martedì 8 marzo 2011

Arti di troppo

"Un romanzo scritto a quattro mani.".
Sono giorni che quest'espressione rimbalza, fra una rete e l'altra, da un TG a un programma (pseudo)culturale, senza che nessuno si chieda, e di conseguenza faccia presente all'autore/autrice del servizio giornalistico, come sia possibile un simile prodigio, trattandosi dell'opera di una sola coppia di persone.
Che, è vero, in due, di mani ne hanno quattro, ma per scrivere, a meno di casi particolari, ne usano una ciascuno!
A quattro mani, un romanzo, lo scrivono quattro persone!
Certo, si potrebbe intendere che l'abbiano scritto al computer, ma in tal caso sarebbe stato meglio parlare di dita! Che possono variare da due (una per mano, quindi quattro per due persone) a venti (tutte le dita delle mani di due persone!). Ma non mi sembra questo il caso in questione.
A quattro mani si suona il pianoforte.
A due (o più) voci si canta.
A una mano, per persona, si scrive.
Anche perché, se, come da qualche parte è comandato, la destra non deve sapere cosa fa la sinistra (e parlo sempre di mani!) l'indipendenza di quattro di esse fa invidia alla Torre di Babele!

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