venerdì 31 dicembre 2010

5 propositi per il nuovo anno/per il possimo decennio

1- Scrivere.
(Il romanzo e le storie dei vampiri aspettano sempre più impazienti!)
2- Cominciare a finire cose, progetti, ma pure scritti, che dipendono solo da me.
(Perchè il nuovo è sempre invitantemente in agguato!)
3- Ridurre notevolmente il numero dei non ancora letti.
(Altrimenti la voglia di rileggere si trasforma in senso di colpa!)
4- Guardare tutti i film in dvd che ho comprato.
(Se non lo faccio, che me li compro a fare?)
5- Imparare a giocare a scacchi.
(Anche questo, nella vita, serve!)

venerdì 24 dicembre 2010

IN ORO SUL BLU


Non ricordo più da dove viene quest'immagine. E' un adesivo, anche se la colla non attacca più.
E' una rappresentazione del Bambino un po' insolita in effetti... ma mi è sempre piaciuta. ;)))

giovedì 23 dicembre 2010

CITAZIONE MUSICALE n°24

"Is this the real life?
Is this just fantasy?..."

[Queen - Bohemian rhapsody]

(Credo di riuscire a gestire meglio la fantasia...)

CITAZIONE LETTERARIA n°24

"Inezie ci consolano perchè inezie ci affliggono."

[Yasunari Kawabata - Arcobaleni - Guanda]

(Difficile stare al mondo, altrimenti.)

IL PIANTO

Anche il pianto, come la risata, esprime i sentimenti più differenti tra loro.
Anch'esso è, la maggior parte delle volte, incontrollabile, e, benché sia riservato principalmente alle situazioni, pure certi oggetti possono scatenarlo.
Se non realmente, metaforicamente, che poi è come se succedesse davvero, ma la decenza morale ci impone di essere superiori alla pochezza dell'oggetto (ma pure della situazione) indegnamente meritevole delle nostre lacrime.
Ma non del nostro sdegnato e perplesso disappunto.
Emblematico esempio, anche questa volta, lo offrono le mutande: quelle da donna (ma pure i completini intimi) nel periodo natalizio e di passaggio all'anno nuovo.
Capisco che la sensibilità maschile è completamente diversa da quella femminile, ma ciò che è brutto lo è, quasi sempre senza ombra di dubbio, per tutti.
Come ciò che è bello è universalmente riconosciuto!
Così, se non riesco ad immaginare cosa può provare un uomo trovandosi davanti, in zona inguinale, un grosso cuore di strass rossi tenuto ai fianchi da una striscia nera in simil latex opaco, ancor meno posso capire cos'è che spinge una donna a indossare un orrore simile.
Ogni fantasia è lecita, ci mancherebbe!
Ma, guardando e riguardando questo indumento che neanche sul manichino faceva un bell'effetto, mi vengono in mente solo il video Animal Nitrate degli Suede, e/o l'episodio finale di The Acid House! (Quello del moscone, per intenderci! ;))) )
Niente a che vedere coll'erotismo, in effetti, al massimo, un po', col fascino del perverso da guardoni!

domenica 19 dicembre 2010

Wonderlustre

Certe donne mi affascinano.
Per come sono, per quello che fanno, per il modo in cui lo fanno, per il loro stile, insomma.
Skin degli Skunk Anansie è una di queste.
Mi è piaciuta subito.
La dolcezza sotto l'aggrassività, l'eleganza nella sensualità, sono caratteristiche che non possono passare inosservate.
Nella sua persona come nella sua musica.
Una musica capace, sempre, di svegliare i sentimenti, di stimolare le emozioni.
Wonderlustre è il sorriso intrigante, sornione e luminoso di Skin.
Ma anche l'agilità, la potenza, la raffinatezza felina del suono degli Skunk Anansie.
Una sequenza di canzoni armonica, completa, sostanziosa e leggera, che vorresti sentire dappertutto e in continuazione, tanto ti coinvolge.
Cosa che, poi, pur non essendo determinante non guasta, il disco ha una delle più belle copertine in circolazione.
Nei toni del verde che sfuma all'arancio, su un paesaggio formato da spiaggia, lembo di mare e colline, si staglia, in primo piano un enorme cuore umano costruito con una stoffa degli stessi colori, tridimensionalemente piegata.
La stessa che, all'interno del libricino coi testi, forma l'ombra, consistente e dilatata a forma di animale-totem, di ciascuno dei quattro componenti della band.
Un vestito sobriamente splendido per un corpo magnifico.

LA RISATA

Che cos'è la risata?
E' la manifestazione di sentimenti che, altrimenti, non riusciremmo ad esprimere.
Sentimenti. Sostantivo plurale.
Perché la risata, al contrario di quel che credono molti, non ne esprime uno solo.
Si può ridere di gioia, di divertimento, di scherno, di imbarazzo. E di tante altre cose ancora.
Magari, talvolta, è difficile 'interpretare' una risata.
Ci sembra inopportuna, fuori luogo, di cattivo gusto.
E invece, forse, basterebbe calarsi per un attimo nello stato d'animo di chi ride, per trovarla pienamente giustificabile.Non sempre condivisibile come scelta, è vero, ma, indubbiamente, comprensibile.
Non sempre, già, ma, in linea di massima, la risata è una manifestazione istintiva, un po' come lo starnuto, e quindi incontrollabile, e non per questo decisamente fuori luogo.
[Però, ridere perché ti viene non è la stessa cosa che fare ironia e stimolare gli altri ad una ilarità procurata.]
Certe situazioni, poi, certi oggetti, riescono a scatenare risate di vario genere, quasi sempre irrefrenabili e più o meno gradite all'orecchio altrui.
Caso emblematico è quello delle mutande maschili.
[Oggetto meritevole, di per sé, di un'enciclopedia riccamente illustrata e commentata. ;) ]
Alcuni dei modelli di recente esposti nelle vetrine mi fanno seriamente dubitare del tipo di risata che, istintivamente, potrebbe venirmi alle labbra trovandomi davanti un uomo con addosso un tale indumento.
Partendo da quelle che, in tempo di mondiali, rappresentavano un pallone da calcio con alcune delle tessere che lo compongono colorate di rosso o di verde a formare, con le bianche, la bandiera italiana.
Ci saranno stati altri Paesi in cui l'orgoglio nazionale sarà stato manifestato in maniera così intima?
Non so se sperarlo...!
Certo, bisogna pure considerare il vantaggio di poter dire al soggetto indossante, qualora lo spoglio non si sia rivelato all'altezza delle aspettative: "Girati.", e mandarlo, giustamente e con soddisfazione, a segnare un gol nella porta d'uscita.
Situazione più complicata è, invece, quella che ti mette davanti, a pantaloni calati, un siparietto natalizio con tanto di canzoncina.
(Era specificata a chiare lettere, in vetrina, la presenza di questo esclusivo optional! ;P )
Più che da ridere potrebbe, forse, venirmi anche da piangere. E non dalle risate!
Che fare, allora?
Rimandare il malcapitato (o non compreso) su per il camino?
Non lo so. Davvero non lo so.
Strapparglielo e buttarglielo via facendo finta di niente? (Il mutandone, eh! ;P )
Certamente è la scelta più diplomatica, ma da riservare comunque a individui meritevoli di comprensione o dotati di un senso della risata altamente contagioso. ;)))