mercoledì 31 agosto 2016

Oh, così!

 
Perché, andando sulla montagna, capita di imbattersi in cose strane.

sabato 27 agosto 2016

CITAZIONE MUSICALE n°92

"I know who I am, but who are you?"
 
[No doubt - Sunday morning]
 
(Eh!)
 
 

CITAZIONE LETTERARIA n°92

"Bisogna amare un minimo se stessi per potersi piacere nelle braccia di un altro."
 
[Simone de Beauvoir - Malinteso a Mosca - Ponte alle grazie]
 
(Eh, sì!)
 
 

Precisione -e saggezza- infantile

"Devo scegliere un libro da leggere o da guardare?".

lunedì 15 agosto 2016

Ferragosto

Stamattina, non so perché, parlavano di loro alla televisione, e mi è venuto spontaneo pensare che, in effetti, Ferragosto, il culmine non cronologico dell'estate, è Lucio Battisti e le canzoni di Mogol.
Le canzoni delle estati dell'adolescenza, che, forse, negli anni ottanta, non sapevamo neanche di star vivendo, delle estati in cui si tornava a casa prima di mezzanotte, tranne quando c'erano i fuochi d'artificio (il 16, S. Rocco), delle feste in piazza, quelle che cantavamo ad alta voce di notte per strada.
In 'Viaggio di nozze', [Pickwick], Patrick Modiano dice: "Da quale momento della vita l'estate mi è sembrata all'improvviso diversa da quelle che conoscevo? Sarebbe difficile stabilirlo, non c'è un confine preciso.".
E' vero, non c'è. Però, forse, una specie di linea di demarcazione, anche se distribuita a tratti negli anni, è possibile tracciarla a partire da quando quelle canzoni, d'estate, non le abbiamo cantate più. Non che siano state dimenticate, tutt'altro, ma erano ormai 'passato'. Non musicale, ma di vita.
Di quella giocosa e spensierata che guardava al futuro senza badarci troppo. Di quella in cui bastava poco, con lui o lei a due passi più in là, per sognare.

sabato 13 agosto 2016

A mezze maniche

'Solo il pesce morto segue la corrente'.
L'ho letta e tradotta al volo (l'originale era in inglese) da una t-shirt indossata da un giovane che mi è passato davanti mentre aspettavo, a metà strada fra l'uno e l'altro, l'autobus e/o il treno (è arrivato prima quest'ultimo).
Lì per lì sembra una cosa da poco, ma se ci rifletti un attimo dà da pensare seriamente.

dal basso


'La prima pietra'

Krzysztof Charamsa - La prima pietra - Rizzoli
 
La lettura di questo libro scaturisce da una doppia curiosità: quella di conoscere cosa ha da dire quest'uomo riguardo alla sua storia e quella data dal titolo in sé.
Partiamo dalla seconda: il verso dei Salmi relativo alla 'pietra scartata dai costruttori' è per me (per ovvi motivi) sempre stato fonte di perplessità.
Non c'è logica, non c'è motivazione valida, per quell'affermazione, a meno di non considerare 'incompetenti' i costruttori. E, di solito, quest' affermazione è menzognera.
Però ci sono, ci sono sempre state, le frodi, e allora il discorso può cambiare e quella pietra avere il suo valore non riconosciuto.
Ed è in questa ottica che interpreto il titolo e do un senso alla storia.
La storia di una realtà umana diversa da quella imposta da un ordine costituito in nome di questa ma senza tener conto della stessa.
La presa di coscienza di sé e del mondo che lo circonda da parte del signor Charamsa, stranamente, invece di innervosirmi, mi ha intenerito. Ci ho trovato una ingenua sincerità che mi ha fatto credere alla sua buona fede e al suo proposito creativo di, appunto, essere la prima pietra, di un edificio, umano e religioso, nuovo.
Non l'avevo giudicato così positivamente, quando, poco meno di un anno fa, dichiarò la sua presa di coscienza pubblicamente, perché, forse più di lui, immaginavo a cosa sarebbe andato incontro.
Però, forse, il coraggio va nutrito col coraggio, e se ne ha avuto per parlare di quello che tutti sanno ma che nessuno dice, beh, allora ne avrà anche per portare avanti la sua parte di battaglia per i diritti di tutti.

'Sconosciuti in treno' & 'Idilli d'estate'

Dopo tanti anni dalla saga di Tom Ripley e di Carol sono tornata a leggere Patricia Highsmith.
Ho scelto, non a caso, 'Sconosciuti in treno' e 'Idilli d'estate' (Bompiani).
Forse perché le atmosfere mi riportavano, appunto, al primo e alla seconda.
Inutile che stia a descrivere situazioni e ambientazioni, fatte per la visione mentale individuale e collettiva cinematografica: tutte le sue opere sono così, e poi certi romanzi non si raccontano: si leggono!
E lette di seguito (con l'intervallo di qualcos'altro) queste due storie mettono in evidenza due aspetti di porsi davanti al crimine che quasi si contrappongono: in 'Sconosciuti in treno', gli autori dei crimini, tecnicamente riusciti, nella lotta con se stessi, finiscono per invalidare il loro lavoro; in 'Idilli d'estate', invece, è una sorta di destino giocoso e permissivo che punisce e premia, favorendo l'uno o l'altro, in nome -forse- della felicità.
Temi non sconosciuti, in verità, alla sua opera, ma trattati sempre in maniera da calzare perfettamente ai personaggi protagonisti di ciascuna storia.

martedì 2 agosto 2016

:(

Sta sulla soglia del negozio che, probabilmente, rifornisce periodicamente, anche se magari in maniera non ufficialmente autorizzata, di buste della spazzatura.
Sta lì, sotto il sole cocente, e parla con chi sta dentro tenendo fra le braccia questo cartone con le buste dei vari colori ordinatamente arrotolate.
Sento solo il suo commento, pacato, dignitoso, da cui posso, senza ombra di dubbio intuire il dialogo che l'ha preceduto: "Ma io non posso aspettare settembre, per mangiare.".
Come dargli torto?