martedì 18 gennaio 2011

CITAZIONE MUSICALE n°25

"In joy and sorrow my home's in your arms
in world so hollow
it's breaking my heart..."

[H.I.M. - In joy and sorrow]

(Quale luogo più accogliente? :DDD )

CITAZIONE LETTERARIA n°25

"Ignoro cosa sia una vittoria in amore, ma una cosa la so: non esiste sconfitta in amore. E' una contraddizione in termini. Provare l'amore è già un tale trionfo che ci si potrebbe chiedere perchè si dovrebbe volere di più."

[Amélie Nothomb - Il viaggio d'inverno - Voland]

(Può sembrare una scappatoia consolatoria, ma è una profonda verità. ;))) )

Una perla

Certe storie ti catturano dalla prima frase. E non è una questione di tecnica o di stile. E' che ti fanno percepire la sostanza complessa dei fatti, pur semplici, che le compongono, e accendono la tua fantasia sul loro sviluppo e la curiosità di conoscere quel che succederà.
'Quei giorni a Bucarest', di Stefan B. Rusu, edito dalla Playground, comincia con un brano di una recita scolastica, la trasposizione teatrale di un film di successo.
Sembra messo lì per spiazzarti, e invece capisci subito che è un pretesto per raccontare qualcos'altro.
Un qualcosa sostanzialmente diverso, eppure del tutto simile al recitato, dove l'amore, l'incomprensione, il contesto sociale, provocano reazioni di sana ribellione giovanile equivalenti.
Il protagonista è lo stesso: quel Gabriel che recita nella rappresentazione, e, in parte, nella vita.
Una perla dalla luce purissima, il cui incarnato torbido la fa splendere ancora di più.
Conscio o inconsapevole, è lui il motore delle azioni di tutti quelli che sono intorno a lui.
Di Nicu come di Ioana. Del regista della rappresentazione, del padre e del fratello, di Vittorio.
Una volta incrociato il suo sguardo, ma forse basta meno, è sufficiente la sua presenza ravvicinata, si diventa tutti come i pericolosi cani randagi di Bucarest: asserviti alla musica prodotta dalle sue labbra, al gesto della sua mano.
Pure se questo asservimento provoca reazioni violente da cui Gabriel sembra non potersi difendere.
L'amore dà coraggio, però, e Gabriel, che in varie forme ne è circondato, lo riflette, spingendo gli altri ad agire in funzione di questo.
Il lieto fine, pur se sul filo del rasoio, è assicurato, anche se il finale resta parzialmente aperto, lasciando intuire ma senza dare la conferma.
Una conferma di cui, forse, non c'è una stretta necessità, ma che si vorrebbe avere, per le nuove avventure che si intuisce potrebbero venir vissute da Gabriel e Nicu.

giovedì 6 gennaio 2011

BEFANA


Come ogni anno... eccola! Anzi, eccole!
Più in forma che mai, anche se, nello sguardo della vecchia come della nuova versione, leggo un perplesso sconcerto per l'aspetto della 'rivale'!
(E cmq... carbone per tutti! ;DDD)