sabato 31 dicembre 2016

31 dicembre

Per un anno che va, un altro ne viene...
 
 

venerdì 30 dicembre 2016

CITAZIONE MUSICALE n°96

"I knock you down
Bruise you with my words
I patch you up
Now it's your turn..."
 
[Editors - What is this thing called love]
 
(sospiro)
 
 

CITAZIONE LETTERARIA n°96

"Ogni tanto nel suo discorso affiora anche una parola in dialetto e questo mi piace molto.
Ho scoperto che il dialetto per me è una lingua degli affetti."
 
[Matteo B. Bianchi - Generation s of love - Baldini & Castoldi]
 
(sorriso)
 
 

E' la vita.

Ci sono persone famose, appartenenti al mondo dello spettacolo, che, per un motivo o per un altro, segnano epoche della nostra vita, e, se pure non ci si identifica con esse o non ci si riconosce, attraverso di esse, come appartenenti a quel certo movimento che rappresentano o si trovano a rappresentare, è indubbio che, per il solo fatto di crescerci assieme, esse diventano, in una certa misura, parte del nostro vissuto alla stessa maniera come si trovano ad essere immagini di quell'epoca in cui si sono messe in evidenza.
La musica, un certo tipo di musica degli anni '80, è George Michael.
Non ho mai voluto  sposare Simon le Bon, ma George Michael mi è sempre piaciuto.
Mi piacevano le sue meches bionde che tutti imitavano, e ho faticato parecchio ad accettare visivamente la sua trasformazione da giovanotto luminoso ad uomo più fascinoso sì, ma anche più scuro.
Le sue canzoni mi sono sempre piaciute, e alcuni dischi li ho comprati.
Ha influenzato, o contribuito a farlo, in maniera marginale ma profonda, un certo mio modo di essere.
E' stato, in un certo senso, 'parte' anche della mia vita.
In maniera diversa, forse più distaccata, più lontana, lo è stata anche Carrie Fisher, la principessa Leila Organa di Guerre Stellari.
Lo dico sempre: Star Wars l'ho visto quando è uscito, al cinema.
E non posso negare che, per quanto non sia mai stata una fan irriducibile, i personaggi di questa serie di film sono diventati parte del mio mondo immaginario.
Con entrambi, assieme ad altri e in buona compagnia, ci sono cresciuta.
E se lì per lì il fattore età non veniva preso in considerazione, adesso, a distanza di anni, a poche ore dal venire a mancare su questa terra dell'uno e dell'altra, esso prende peso e rivela la sua importanza, la sua vicinanza, e il verificarsi di questi eventi in fine d'anno, mette in evidenza non solo la precarietà della vita, ma il fatto che una parte di ciò che ha costituito la realtà mondana della tua giovinezza è davvero morta per sempre.

venerdì 23 dicembre 2016

venerdì 16 dicembre 2016

Libri in fiera

 
 
'Più libri, più liberi'
Non è un appuntamento fisso, perché devo spostarmi, ma cerco di farlo essere tale, e, da quando porto con me la valigia, anche fruttuoso.
In effetti, finché dura la somma che ho deciso di spendere, la valigia la riempio!
(Veramente, dato il target della fiera -piccola e media editoria-, il primo acquisto l'ho fatto alla libreria della stazione!)
Mi piacciono le fiere del libro.
Mi piace vederne tanti, prenderli in mano, sceglierli e comprarli.
Mi piace avere un contatto, se pur minimo, con chi li pubblica, i libri.
Quest'anno, a qualcuno di loro ho fatto le mie rimostranze, a qualche altro le raccomandazioni di restare all'alto livello in cui operano, ad altri i miei più sinceri complimenti.
E di libri ne ho comprati.
Ma non sono mai abbastanza!
 
 

domenica 11 dicembre 2016

In English, please.

Il comprare un romanzo in lingua inglese [Anne Rice, Prince Lestat and the realms of Atlantis] non fa di me, automaticamente, un'inglese.
Ma se la gentile commessa della libreria romana si è rivolta a me in quella lingua, perché toglierle la certezza (l'illusione) di star vendendo un libro inglese (americano) a un'inglese?

giovedì 1 dicembre 2016

L'odore dell'inverno

L'annusano, nel raggio di sole in cui sono seduti, tutti i gatti dei negozi.

vento (2)

Seconda giornata di vento: tutti lì, a far finta che in quell'angolo la ricezione dei cellulari sia migliore, e a parlarci dentro per confermarlo, mentre è talmente evidente che sono lì solo per scaldarsi al sole!

Vento

Prima giornata di vento, solito ritardo dell'autobus.
Sale in braccio al padrone, dove, probabilmente, è stato anche fino a quel momento, seppur insofferente per le zampine tenute al caldo fra le sue mani.
Nell'autobus si guarda intorno, studia il territorio, poi il padrone trova una buona sistemazione in piedi e il cane pure: la testa sulla sua spalla, non importa l'orecchio piegato.
L'espressione vigile e attenta, per quanto calma, però, comunica al mondo: 'Questo è il mio padrone, colui che mi nutre e mi protegge. Guai a chi lo tocca!'.