Krzysztof Charamsa - La prima pietra - Rizzoli
La lettura di questo libro scaturisce da una doppia curiosità: quella di conoscere cosa ha da dire quest'uomo riguardo alla sua storia e quella data dal titolo in sé.
Partiamo dalla seconda: il verso dei Salmi relativo alla 'pietra scartata dai costruttori' è per me (per ovvi motivi) sempre stato fonte di perplessità.
Non c'è logica, non c'è motivazione valida, per quell'affermazione, a meno di non considerare 'incompetenti' i costruttori. E, di solito, quest' affermazione è menzognera.
Però ci sono, ci sono sempre state, le frodi, e allora il discorso può cambiare e quella pietra avere il suo valore non riconosciuto.
Ed è in questa ottica che interpreto il titolo e do un senso alla storia.
La storia di una realtà umana diversa da quella imposta da un ordine costituito in nome di questa ma senza tener conto della stessa.
La presa di coscienza di sé e del mondo che lo circonda da parte del signor Charamsa, stranamente, invece di innervosirmi, mi ha intenerito. Ci ho trovato una ingenua sincerità che mi ha fatto credere alla sua buona fede e al suo proposito creativo di, appunto, essere la prima pietra, di un edificio, umano e religioso, nuovo.
Non l'avevo giudicato così positivamente, quando, poco meno di un anno fa, dichiarò la sua presa di coscienza pubblicamente, perché, forse più di lui, immaginavo a cosa sarebbe andato incontro.
Però, forse, il coraggio va nutrito col coraggio, e se ne ha avuto per parlare di quello che tutti sanno ma che nessuno dice, beh, allora ne avrà anche per portare avanti la sua parte di battaglia per i diritti di tutti.
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