giovedì 31 luglio 2014

Questioni zoologiche

I lupi mannari ululano anche quando non c'è la luna piena?
Se non è così (e se invece lo è, comunque un pregiudizio viene sfatato) non so a chi altro animale attribuire il verso che, da alcune notti, tiene, se non sveglio, quantomeno curioso, ma anche angosciato, il vicinato!

domenica 27 luglio 2014

CITAZIONE MUSICALE n°67

"Say it isn't so (tell me it's not true)
Say it isn't so (I belive in you)..."

[Bon Jovi - Say it isn't so]

(You can think what you want! ;) )

CITAZIONE LETTERARIA n°67

"Sai perchè noi donne portiamo di proposito biancheria spaiata? Perchè nel caso incontrassimo un altro uomo, non vogliamo lasciare intendere che avevamo previsto di farci vedere nude. E' meglio per la nostra immagine."
 
[Joann Sfar - L'Eterno - Rizzoli]
 
(Una teoria come un'altra.)
 

 

PIOVE

Tuonava, nel sogno, sì, ma questo, un po' più in basso della testa, me l'ha spezzato e mi sono svegliata.
Le sei: giorno, ormai!
Ho chiuso un balcone, la veranda.
Era tutto bianco e violetto, bagnato e elettrico, nessun orizzonte, solo il confine dei palazzi intorno.
Mi piace la pioggia, sì, però...
Questi non sono 'temporali estivi', è violenza, rancore allo stato puro.
Che se da un lato affascina, dall'altro stupisce. E imbestialisce.
E mi fa pensare che non ho scarpe estive (e forse neanche invernali) che tengano.
Non è una cosa stupida!
Come dice Monsieur Ibrhaim [Eric-Emmanuel Schmitt - Monsieur Ibrhaim e i fiori del Corano -edizioni e/o] : "Un uomo passa la sua vita solo in due posti: a letto o nelle sue scarpe", e in entrambi i casi, a ragione, il bagnato non è gradito!
Per non parlare di quel che sono, diventano, le strade!
Forse a Macondo [Gabriel Garcia Marquez - Cent'anni di solitudine - Mondadori] ci sguazzavano, nelle pozzanghere, ma qui, il piede nudo e la scarpa in mano, stile riva del mare, è improponibile!
E allora?
Non lo so, davvero non lo so!
Un problema in più di cui fare i conti senza la certezza di una soluzione.
Perchè non è che puoi non uscire!
Sandalo idro-resistente?
Stivaletto impermeabile ultraleggero? (E ripiegabile da borsetta quando un'ora più tardi esce un sole-che-spacca-le-pietre? Ma non si può andare sempre in giro accessoriati come in una scalata!)
Busta di plastica -una per piede- sempre a portata di mano?
Mah!

martedì 22 luglio 2014

Le matin

Non so cosa stessi sognando, ma, all'improvviso, in una pausa o in un momento di poca vigilanza nel sogno, i rumori si sono insinuati nella mia mente e mi sono svegliata, distinguendoli uno ad uno: i tuoni, lontani ma non troppo, il verso delle cornacchie (o dei corvi) in volo, quello dei gabbiani, un canto modulato in alti e bassi di cui non si distinguevano le parole.
Le cinque del mattino.
Mi sono girata e rigirata nel letto, poi, dopo aver bevuto (acqua, eh!), sono andata fuori al balcone passando per la cucina.
Le luci della strada erano già spente, restavano solo quelle dei palazzi, il cielo era di quel colore che va dall'indaco scuro al blu chiaro e le nuvole non lo coprivano del tutto, ma, al vicino orizzonte, erano illuminate dal viola deciso e saettante dei lampi e dei fulmini.
Poi si è accesa e spenta la luce sul balcone (terrazzato) al piano di sotto, e subito dopo l'odore del caffè è salito sopra.
Un profumo magico, a quell'ora! Ma solo a quell'ora! Perché poi può diventare per me la cosa più nauseabonda che esista!
Mi sono spinta fino in fondo al balcone, ma la voce continuava a non avere un volto, una fisionomia.
Un ubriaco?
Aveva un tono più femminile, ma si sa, talvolta le voci sono così.
Quella del terrazzo del palazzotto, di fronte, un po' in basso, non era fuori... non penso che, cantando dall'interno della casa, si sarebbe potuta sentire così, fuori, ma chissà?
Del resto, una città che era di ville e giardini e che, pur conservando in buona parte le prime e i secondi, si è riempita di palazzoni, finisce per avere un'acustica strana, soprattutto di primo mattino!
Così la voce poteva venire da lì come da qualche vicolo là attorno.
Aveva un che di sentimentale, di quella tristezza allegra di cui sono fatte le canzoni di qui quando parlano dell'amore, che non è rose e fiori, pure se il suo canto si alza dai giardini, ma suona più come il gracchiare dei corvi in volo durante un temporale che sta arrivando.
Me ne sono tornata dentro.
Mi sono riavvolta nel lenzuolo e nel piumino, tiepidi sulla pelle fresca, e ho chiuso gli occhi, lasciando che, dai balconi aperti, entrassero anche il cinguettio di passeri e merli e il rumore sporadico di qualche auto.
Alle sei del mattino quella magia si (dis)perde.
 
 
'Le matin' è una canzone di Goran Bregovic che fa parte della colonna sonora del film 'La regina Margot'. L'ho conosciuta in 'Songbook', una raccolta, dello stesso Bregovic, datata anno 2000.
Perché mi sia venuto in mente il titolo, scrivendo questo pezzo non lo so (beh, si, l'ora! :D ) ma, riascoltandola, ci sta proprio bene. ;)

giovedì 10 luglio 2014

Le lunghe orecchie

Ieri, nei pressi della sede centrale dell'Università, un opuscolo che, nella rastrelliera pubblicitaria di una libreria, propagandava l'offerta formativa 2014-15 di una università privata, ha attirato la mia attenzione.
Non capivo la sigla che identificava questa università e l'ho preso in mano.
Osservandolo meglio mi sono resa conto di quale fosse, e mi è tornato in mente un discorso fatto poco tempo fa con una persona a proposito di una seconda, generica, laurea, e mi sono detta: 'E se me la prendessi anch'io una di queste per cui c'è la fila?'.
Poi ho svoltato l'angolo (avevo a destra l'Università) con l'opuscolo in mano.
Dopo qualche passo, una folata di vento me l'ha letteralmente strappato di mano, e, rabbiosa, lo ha gettato contro il muro, facendocelo strisciare contro.
Gli sono andata dietro per riprendermelo, ma, nel frattempo, ho cominciato a ridere come una matta, e acciuffatolo, prima di un ulteriore segno di disappunto ho esclamato: 'Scherzavo, Federi'! Scherzavo! Non te la prendere. Voglio leggerlo solo per curiosità, mica mi ci iscrivo davvero, lì!'.
Si è calmato, il vento.
O meglio, Federico (II).
Ma io l'opuscolo nonostante la curiosità, non l'ho ancora letto.

Single?

Perchè, pur non avendo un marito (o compagno o quel che sia), devo avere uno stuolo di suocere a cui dar conto di quel che faccio?

Libri

Ne ho parlato molto in quest' ultimo periodo, è vero.
Fanno parte della mia vita, del mio essere, ci spendo tutti i soldi che ho nel borsellino!
E' riduttivo dire che mi piace leggere: i libri sono storie, anche quelli che non sono romanzi, e io sono curiosa di conoscerle.
Così, quando ritengo che di qualcuno di essi valga la pena parlare con gli altri, ne scrivo sul blog. Tutto qui.
Perché sul blog e non a voce? (risata)
Perché per parlarne a voce con qualcun altro, questi ne deve sapere quanto te, cioè deve averlo letto.
E allora scatta quella fatidica, tremenda, richiesta: 'Me lo presti?' (BRRRRR!).
Io sono una donna di principi e scarsi mezzi: i libri si regalano, non si prestano!
Il blog, essendo scritto, offre una alternativa all'altro: può appagare davvero la sua curiosità e comprarselo o parlarne solo, per quel poco di cui ne viene a conoscenza così.
Certo, non è una soluzione alla richiesta di prestito, ma almeno è un tentativo.
Del resto chi mi conosce sa che i libri li regalo... e si, qualche rara volta li presto pure: ma solo a chi posso tenere sotto controllo almeno 20 ore su 24!