta (o quasi) le voci dei due uomini che camminavano in senso inverso al mio mi sono arrivate distintamente:
[riporto con più o meno accuratezza di parole, ma il senso è quello]
primo uomo: "Certo che è strano... con tutto quello che è successo sembrano così insensibili..."
secondo uomo: "Ma quelli già hanno avuto tanti morti l'altra volta. Quelli hanno avuto la bomba atomica.".
Stavano parlando del terremoto in Giappone, e, fretta o non fretta, il pensiero è tornato lì.
"E' vero.", ho pensato, "Di fronte a quello, qualsiasi cosa, per quanto terribile, perde di importanza.".
Perchè casuale e non provocata.
L'altra volta li ha segnati, certo, sarebbe stato strano non l'avesse fatto!
Ma non li ha resi per niente insensibili! Rassegnati, forse, all'ineluttabilità del caso, dell'ingovernabile.
Il che non diminuisce la tragedia, ma certamente pone sotto un altro aspetto la gravità della cosa.
A cominciare dal fatto che, in un qualsiasi altro paese, non sarebbe rimasto nessuno a contare le vittime nel niente delle macerie, per finire col senso di responsabilità di chi tutt'ora non ha abbandonato il posto di lavoro.
Il che fa crescere a dismisura l'ammirazione per un popolo cosciente di quel che significa esistere.
E la sincera preoccupazione per quelli che vivono lì e che conosco solo attraverso le loro opere.

martedì 8 marzo 2011

Arti di troppo

"Un romanzo scritto a quattro mani.".
Sono giorni che quest'espressione rimbalza, fra una rete e l'altra, da un TG a un programma (pseudo)culturale, senza che nessuno si chieda, e di conseguenza faccia presente all'autore/autrice del servizio giornalistico, come sia possibile un simile prodigio, trattandosi dell'opera di una sola coppia di persone.
Che, è vero, in due, di mani ne hanno quattro, ma per scrivere, a meno di casi particolari, ne usano una ciascuno!
A quattro mani, un romanzo, lo scrivono quattro persone!
Certo, si potrebbe intendere che l'abbiano scritto al computer, ma in tal caso sarebbe stato meglio parlare di dita! Che possono variare da due (una per mano, quindi quattro per due persone) a venti (tutte le dita delle mani di due persone!). Ma non mi sembra questo il caso in questione.
A quattro mani si suona il pianoforte.
A due (o più) voci si canta.
A una mano, per persona, si scrive.
Anche perché, se, come da qualche parte è comandato, la destra non deve sapere cosa fa la sinistra (e parlo sempre di mani!) l'indipendenza di quattro di esse fa invidia alla Torre di Babele!

Spade


Non ditemelo... lo so! ;)))
(comunque... una è per Carnevale e l'altra per l'8 marzo!)

lunedì 7 marzo 2011

Comunicazione


E se, nel canto degli uccelli si nascondesse l'antica arte dei cantastorie?
Se nelle loro note si raccontassero, in gesta e fatti prodigiosi, gli avvenimenti che li riguardano?
Una memoria in musica del passato e del presente, comprensibile solo a loro, un passaparola che va al di là del confine di specie, anche se, all'interno di una stessa, sfocia nel pettegolezzo.
Li avete mai sentiti parlare, nelle giornate di pioggia, al riparo delle foglie di un albero che considerano un rifugio 'sicuro'?
O darsi il segnale sonoro di 'pranzo in vista'?
Non è un caso, che, anche in assenza degli stanziali, altri raggiungano posizioni di rifugio e di approvvigionamento, prima sconosciute.
E allora perché non considerare seriamente l'ipotesi della 'memoria orale'?
Gli ornitologi, quelli seri, mi prenderanno per matta...
(o forse no, chissà! ;))) )