martedì 16 febbraio 2010

CITAZIONE MUSICALE n°14

"Put on your red shoes and dance the blues
To the song they're playin' on the radio
You could look into my eyes
Under the moonlight, this serious moonlight..."

[David Bowie - Let's dance]

(...e la luna non tramonterà mai! :DDD)


CITAZIONE LETTERARIA n°14

" 'Andiamocene, Helmut.' dico, 'Questa sera tornerò in Italia. E tu?'
'Non so... Quando ci vediamo?'
'Facciamo a Parigi, ti va?' "

[Pier Vittorio Tondelli - Questa specie di patto (ne: L'abbandono) - Tascabili Bompiani]

(Quello dell'appuntamento è un luogo mentale, prima che fisico... :))) )


domenica 14 febbraio 2010

HIM

Che San Valentino c'abbia messo del suo per far arrivare nei negozi prima del 14 febbraio 'Screamworks: love in theory and pratice, chapters 1-13' è cosa sicura!
Perché, altrimenti, coll'imminenza del festival di un altro 'santo', la voce di Ville Valo non l'avremmo sentita, su disco, prima della primavera! (E, col freddo che fa.... brrrrrr!)
Poiché 'chi prima arriva ...sceglie!', mi trovo tra le mani la limited edition che include 'Baudelaire in Braille', la versione acustica dell'album, che corredata,, da uno screen print, è ormai esaurita sul sito degli HIM! (Perché: 'chi tardi arriva ...piange! -sigh!-)
E' vero, non sono mai andata a un concerto degli HIM, né ho avuto il piacere di vederli in televisione, o di leggere di loro (tranne un paio di righe di nessun conto) sui giornali di musica.
Sono stati, per me, una scoperta nel web.
Abbastanza recente, per di più!
Però è stato amore al primo ascolto! ;)))
Se la memoria non mi inganna, la loro cover di 'Wicked game', usata come colonna sonora di un videopuzzle di uno degli episodi de 'Il signore degli anelli'.
C'erano le indicazioni per arrivare a loro, e, video dopo video, peregrinando da un negozio all'altro al web, ho preso tutti i loro dischi.
Inutile dire che il concerto all'Orpheum Theatre è stata la prima cosa passata sul lettore mp3!
Conoscendoli, e memore delle performances live & unplugged di Ville Valo trovate in internet, ho ascoltato prima 'Baudelaire in Braille': intimo e adattissimo a San Valentino. :)))
(Per la cronaca: il titolo è davvero la parola 'baudelaire' scritta in caratteri Braille!)
Dopo mi sono lasciata avvolgere dalla inconfondibile e travolgente potenza sonora di 'Screamworks': impossibile farne a meno per tutti gli altri 364 giorni dell'anno! ;DDD
Love metal forever, allora! :DDD


VALENTINE

Ne ho scritta una sola, in vita mia.
Anzi, non solo scritta, ma progettata e disegnata: per esercizio, al corso di lingua inglese, tanti anni fa.
(Ce l'ho ancora, l'ho ritrovata, per caso, mettendo in ordine! ;PPP)
Il destinatario era reale, però!
E, spedita o no, è stata l'unica volta in cui San Valentino ha avuto il suo senso.
E' la festa degli innamorati, non dei fidanzati!
Le due cose non sono né equivalenti né conseguenziali, anche se si professa il contrario!
Le Valentine servivano, appunto, a comunicare, all'oggetto del proprio amore, il sentimento fino a quel momento taciuto.
Era un'usanza bellissima, e questi bigliettini si sono rivelati essere, talvolta, delle vere e proprie opere d'arte, e pezzi di storia personale e sociale.
Credo sia stata la magnificazione della 'concretezza' di un rapporto come il fidanzamento, unita alla 'consumistica' idea del non fare regali 'a perdere', a far decadere quest'usanza.
Senza togliere merito ai sentimenti di chiunque, ne è derivato un impoverimento dei sentimenti stessi.
Per mandare una Valentina, non basta innamorarsi, ci vuole coraggio. E questo manca perché c
i si 'dichiara' solo se si è certi della risposta dell'altro, senza pensare che, tante volte, quest' 'altro' non è minimamente consapevole della reazione che provoca in 'quel' particolare individuo.
Non è disdicevole, poi, sapere che esiste qualcuno per cui si è più importante di tutto ciò che è importante.
E non è necessario dover ricambiare il sentimento: fa parte del 'gioco' l'accettare questa possibilità.
In Giappone, insegnano manga e anime, c'è l'usanza, da parte delle ragazze, di donare cioccolato, ai ragazzi che piacciono loro, il giorno di San Valentino. Un mese dopo, nel White day, il ragazzo che ha accolto la implicita dichiarazione, ricambia.
La trovo un'usanza equivalente, in un certo senso, alle Valentine. :)))
Che, in verità, centenaria, non mi sarebbe dispiaciuto avessero impegnato lunghe ore del mio tempo ad essere tirate fuori, quelle ricevute e le minute di quelle inviate, da una scatola lievemente profumata nascosta sul fondo del cassetto della biancheria per ricordare (la memoria, per certe cose, non si perde mai!) volti e sentimenti ispirati da mittenti e destinatari delle stesse.
Perché una cosa è certa: se l'amore dura per sempre, l'innamoramento non finisce mai! :)))


mercoledì 10 febbraio 2010

NO LINE ON THE HORIZON

Da due giorni sto ascoltando fin quasi allo stordimento 'No line on the horizon' degli U2.
Non l'ho preso adesso! L'ho comprato, probabilmente, lo stesso giorno che è arrivato nei negozi, al massimo quello dopo!
Ma, se pure l'ho sentito subito e innumerevoli volte da allora, credo di non averlo mai ascoltato veramente, di non essermi mai resa conto di quanto è bello.
I cambiamenti, le 'innovazioni', per avere senso, devono venir fuori dall'animo dell'artista.
Certe volte, la maturazione di questi frutti è rapida, altre volte impiega più tempo.
E' innegabile che i suoni di 'No line on the horizon' fossero già presenti in 'All that you can't leave behind' e in 'How to dismantle an atomic bomb', ma erano ancora acerbi e arrivavano strani all'orecchio.
Questi no.
Anche se, sulla scia dei due album precedenti, che pure dichiarano chiaramente il percorso che i loro autori sono intenzionati a seguire, possono essere stati fraintesi, sottovalutati.
Credo, invece, che 'No line on the horizon' possa, giustamente, raccogliere il testimone da 'Achtung baby'.
(E entrare, con esso e con 'Rattle and hum', singole canzoni a parte, tra i miei preferiti! ;))) )
La 'linea' che oscurava l'orizzonte non c'è più! :DDD


martedì 9 febbraio 2010

JEANS

Il treno è affollato e i sedili frontali sono a distanza ravvicinata. Sembra un vecchio regionale utilizzato per il servizio metropolitano, e c'è un unico posto libero, vicino al finestrino, che nessuno, forse per la brevità del percorso, occupa.
Ti siedi.
Qualcuno alla tua destra, qualcuna, in obliquo, di fronte a te, qualcuno davanti, che sposta, appena, le gambe allungate di lato, per farti spazio.
E allora, le cosce, fasciate entrambe dai jeans, si toccano.
E rimangono così, mentre il calore si fa, pian piano, strada attraverso la stoffa.
Gli ondeggiamenti del treno suggeriscono spostamenti, ma le posizioni rimangono quelle, e, se, minimamente, cambiano, è solo per 'accomodare' la percezione dell'altro, per portare avanti un dialogo fatto di leggeri strofinii, di tocchi impercettibili, di movimenti negati.
Lo spazio, allargatosi per il cambio casuale dei compagni di viaggio, non modifica la situazione, e ti ritrovi a pensare che, in un'altra occasione, non lo avresti degnato di uno sguardo più che fugace, e adesso, invece, ti ritrovi a scendere una fermata dopo, ad allungare il giro, per non perdere quel contatto.
Anche se non ti interessa chi è, cosa fa, dove va.
Quando non puoi più fare diversamente, però, ti alzi, e, senza degnarlo di uno sguardo, scendi.


domenica 7 febbraio 2010

KELLY JONES

Agli uomini è concesso di arrivare in ritardo solo di pochi minuti (senza superare i cinque!) e con un'espressione a metà fra la gioia di vederti e il dispiacere di averti fatto aspettare.
[n.b.: alle donne è concesso fa finta di essere in ritardo (max 7min.) per spiare da dietro l'angolo il comportamento di chi le aspetta! ;P]
Se il ritardo -giustificato- dovesse ammontare al quarto d'ora, chiunque è tenuto ad avvisare per tempo (cioè prima che il suddetto ritardo si verifichi).
Ci sono delle eccezioni, però!
O, in altre parole, c'è qualcuno da cui siamo disposti ad accettare un ritardo, all'appuntamento fissato, di ben due mesi e più! (19novembre-29gennaio)
Bisogna che abbia fascino, due occhioni scuri sotto scure ciglia ricurve, un sorriso irresistibile e una voce roca capace di farti vibrare quella certa corda nell'animo, però! :DDD
Tutte queste cose, per me, identificano una sola persona: Kelly Jones.
Si, lui, la voce, l'anima, degli Stereophonics.
E non c'è stata settimana, in questi due mesi, in cui non sia passata almeno una volta davanti allo scaffale, alla FNAC (è qui che poi l'ho preso), ma anche altrove, dove doveva esserci il disco nuovo: 'Keep calm and carry on'.
Ho cercato di seguire il consiglio, senza cedere alla tentazione, più costosa, di farmelo arrivare a casa grazie a internet, e si, adesso è fra le mie mani! :)))
(E pure sempre nelle orecchie per mezzo del lettore mp3! ;))) )
Non ho seguito l'uscita dei singoli (che comunque risultano difficili da reperire, qui!), ma, soprattutto, non ho dato peso alle 'voci' (chiacchiere, piuttosto!) sulla 'qualità' dell'opera: se compro un disco degli Stereophonics -cosa che vale per tutti quelli che hanno una loro identità- è perché voglio sentire quel suono, quegli strumenti usati in una certa maniera, quelle parole, quella voce!
Le 'innovazioni', le 'sperimentazioni', mi interessano finché sono gli autori a deciderle, non la 'critica'!
E non è che io sia magnanima nei miei giudizi! Cerco, piuttosto, di essere obiettiva, senza volermi prendere la responsabilità di influenzare le vendite in funzione dei miei gusti!
'Keep calm and carry on' è un disco gradevole, 'pulito', abbastanza uniforme nella struttura, pure se ogni canzone può colpirti, nella sua identificabilità, in maniera particolare.
E' questo che indispone i critici, mi chiedo, la stabilità?
Beh, io l'apprezzo.
E, avessi una decappottabile, me ne andrei in giro, in una giornata di sole, sull'autostrada, per la campagna italiana, con Kelly Jones e gli Stereophonics a un discreto volume!
Perché, nonostante gli argomenti delle loro canzoni non sempre siano 'solari', loro lo sono!
E mi piacciono!
Kelly Jones in particolare! ;DDD
Anche se l'abbronzatura 'da copertina' e il capello corto-incolto che ha adesso non gli donano molto.
Ma se l'amore non è sordo, qualche volta fa finta di non vedere! ;)))