giovedì 19 dicembre 2013

Augurio


CITAZIONE MUSICALE n°60

"Sleep with one eye open
Gripping your pillow tight
Exit: light
Enter: night
Take my hand
We're off to never never land..."

[Metallica - Enter Sandman]

(!!!)

CITAZIONE LETTERARIA n°60

"L'insonnia è il volto oscuro dell'immaginazione."
 
[Delphine De Vigan - Gli effetti secondari del sogni - Mondadori]
 
(!!!)
 
 

Domanda

Perchè dopo aver letto tutti e ventisette i volumetti di Ken il guerriero (Buronson /Tetsuo Hara by Panini Planet manga) mi è venuto in mente Elvis Presley?
Esiste un rapporto fra i due?
Mah!

Perla abusiva

Escono da un ufficio (dove si presume ci siano competenti in materia) e, continuando chissà quale discorso, in tono petulante, il primo dice al secondo: "E questa cosa dell'abusività...!".
 
                                   (sigh!)

lunedì 25 novembre 2013

Cinque


 

Già, cinque.
E chi ci credeva? Eppure, fra alti e bassi, cose dette e non dette (perchè in fondo qualcuno ti legge, e allora... :P ) il tempo è passato e l'impegno c'è stato. E allora, poichè non mi dispiace affatto, si continua. :D

CITAZIONE MUSICALE n°59

"Sai hello,
you're a beautiful girl
say hello to the lunatic men..."

[David Bowie - Love is lost]

(risata - consapevole e divertita)

CITAZIONE LETTERARIA n°59

"Fa' con me ciò che vuoi. Prendimi. Chiedimi se voglio, e senti che risposta ti darò, solo non permettermi di dirti no."
 
[Andrè Aciman - Chiamami col tuo nome - Guanda]
 
(risata -languida e sensuale-)
 
 

'The weight of your love'

Certe volte bisogna farsene una ragione: quei brani ti piacciono proprio perchè te ne ricordano altri.
A tal punto da confondere le voci e andare in panico, per poi scoprire che no, non sono quelli là! (L'orecchio lo diceva, però... :P )
E tirare un sospiro di sollievo e correre a comprare il disco, quindi sentirlo e canticchiarlo soddisfatti, consapevoli, una volta di più, che quella canzone ti ricorda quell'altra, e questa quella là, e che forse pure la successiva ha qualcosa che.
Ma non importa, va bene così.
'The weight of your love' degli Editors è un lavoro gradevole e accattivante, armonico e ben costruito, e se pur ricorda tanti e tante cose, decisamente non è la copia di niente e di nessuno.
Tutte le canzoni sono belle e distinguibili, anche se qualche associazione mentale resta.
(Ma non stiamo qui ad indicarle, anche se sarebbe interessante.)
Te le ricordi perchè sono loro, perchè ti avvolgono come un manto tiepido nel vento freddo e ti cullano un po'.
C'è bisogno anche di questo.
Bella è anche l'immagine di copertina: la rosa bianca che nasce e si consuma nei vapori acquosi e fiammanti di terra e d'inchiostro in uno sfumato forse albeggiare.

giovedì 21 novembre 2013

Le anatre al porto

L'altro ieri  il treno, questa volta forse a causa dei tempestosi temporali, era in ritardo, e non sono passata subito sull'altro binario. Mi godevo il mare tempestoso e l'assembramento di gabbiani in cielo da una postazione leggermente più riparata, poi, però, speranzosamente, ho attraversato i binari.
E mi sono affacciata sulla banchina.
E' durato solo un attimo, l'incredulo sbigottimento, e le ho riconosciute come tali prima ancora di formulare il loro nome nel mio cervello: cinque esemplari di germano reale (Anas platyrhynchos) quattro femmine e un maschio, si abbeveravano alle pozzanghere e poi hanno cominciato a nutrirsi delle erbe e dei picoli arbusti cresciuti alla base del muro della ferrovia.
Una quinta femmina, più piccola, nuotava e ogni tanto diceva qualcosa, non si sa se alle altre, a se stessa o agli spettatori in attesa del treno.
Strano ed insolito spettacolo, perchè, se è pur vero che nel laghetto artificiale del bosco, un centinaio di metri più in là, le anatre ci sono, giù al porto non le avevo viste mai!
E neanche i gatti della colonia portuale!
Due di loro, spavaldi e arzilli si sono mossi verso di loro con fare sicuro e baldanzoso, ma, quando si sono resi conto della stazza, nonchè, probabilmente, del poderoso becco, dei volatili, hanno battuto entrambi, uno prima e l'altro dopo, in saggia ma dignitosa, ritirata.
Il terzo ha tentato l'accostamento laterale, ma, resosi conto anche lui della sproporzione, ha tirato, sprezzantemente, dritto.
Mentre le anatre si sgranchivano le zampe dopo lo spuntino è arrivato il treno...
Inutile dire che -macchinetta fotografica ancora fuori uso- non avevo nulla, se non la memoria, per riprendere la scena! :P
 

(L'immagine è di repertorio -ci sono pure ancora i fichi sull'albero- e ritrae il luogo in oggetto in un'altra piovosa giornata. Di fine aprile-inizio maggio, però!)
 

giovedì 7 novembre 2013

Dell'acqua...

E può accadere che, in treno, sopra le spesse nuvole grigie del temporale, si stagli, improvvisamente, un maestoso arcobaleno.
Così come pure che, dei  malesseri di stagione, la colpa venga attribuita "all'umidità della pioggia"!
 
 

venerdì 1 novembre 2013

November memory

Ci sono domande che non avranno mai una risposta.
Ci sono affermazioni di cui non capirai mai il significato.

venerdì 18 ottobre 2013

CITAZIONE MUSICALE n° 58

"Never mind the stars in the sky
Never mind the when and the why
Got a feeling higher than high
This is the real thing..."

[Lisa Stabsfield - The real thing]

(Anche scrivere è una forma d'amore)

CITAZIONE LETTERARIA n°58

"L'opera ha bisogno del mistero dell'attesa. E' cosa buona, quando si crea, non negare il tempo."
 
[Amélie Nothomb - Barbablù - Voland]
 
(E chi lo nega? Solo che... passa! :P )
 

 

'Loud like love'

Non è il sentirle ripetere senza fine già prima dell'uscita del disco: è che certe canzoni ti rimagono in testa per come sono, ti si aggrovigliano dentro, ti accarezzano il cuore.
Accade per Loud like love. Ancora di più per Too many friends.
Ma tutte le altre canzoni sono belle (bellissima  Bosco), e hanno una loro precisa identità.
Il tono di questo lavoro è più ovattato, più dolce oserei dire, anche se il racconto delle cose è quello dei Placebo: acuto, preciso, senza fraintendimenti.
Solo che, ad un certo momento della vita, le cose si dicono si con la stessa grinta, ma con più calma.
Potenza del'amore?

Pregiudizi che il sole stinge

Qualche volta l'antipatia è a vista. Forse il nome, forse la copertina, magari l'editore, non lo so.
Il titolo, però, era intrigante, anche se, associato alla storia riassunta in copertina, lasciava perplessi. Insomma, non rende quel che significa.
Magari è un bene, perchè, quando lo si scopre, decisamente lo si rivaluta.
(La copertina, però, nonostante sia pertinente e sensata, continua a non piacermi.)
Insomma, l'ho lasciato in libreria da quando è uscito.
Poi una persona di cui apprezzo gli interventi, i 'post' su facebook (lo conosco solo tramite questo mezzo), ha cominciato a parlarne, bene e con entusiasmo (ne ha fatto anche la presentazione non ricordo dove), e la cosa ha cominciato ad incuriosirmi.
Ad essere onesti, anche a seccarmi.
Perchè quel libro mi era stato antipatico dal primo momento, però, se lui diceva che..., beh, una ragione fondata doveva esserci, no? E allora...
Allora ho cercato e trovato sugli scaffali l'edizione economica e, con un poco di vergogna, ma senza pensarci più sopra, l'ho comprata.
E quasi subito, quest'estate, l'ho letto: Chiamami col tuo nome, di Andrè Aciman, edito da Guanda.
Tempo adatto, metà agosto, in quanto la parte principale del romanzo si svolge appunto in estate, nella riviera ligure e finisce proprio ai primi di agosto, per riprendere più in là negli anni.
Una storia semplice, quotidiana, direi: due giovani, uno, Elio, alle soglie proprie di questa età, l'altro, Oliver, appena approdato nel suo pieno, scoprono di provare attrazione l'uno per l'altro.
Le circostanze dell'incontro sono particolari: la famiglia di Elio ospita abitualmente, durante l'estate, giovani scrittori, e Oliver, americano, è uno di questi.
La 'convivenza' rende tutto il normale processo di comprensione, adattamento, esternazione, dei sentimenti, più complesso, ma anche più intenso.
Ed è, a tutti gli effetti, una storia 'estiva'.
Di quelle che, nell'età delle prime libertà, tutti -si spera- abbiamo vissuto: profonda, logorante, irripetibile. L'unica, vera, storia d'amore.
Però, poi, l'estate, come tutti gli anni, finisce, e la vita del resto dell'anno riprende.
Così Elio si ritrova ad affrontare quella che ha sempre ritenuto realtà, ma senza una prova concreta: il fatto, cioè, di provare maggior attrazione per gli uomini, e Oliver la constatazione che, per quanto attratto da Elio, continuerà sulla sua strada di sempre.
I contatti fra i due non si romperanno, ma rimarranno quelli di una vecchia amicizia a distanza, anche da vicino, finchè, dopo vent'anni, Oliver torna in riviera per un breve saluto fra un impegno e l'altro.
E allora la maturità di entrambi permetterà all'uno di riconoscere l'importanza di quella breve relazione, e all'altro di non forzare un ritorno che, se non spontaneo, sarebbe disatroso, nella speranza di una intesa, pudica ma sensuale, espletantesi sia pur solo al momento del congedo: '...e, come già avevi fatto allora, guardami negli occhi, trattieni il mio sguardo, e chiamami col tuo nome.'.
Il libro si chiude con questa speranza, il titolo (l'originale), una frase, un'azione, che ha significato solo per loro, che è forse la parte più bella di tutto il libro, strutturato come una serie di ricordi non propriamente ordinati cronologicamente, di Elio, più umorali nella prima parte, più razionali successivamente.
Il filo si segue agevolmente, anche se rimangono perplessità e dubbi in alcuni punti, ma questo non pregiudica la gradevolezza del racconto della storia.
Che me ne ha fatta ricordare un'altra: quella molto più precisa e forte di Eugenio e Lilandt in La morte della bellezza [G. Patroni Griffi per Baldini Castoldi e Dalai editore], che resta, di fatto, la mia preferita.
Ma subito dopo aver finito Chiamami col tuo nome ne ho sentito la nostalgia.
E questo è un bene, perchè significa che, nonostante i pregiudizi (qualche volta ne ho, lo ammetto), mi è piaciuto, e avrà il suo posto nella mia biblioteca, fisica e mentale.
Grazie di avermi 'costretto' a leggerlo, S. M.!

venerdì 27 settembre 2013

Weekend

Cambiare aria, orari, compagnia, per un fine settimana lungo non ti modifica l'esistenza, ma ti obbliga a una pausa.
E se si va a trovare un'amica, che per di più abita in un bel posto, beh, tutto il resto davvero non conta: non c'è niente di meglio di quelle ora passate a chiacchierare, in giro come a casa.
Quella confidenza tra donne è qualcosa di unico ed è impagabile.
Vale tutto il fare e disfare la valigia, il treno, il caldo e... gli scivoloni!
 
-No foto-
La macchinetta da borsetta è attualmente inutilizzabile e quelle fatte con l'usa e getta (che sarebbe meglio gettare prima di usarla) non le ho ancora portate a sviluppare. :P

CITAZIONE MUSICALE n°57

"Never for money
Always for love..."

[Talking heads - This must be the place]

(Motivazione più valida non esiste...)

CITAZIONE LETTERARIA n°57

"Non avrei mai dovuto imparare a leggere."

[Erlend Loe - NAIF.SUPER - Iperborea]

(Ma soprattutto a scrivere...! ;) )

martedì 17 settembre 2013

Settembre

Finalmente piove. E le giornate sono sensibilmente più corte.
E' il tempo della meditazione e dell'azione consapevole e voluta. Come pure del riposo rigenerante.
Quello che dà la forza di continuare, di progredire.
E' giusto che l'anno cominci così.
Le prime settimane di adattamento sono confuse, ma sicuramente più piacevoli e concrete dell'ultima dell'anno, quando le vacanze finiscono e sai che non c'è rimedio allo scorrere del tempo.
 

giovedì 29 agosto 2013

CITAZIONE MUSICALE n°56

"Yeah we share the same sun
Every day
Yeah we share the same sun
Every day..."

[Stereophonics - We share the same sun]

(Appunto!)


CITAZIONE LETTERARIA n°56

"... e perchè mai un amico di inchiostro e di carta dovrebbe valere meno di un amico in carne e ossa?"
 
[Amélie Nothomb - Una forma di vita - Voland]
 
(-O di impulsi elettrici al di là di uno schermo-)
 
 

giovedì 22 agosto 2013

Succede!

Succede pure che, sandali ai piedi, ti metti a giocare, da seduti, nel tram, a pallone, con un giovanotto in tenuta da calciatore.
(E che al terminale quello ti ringrazi pure!)
:D

Certezze

Autobus, primo pomeriggio, gruppetto di ritorno dalla spiaggia.
Bambina a ragazzetta più che adolescente: '(nome di donna), quali sono gli occhi più belli, gli azzurri o i marroni?'.
Ragazzetta più che adolescente a bambina: 'Quelli azzurri!'.
E' così che nascono le certezze -sbagliate- della vita.

martedì 20 agosto 2013

E se...

E se la soluzione fosse mettermi a dar loro consigli sulle cose, i fatti, le persone, di cui ti hanno costretto ad ascoltare con le loro voci alte nel buio della notte o/e nella calura del giorno?
(A volte pure in più di una lingua! :O )
Avercela, però, la forza per far questo! :P

venerdì 9 agosto 2013

In vista!

Lo dice Amèlie Nothomb in 'Ritorno a Pompei ' [Voland]: "E' una fortuna che il ridicolo non abbia mai ammazzato nessuno".
E dice pure, in 'Metafisica dei tubi' [Voland]: "Lo sguardo è una scelta".
Ma come è possibile non guardare, per scelta consapevole o per incredulità carpita, un giovanotto che in autobus se ne sta -e se ne andrà poi in giro, una volta raggiunta la fermata voluta- con lo slip bellamante in vista e i pantaloni, con tanto di cintura, al di sotto del sesso!
Questo, per un istinto atavico probabilmente, un po' celato dalla mano che poteva anche coadiuvare la scarsa tenuta dell'indumento lungo nelle scosse dovute al movimento sulla strada.
(Magari, ritovarselo alla caviglie ed inciamparci dentro per scendere dal mezzo, era un po' troppo anche per lui!)
Decenza e buon gusto a parte, seppur chiamati prepotentemente in causa, è difficile restare indifferenti!
E non è l'eccitazione, come forse sperava il tipo, ma lo sconcerto, la prima, immediata, reazione.
La sciattezza -in questo caso ostentata, per di più- non ha mai generato sensualità!
Forse sarebbe il caso di spiegarlo a questi individui... magari ridendogli apertamente in faccia come meritano!
Chissà che non li spinga a guardarsi allo specchio per valutarsi, prima di uscire di casa!

venerdì 2 agosto 2013

Ants' Halloween

"Dolcetto o scherzetto" in piena estate?
Già.
Perchè il dolcetto -un paio di chupa chups, e qualche altra caramella gommosa e zuccherata, lasciando lì il cioccolato, cosa che, per quanto mi faccia piacere, trovo un'offesa insanabile!- se lo sono preso loro, le formiche, senza alcun permesso da parte mia.
E allora lo scherzetto gliel'ho fatto io: ho tolto il cassetto dov'era custodito il tesoro!
Impagabile vedere le loro espressioni -diciamo le loro azioni, va'- esterrefatte quando hanno scoperto che non c'era più!
 
(Si, lo rimetto a posto, si, ma non ci troveranno niente di loro gusto! :P )

lunedì 29 luglio 2013

CITAZIONE MUSICALE n°55

"No love without freedom
No love without freedom
No love without freedom
No freedom without love..."

[Dido - No freedom]

(Una catena c'è sempre...)

CITAZIONE LETTERARIA n°55

"Non è possibile amare tante volte," gli rispose Elena, "io voglio che il mio erotismo sia mescolato con l'amore. E l'amore profondo non lo si trova tanto sovente." "

[Anaïs Nin  - Il delta di Venere (Elena) - Bompiani]

(Però lo si può cercare. In eterno!)


martedì 23 luglio 2013

Cattiva

Io posso permettermi di guardarti, perchè assomigli a Brett Anderson venticinque anni fa.
Tu, che forse all'epoca non eri ancora nato, e che te ne vai in giro con questo caldo in maglietta a mezzo collo firmata, borsa pure, eccetera eccetera, non puoi permetterti di atteggiarti come lui.
Ti rendi solo ridicolo! Te ne rendi conto? No, eh? Beata gioventù!
 
Ah, eccoti di nuovo!
E vabbè che siamo scesi alla stessa fermata, ma se mi capiti di nuovo davanti agli occhi comincio a ridere e non mi fermo più!
Ti ho avvertito! ;)

lunedì 15 luglio 2013

Rotti

Quando anche certi oggetti vanno in pezzi ti rendi conto quanto fragile fosse il sentimento che avevi affidato loro. :( ;)

domenica 7 luglio 2013

Bellissima!

L'ho sentita ieri sera alla fermata dell'autobus.
" 'O taut' nunn 'e ttene 'e sacch' ".
(Il tauto - la cassa da morto- non ha le tasche)
Non la conoscevo, ma certe cose vale sempre la pena apprenderle per ricordarle.

Scarpe

Con quelle da Drag Queen, per quanto mi possano piacere e invidi le suddette per il fatto di indossarle e andarci in giro, non ci so camminare (al primo minimo dislivello cado!).
Con quelle da zoppo, sarà per scaramanzia, ma evito di vedermici (e comunque non mi piacciono!).
Con quelle piatte da far arrossire la livella ci potrei fare solo surf (ma non siamo in zona adatta!).
Non c'è altro in giro (per tacere dei prezzi!).
Se strade e marciapiedi non fossero nelle condizioni in cui sono farei come nel sogno: me ne andrei in giro scalza! (Forse con un paio di calzini? Boh!).

mercoledì 26 giugno 2013

Incredibile!

Le vie della scrittura sono infinte (si sa), ma è sempre una sorpresa quando la realtà supera la fantasia!
Può un cognome far convergere la casualità nel destino?
A quanto pare...
E' già successo, ma non ci avevo dato importanza, adesso, invece, si.
Ma chi mi crederà mai?
(No, nessun dettaglio. E' troppo presto.) (E, fra l'altro, devo ancora accettare la cosa!)

Così

E' poco più di un attimo:
il silenzio improvviso,
il porto poco prima del tramonto,
le note iniziali di 'Love is blindness',
il vento che soffia sugli auricolari...
poi tutto torna come prima.

lunedì 24 giugno 2013

CITAZIONE MUSICALE n°54

"Got no friends, got non lover..."

[Placebo - For what it's worth]

(Ma così è troppo semplice!)

CITAZIONE LETTERARIA n°54

"La vita non era accumulare denaro e proprietà, ma accumulare amici."

[James Frey - L'ultimo testamento della Sacra Bibbia - Tea]

(E la seconda cosa si rivela, a volte, un'impresa molto più difficile della prima!)

domenica 2 giugno 2013

lunedì 27 maggio 2013

CITAZIONE MUSICALE n°53

"When I close my eyes
I see you
When I close my eyes
You're here
In the dead of the night
I feel you
When I open my eyes
You disappear..."

[Hurts - The Road]

(Sognare è forse ingannare?)

CITAZIONE LETTERARIA n°53

"Se mi ero lasciata ingannare, era perchè, per lo spazio di un istante avevo amato."
 
[Amélie Nothomb - Antichrista - Voland]
 
(Amare non è sempre ingannare?)
 
 

venerdì 17 maggio 2013

Amore è...

"Disse che l'amore è una cosa condivisa tra due persone, due persone di qualsiasi genere, uomo e donna, o uomo e uomo, o donna e donna, in qualsiasi modo che li faccia sentire perfetti e belli e in pace nel loro cuore.
                                                                      * * *
L'amore è una cosa che dobbiamo sentire nel cuore, e nel corpo, e una cosa che dobbiamo esprimere senza paura di giudizio e di condanna. L'amore è una cosa che va al di là delle regole e dei dogmi. L'amore è al di là del bene e del male, del giusto e dello sbagliato. E l'amore è al di là di quelli che, sapendone poco o niente e non avendone alcuna esperienza, pretendono di decidere come lo si debba sentire o esprimere o chi abbia il diritto di sentirlo o esprimerlo.
                                                                      * * *
Ben gli diceva che il matrimonio non era una questione di un uomo e una donna che stavano insieme, ma di persone che si amavano che stavano insieme. ... Il matrimonio è una faccanda umana e a tutti gli umani deve essere possibile  partecipare, indipendentemente dal modo in cui si amano."
 
[James Frey - L'ultimo testamento della Sacra Bibbia - TEA]
 
 

mercoledì 15 maggio 2013

S-p-e-l-l-H-I-M

Entro nel megastore e comincio a guardare nel 'metal'. Lo so che non è lì, ma non si può mai sapere, avessero, per una volta, messo le cose al posto giusto...?  E allora vado nel settore 'pop/rock' (e/o quant'altro), e tre copie di 'XX - Two decades of love metal' e una di 'And love said no - The gratest hits 1992-2004' ci sono.
'Bene', dico (fra me e me), 'la gente neanche lo sa che sta qua!'.
E poichè sono entrata che già ridevo (anche se dall'esterno si vedeva poco, sembravo solo allegra), ho dedicato qualche minuto a ricompormi, quindi sono andata dall'addetto alle richieste, una lei già posizionata dietro il computer, e le ho detto:
"Scusa, avete: 'Tears on tape' degli HIM?".
Una richiesta semplice e correttamente formulata, anche se, forse, in un tono un po' confidenziale.
Lei mi guarda, e mi fa:
"Questo gruppo non lo conosco, mi può/puoi(?) fare lo spelling?".
Momento di sconcerto e stupore da parte mia, che blocca la mia facoltà di risponderle in maniera adatta alla circostanza.
"Te-a-r-s-on-ta-pe.", le rispondo, scandendo le lettere in italiano, "Questo è il titolo.", aggiungo, e lei: "Va bene, basta.", ma io, senza aspettare il suo 'non lo trovo', continuo: "Acca-i-emme: HIM.".
"Ah,... him..." "Eh!".
Attendo ancora mentre penso: 'Nel database qualcosa ce l'hai, trovali!', e lei, finalmente mi dice: "Non c'è. Abbiamo una raccolta e... (silenzio prolungato) .".
"Ics-ics.", le suggerisco.
"Si." "Va bene, grazie.".
E, fattole segno che non mi interessa, me ne vado, scuotendo la testa.
Chi glielo spiega, a quella, che 'XX' significa 'venti' in numeri romani?
Che, in italiano, ma pure in inglese, 'Avete ... di ...' implica che il primo è il titolo e il secondo è l'autore?
Che lo spelling non gliel'ho fatto perchè, altrimenti, stavamo ancora lì?
E che sarebbe stato più semplice domandare -come è accaduto dove avevo già prenotato e preso il disco in questione- chi fossero gli HIM, che tipo di musica facessero?
Io no.
Ma mi rimane il dubbio sulla sua espressione nel caso le avessi fatto lo spelling corretto o la richiesta fosse stata più complicata!
("Avete: 'East of the sun west of the moon' degli A-ha?
              'Only the name have been changed' di Kelly Jones [Stereophonics]?
              il quarto disco dei Led Zeppelin (che non ha titolo ufficiale)?
              'Nightmare' degli Avenged sevenfold?")

domenica 12 maggio 2013

'Tears on tape'

E siamo finalmente giunti al culmine -i gusti sono gusti- della serie di dischi degli ultimi mesi: 'Tears on tape' degli HIM.
Ci ha messo un po' troppo tempo ad arrivare in negozio e con troppa difficoltà! (Vai a capire il perché!) E' finita, quindi, che un po' di canzoni non sono state una sorpresa, ma tant'è.
C'è poi stato l'annullamento del tour in Nord America, e per cercare notizie sulla salute di Ville Valo, è finita che su questo disco ho letto troppo.
Non che la cosa abbia notevolmente influenzato il mio giudizio: come ho detto prima 'i gusti sono gusti', e aggiungo: 'i fan sono fan', ma questo non mi ha mai impedito, all'occasione, di pensare: 'vedi cosa hanno combinato questi' o 'no, non ci siamo proprio', se non di peggio.
E non è assolutamente questo il caso.
Pareri letti in giro messi da parte, 'Tears on tape' mi piace, e penso che l'evolversi di una band sia un fatto fisiologico e accettabile quando non negano loro stessi.
Gli HIM non lo fanno.
Il disco inizia con un'atmosfera languida che si trasforma in un suono più alto e potente (II) per proseguire nel tono degli HIM, macchiato qua e là da qualche nota che può sembrare estranea, ma che, a ben sentire, non lo è (III), e l'allargarsi e dilatarsi del suono (IV) confluisce pur se con un aggancio che sembra un pomello attorno a cui il suono ruota, nella ballata che dà il titolo all'album, forse il brano più immediatamente orecchiabile.
La sesta traccia parte più decisa, e, anche questa, più HIMstyle, come la successiva. Quella seguente ancora, del tutto strumentale, potrebbe sembrare una chiusura e invece apre di nuovo ad un ritmo sostenuto, quasi ballabile (IX) che si trasforma in una nuova loro ballad (X).
C'è poi una burning entry/exit (?) ancora strumentale e una canzone -la mia preferita- in cui la voce di Ville, se pur più roca, si fa sentire in sovrapposizione e contrasto e non in accordo con la musica, quindi una chiusura morbida, molto morbida, quasi totalmente strumentale che si interrompe, così come tutto era iniziato coll'inserimento del nastro nel registratore, improvvisamente, con la fine del nastro registrato stesso e lo scatto dello stop.
(Ah, che nostalgia! Se non fosse per il peso -minimo ma imparagonabile a quello dell'mp3-, andrei ancora in giro col walkman!)
In tutta sincerità, e con l'abitudine -attualmente poco messa in pratica, purtroppo- a compormi le cassette, ritengo che la sequenza dei brani non sia quella ideale, perché impedisce di cogliere la coerenza di discorso che il disco ha, ma che, appunto, è resa difficoltosa ad un ascolto poco attento e ritarda il capirne ed apprezzarne la bellezza.
[Ho provato a spostare la posizione, programmando il lettore cd, dei brani strumentali e l'effetto è... veramente grande! :D (Così come in XX - Two decades of Love Metal, avrei invertito le posizioni delle canzoni n°XX e XIX) La scelta, però, di chi ha composto il disco è stata quella...]
Da notare che le immagini del libretto sono molto belle (di chi sono?), ma mancano le parole! (e queste le avrei messe in un foglio a centro, bianco su nero e basta!).

lunedì 29 aprile 2013

CITAZIONE MUSICALE N°52

"There are wounds that are not meant to heal
and they sing, in venere veritas..."

[H.I.M. - In venere veritas]

(...però, ecco... -risata- )

CITAZIONE LETTERARIA n°52

"Si è davvero indulgenti solo quando si è innamorati pazzi; dal momento in cui si ama un po' meno, la naturale cattiveria riprende il sopravvento."
 
[Amélie Nothomb - Il viaggio d'inverno]
 
(Si, è vero, però...)
 

 

domenica 14 aprile 2013

:D

Alles Gute zum Geburtstag, Matthias Frings.
(Per eventuali errori prendetevela col vocabolario! :P )
:)

venerdì 12 aprile 2013

'What about now'

E bisogna far onore anche ai Bon Jovi.
Che aprono il nuovo disco con una ballata accattivante e proseguono con canzoni più romantiche o più ritmate, dal suono e dallo stile inconfondibili, da dove la voce di Jon accarezza le orecchie e i sogni di chi ascolta, indipendentemente da quello che, in musica, racconta.
'What about now' tocca le corde delle emozioni come solo i Bon Jovi sanno fare, evocando il calore spensierato condito con un brivido di freddo di una festa estiva sulla spiaggia davanti al falò e pure i corpi che stanno bene l'uno vicino all'altro.
Non ci sono i testi delle canzoni - per altro con un po' di paziente attenzione, ricavabili all'ascolto -, ma è presente un miniposter dell'immagine -intera- di copertina in cui è inglobata la band.

'Bloodsports'

Sono passati dieci anni da 'Singles' (2003), e undici da 'A new morning', di fatto il precedente disco degli Suede, ma, nel frattempo, ci sono stati, nel 2005 The tears [Brett Anderson & Bernard Buttler] ('Here come the tears'), e, dal 2007 al 2011, l'attività solista di Brett Anderson, quindi non proprio il silenzio.
Come band si, però. Ma 'Bloodsports' torna ad essere un disco degli Suede, arricchito da tutto questo lavoro collaterale.
Sono loro il suono e l'atmosfera, che ricordano, addolcito, 'Sci-fi lullabies' (1997), le b-sides che non erano tali, ma che, avendo tono e ritmo diverso, costituivano un eposodio quasi a parte, slegato forse più dai successivi lavori che dai precedenti.
'Bloodsports' prende consapevolezza di quell'aspetto degli Suede e lo armonizza con quello loro più conosciuto, creando un disco corposo, ma gradevole e leggero all'ascolto, veramente bello, veramente degno di un ritorno.

giovedì 28 marzo 2013

Al volo


(Si, ho un debole per quegli oggetti volanti lì...!)

Primavera

Un po' in ritardo... la primavera! :D
 

lunedì 25 marzo 2013

CITAZIONE MUSICALE n°51

"I can't live
With or without you
And you give yourself away
And you give yourself away..."

[U2 - With or without you]

(Appunto!)

CITAZIONE LETTERARIA n°51

"Si può amare tutto, ma non bisogna dare il cuore a una cosa sola per non esserne consumati."
 
[Michail Kuzmin - Vania - e/o edizioni]
 
(Saggia regola di vita!)
 
 

'Graffiti on the train'

La voce è sempre la sua, inconfondibile, ma il tono è un po' diverso: più pacato e più dolcemente triste.
Ricorda molto l'album solista di Kelly Jones, ma 'Graffiti on the train' è indubbiamente un album degli Stereophonics, per ambientazione e suono.
Stereophonics 'cesciuti' forse, più maturi senz'altro, dove 'maturità' sta per suoni più caldi e coinvolgenti, estesi all'intera composizione, all'interno della quale non manca la potenza graffiante che li contraddistingue, ma questa risulta come avvolta da una nebbia tiepida che dilata e scioglie l'animo, più che fornirgli una corazza.
Mi piacciono gli Stereophonics di questo momento, mi piace l'uniformità di 'Graffiti on the train', e sono sicura che, già emozionante in un ascolto 'intimo', dal vivo si trasformi in un'esperienza indimenticabile.

'Exile'

Hurts, Exile.
Il primo amore non si scorda, nè si rinnega, mai, ma il secondo disco degli Hurts riesce a farti venire il dubbio se abbia superato il primo, se possa essere più bello.
E la risposta, per quanto la domanda possa essere sciocca, è si.
Perchè questo è indubbiamente nato da quello, frutto di un'evoluzione che non rinnega le origini.
Exile ha il suono armonioso e ben calibrato che è da sempre la firma degli Hurts, ma questo suono si è adesso sciolto, fluidificato, complicato e semplificato allo stesso tempo, per portare la danza, aggraziata ed elegante, delle note e della voce, dalla palestra al teatro.

'The next day'

David Bowie, The next day.
Più che un 'next day' mi sembra un ritorno al passato, al David Bowie di sempre, quello dal suono inconfondibile ed eterno. Voce ricca di consapevolezza a parte.
Non è un caso, allora, -e non potrebe esserlo- l'uso della copertina di 'Heroes', coperta dal nuovo titolo e dalle nuove tracce.
Due fogli quadrati, bianchi, ma l'immagine richiamata alla mente è quella dello strillone che pubblicizzava i giornali all'inizio del secolo scorso. E forse è pure il bianco e nero nostalgico, anche se patinato, che da questa impressione.
Ma, del resto, le note, a volte ritmate e briose, a volte pacate e dolcissime, creano un'atmosfera spensieratamente retrò, anche se con suoni decisamente moderni.
Un disco fluido ed uniforme, che scivola nelle orecchie a voce bassa come a voce alta, senza stancare, veloce e gradevole.
Per ballare e contemplare.

Barbablù

Un'offerta miracolosa: una stanza, quasi un appartamento, affittabile ad un prezzo irrisorio.
E Saturnine, belga a Parigi per lavoro, ospite di un'amica, ci prova, e, nonostante la fila di pretendenti -tutte donne, tutte conscie di poter essere l'ennesima coinquilina in procinto di sparire- viene scelta dal nobile e cattolico spagnolo don Elemirio, padrone di casa che non ne esce più -anche la messa arriva a lui privatamente- come convivente affittuaria.
E se 'la cucina è un'arte e un potere', è una crema a base di tuorlo d'uovo, servita in una tazzina d'oro massiccio -'il colore stesso della luce, modulato dal più opaco al più brillante'- a far scattare la scintilla fra i due.
Una scintilla che ignora il buio della camera oscura, unica stanza dove a Saturnine non è permesso entrare.
Luogo che, nelle chiacchiere con l'amica, così come in quelle con don Elemirio, si rivela essere causa della sparizione e prigione eterna delle otto precedenti donne vissute nella casa.
Ma il giallo è il colore della luce, e nello spettro completo che comprende la totalità e l'assenza dei colori, corrisponde a Saturnine.
Niente di più facile, allora, che rischiarare il buio della stanza proibita, ma, come profeticamente dichiarato, per non essere infastidita, a una delle affittuarie rivali -'Vengo dal Kazakistan. Sa i cosacchi, i guerrieri più feroci del mondo. Appena qualcosa ci infastidisce...'- qualcosa infastidisce la ragazza...
Il giallo è pur sempre il colore dell'oro!
Geniale come al solito, anzi di più, Amélie Nothomb, col suo Barbablù [Voland edizioni], ci guida in una storia dove tutto è ovvio e non lo è, dove il sogno è realtà e la realtà colore. Dove l'amore è segreto e la sua rivelazione morte.
Da leggere nove volte.
Con una luce sempre diversa.

domenica 17 marzo 2013

Mi è rimasto solo internet?

Spero vivamente di no!
Perchè i libri mi piace sfogliarli, prima di comprarli, e fare tic-tic sulla copertina dei dischi aiuta la scelta!
Certo, devo ammettere che trovare il pacco giù in portineria dà esaltazione, ma non mi piace esserci costretta.
Il fatto è che, nei negozi, in alcuni negozi, a me piace andare. Mi diverto, tutto qui.
E così Fonoteca s'è dovuta prendere la nuova 'lista bianca' dei dischi in uscita.
E fin da subito me ne ha fatti avere tre su cinque...  :) :) :)
Sono soddisfazioni anche queste! :D :D :D
 
[Per la 'lista nera', però, c'è solo internet, lo so! ;) ;) ;) ]

Educazione Siberiana -the movie-

In uscita il 28 febbraio, sono andata a vederlo il 4 marzo, un lunedì, nel primo pomeriggio, a sala praticamente vuota.
Io e il film, allora.
Che dalla prima scena comincia a farti ricordare. E a capire.
Che la storia che stai vedendo non è esattamente quella di cui hai letto, ma non è neanche un'altra.
E' parte della stessa, un aspetto, un dettaglio corposo, che non nega il tuo ricordo ma lo focalizza in una determinata maniera.
Educazione Siberiana -il libro- racconta il complesso intreccio di storie che si fondono con quella del protagonista, che la, seppur potente, brevità dell'immagine potrebbe non riuscire a far cogliere nell'interezza. Giusto quindi, tirarne fuori una, che, cinematograficamente organizzata, ma non sminuita, racconti una comunità, un periodo storico, una storia.
Una storia che, chi ha letto il libro riconosce come filtrata da una maglia molto stretta, ma i cui elementi sono coerentemente tratti dal mondo a cui essa appartiene.
Ottima la scelta degli interpreti dei personaggi.
Il 'semplice' è più difficile da rappresentare, ma dà la misura della bravura, dell'impegno, della professionalità.
E Educazione Siberiana -the movie-, si rivela, a visione ultimata, un gradevolissimo, piccolo gioiello.

venerdì 8 marzo 2013

:)

   aMo               
      Immaginare
     Mondi         
     Ormai          
     Senza          
   cAtene           

(piccolo peccato di vanità creativa)

lunedì 25 febbraio 2013

CITAZIONE MUSICALE n°50

"If you don't know me by now
You will never never never know me..."

[Simply red - If you don't know me by now]

(L'essenziale è meglio chiarirlo subito.)

CITAZIONE LETTERARIA n°50

"Se si ride di cose diverse, si vede anche il mondo in maniera diversa."

[Matthias Frings - L'ultimo comunista - Voland]

(Perchè a ridere da soli, dopo, viene da piangere.)

giovedì 14 febbraio 2013

Bittersweet

Bittersweet.
E' una canzone i cui versi sono scritti e cantati da Ville Valo e Lauri Ylönen per l'album Apocalyptica dell'omonimo gruppo.
La traccia n°4: 4 minuti e 26 secondi.
Un duetto fra disillusione e passione, fatto di rassegnazione e tristezza, speranza e accettazione, consapevolezza e ancora consapevolezza: l'amore è una realtà, una necessità, nel presente così come nel passato.
La musica, potente e pacata, accompagna le voci come fosse parte di ognuna di esse e colma i silenzi di note struggenti e incalzanti.
Semplicemente stupenda.