lunedì 27 maggio 2013

CITAZIONE MUSICALE n°53

"When I close my eyes
I see you
When I close my eyes
You're here
In the dead of the night
I feel you
When I open my eyes
You disappear..."

[Hurts - The Road]

(Sognare è forse ingannare?)

CITAZIONE LETTERARIA n°53

"Se mi ero lasciata ingannare, era perchè, per lo spazio di un istante avevo amato."
 
[Amélie Nothomb - Antichrista - Voland]
 
(Amare non è sempre ingannare?)
 
 

venerdì 17 maggio 2013

Amore è...

"Disse che l'amore è una cosa condivisa tra due persone, due persone di qualsiasi genere, uomo e donna, o uomo e uomo, o donna e donna, in qualsiasi modo che li faccia sentire perfetti e belli e in pace nel loro cuore.
                                                                      * * *
L'amore è una cosa che dobbiamo sentire nel cuore, e nel corpo, e una cosa che dobbiamo esprimere senza paura di giudizio e di condanna. L'amore è una cosa che va al di là delle regole e dei dogmi. L'amore è al di là del bene e del male, del giusto e dello sbagliato. E l'amore è al di là di quelli che, sapendone poco o niente e non avendone alcuna esperienza, pretendono di decidere come lo si debba sentire o esprimere o chi abbia il diritto di sentirlo o esprimerlo.
                                                                      * * *
Ben gli diceva che il matrimonio non era una questione di un uomo e una donna che stavano insieme, ma di persone che si amavano che stavano insieme. ... Il matrimonio è una faccanda umana e a tutti gli umani deve essere possibile  partecipare, indipendentemente dal modo in cui si amano."
 
[James Frey - L'ultimo testamento della Sacra Bibbia - TEA]
 
 

mercoledì 15 maggio 2013

S-p-e-l-l-H-I-M

Entro nel megastore e comincio a guardare nel 'metal'. Lo so che non è lì, ma non si può mai sapere, avessero, per una volta, messo le cose al posto giusto...?  E allora vado nel settore 'pop/rock' (e/o quant'altro), e tre copie di 'XX - Two decades of love metal' e una di 'And love said no - The gratest hits 1992-2004' ci sono.
'Bene', dico (fra me e me), 'la gente neanche lo sa che sta qua!'.
E poichè sono entrata che già ridevo (anche se dall'esterno si vedeva poco, sembravo solo allegra), ho dedicato qualche minuto a ricompormi, quindi sono andata dall'addetto alle richieste, una lei già posizionata dietro il computer, e le ho detto:
"Scusa, avete: 'Tears on tape' degli HIM?".
Una richiesta semplice e correttamente formulata, anche se, forse, in un tono un po' confidenziale.
Lei mi guarda, e mi fa:
"Questo gruppo non lo conosco, mi può/puoi(?) fare lo spelling?".
Momento di sconcerto e stupore da parte mia, che blocca la mia facoltà di risponderle in maniera adatta alla circostanza.
"Te-a-r-s-on-ta-pe.", le rispondo, scandendo le lettere in italiano, "Questo è il titolo.", aggiungo, e lei: "Va bene, basta.", ma io, senza aspettare il suo 'non lo trovo', continuo: "Acca-i-emme: HIM.".
"Ah,... him..." "Eh!".
Attendo ancora mentre penso: 'Nel database qualcosa ce l'hai, trovali!', e lei, finalmente mi dice: "Non c'è. Abbiamo una raccolta e... (silenzio prolungato) .".
"Ics-ics.", le suggerisco.
"Si." "Va bene, grazie.".
E, fattole segno che non mi interessa, me ne vado, scuotendo la testa.
Chi glielo spiega, a quella, che 'XX' significa 'venti' in numeri romani?
Che, in italiano, ma pure in inglese, 'Avete ... di ...' implica che il primo è il titolo e il secondo è l'autore?
Che lo spelling non gliel'ho fatto perchè, altrimenti, stavamo ancora lì?
E che sarebbe stato più semplice domandare -come è accaduto dove avevo già prenotato e preso il disco in questione- chi fossero gli HIM, che tipo di musica facessero?
Io no.
Ma mi rimane il dubbio sulla sua espressione nel caso le avessi fatto lo spelling corretto o la richiesta fosse stata più complicata!
("Avete: 'East of the sun west of the moon' degli A-ha?
              'Only the name have been changed' di Kelly Jones [Stereophonics]?
              il quarto disco dei Led Zeppelin (che non ha titolo ufficiale)?
              'Nightmare' degli Avenged sevenfold?")

domenica 12 maggio 2013

'Tears on tape'

E siamo finalmente giunti al culmine -i gusti sono gusti- della serie di dischi degli ultimi mesi: 'Tears on tape' degli HIM.
Ci ha messo un po' troppo tempo ad arrivare in negozio e con troppa difficoltà! (Vai a capire il perché!) E' finita, quindi, che un po' di canzoni non sono state una sorpresa, ma tant'è.
C'è poi stato l'annullamento del tour in Nord America, e per cercare notizie sulla salute di Ville Valo, è finita che su questo disco ho letto troppo.
Non che la cosa abbia notevolmente influenzato il mio giudizio: come ho detto prima 'i gusti sono gusti', e aggiungo: 'i fan sono fan', ma questo non mi ha mai impedito, all'occasione, di pensare: 'vedi cosa hanno combinato questi' o 'no, non ci siamo proprio', se non di peggio.
E non è assolutamente questo il caso.
Pareri letti in giro messi da parte, 'Tears on tape' mi piace, e penso che l'evolversi di una band sia un fatto fisiologico e accettabile quando non negano loro stessi.
Gli HIM non lo fanno.
Il disco inizia con un'atmosfera languida che si trasforma in un suono più alto e potente (II) per proseguire nel tono degli HIM, macchiato qua e là da qualche nota che può sembrare estranea, ma che, a ben sentire, non lo è (III), e l'allargarsi e dilatarsi del suono (IV) confluisce pur se con un aggancio che sembra un pomello attorno a cui il suono ruota, nella ballata che dà il titolo all'album, forse il brano più immediatamente orecchiabile.
La sesta traccia parte più decisa, e, anche questa, più HIMstyle, come la successiva. Quella seguente ancora, del tutto strumentale, potrebbe sembrare una chiusura e invece apre di nuovo ad un ritmo sostenuto, quasi ballabile (IX) che si trasforma in una nuova loro ballad (X).
C'è poi una burning entry/exit (?) ancora strumentale e una canzone -la mia preferita- in cui la voce di Ville, se pur più roca, si fa sentire in sovrapposizione e contrasto e non in accordo con la musica, quindi una chiusura morbida, molto morbida, quasi totalmente strumentale che si interrompe, così come tutto era iniziato coll'inserimento del nastro nel registratore, improvvisamente, con la fine del nastro registrato stesso e lo scatto dello stop.
(Ah, che nostalgia! Se non fosse per il peso -minimo ma imparagonabile a quello dell'mp3-, andrei ancora in giro col walkman!)
In tutta sincerità, e con l'abitudine -attualmente poco messa in pratica, purtroppo- a compormi le cassette, ritengo che la sequenza dei brani non sia quella ideale, perché impedisce di cogliere la coerenza di discorso che il disco ha, ma che, appunto, è resa difficoltosa ad un ascolto poco attento e ritarda il capirne ed apprezzarne la bellezza.
[Ho provato a spostare la posizione, programmando il lettore cd, dei brani strumentali e l'effetto è... veramente grande! :D (Così come in XX - Two decades of Love Metal, avrei invertito le posizioni delle canzoni n°XX e XIX) La scelta, però, di chi ha composto il disco è stata quella...]
Da notare che le immagini del libretto sono molto belle (di chi sono?), ma mancano le parole! (e queste le avrei messe in un foglio a centro, bianco su nero e basta!).