martedì 18 marzo 2025

Di 'macchine infernali' ed 'abomini'

Parole affilate come lame, immagini senza alcun velo ma descritte da un'angolazione pudica.
Un episodio incentrato sul maschile, un episodio incentrato sul femminile.
Storie lasciate immaginare, storie raccontate esplicitamente.
Un'atmosfera 'steampunk venato d'horror' che più che alle macchine a vapore mi riporta alla memoria Neon Genesis Evangelion, Gundam, Blade Runner e i dichiarati più o meno velatamente Jules Verne e Batman, ma sono tanti altri i richiami a realtà letterarie e cinematografiche patrimonio comune.
Il Victorian Vigilante, lo Spettro di Nebbia, è il supereroe che non viene da un altro pianeta, che non è stato morso dal ragno.
Al posto dei pipistrelli ci sono le falene, ma, soprattutto, ha una identità fisica quotidiana, slegata dal personaggio.
(Mi piacerebbe dire di più sull'argomento, fare precisazioni, ma mi sono sempre vietata di raccontare oltre il necessario.)
Victorian Vigilante mi ha conquistata anni fa, quando ho letto per la prima volta il primo volume, e nella rilettura proseguita col secondo, ho ritrovato quella piacevole sensazione di lettore soddisfatto, di sognatore appagato.
Chissà se quel qualcosa lasciato all'immaginazione verrà, prima o poi, apertamente svelato?
So che qualcosa si sta -o potrebbe starsi- muovendo, ma magari andrà in tutt'altra direzione!
E andrà bene lo stesso.

'Victorian Vigilante vol.2'

F. Soprani, V. Corella  - Victorian Vigilante . Abominio - Nero Press Edizioni

La seconda parte di Victorian Vigilante inizia nella Gettysburg del 1888, dove i Mecha, gli esoscheletri potenziati, combattono i Voodoo Confederati, e prosegue nella Londra di due anni dopo la fine del precedente volume, nella quale il Victorian Vigilante continua a vegliare sulla città, ignaro di ciò che sta succedendo oltreoceano, e dove giunge il sergente Costance Lizzie Gray, pilota del Mecha Blue, in cerca di Harriett Morris, Mecha Gold, giunta nella capitale inglese per indagare, appartenendo entrambe alla polizia privata Pinkerton, sul "lo scienziato che fabbrica i Voodoo".
Nuovi personaggi si aggiungono a quelli provenienti da 'Le infernali macchine del Dottor Morse' (F.Soprani, V. Corella - Victorian Vigilante vol.1 - Nero Press Edizioni) in questo sviluppo della storia:
Lord Nigel Reavley;
il dottor Nikolaus von Thalfingen e il suo gemello ex-siamese Emil;
Yeuda ben Yosse;
Albert Victor;
la Nocturna Torpedo;
e ciascuno di essi, come gli altri prima ed insieme a loro, avrà un ruolo da protagonista nello sviluppo della storia.
Anche in questo episodio, la vicenda principale è strettamente legata alla storia personale di ogni personaggio: scaturisce da essa, in pratica, realtà di favola, ma, a tutti gli effetti, realtà.
Nuovi riferimenti, più o meno celati, stimolano la fantasia del lettore e arricchiscono una narrazione già sostanziosa di suo, che lo tiene legato, dalla prima all'ultima parola, alla pagina.
La vicenda, nel suo particolare, ha una conclusione che parrebbe portare ad una risoluzione totale dal problema posto dal romanzo, ma lascia aperta anche la possibilità contraria.
Ciascun protagonista è una pedina nel gioco della vita, in cui si ama, si lotta, si muore.
Nessun personaggio è eterno, se non nella memoria del lettore, e questi con cui abbiamo a che fare nella dilogia del 'Victorian Vigilante' meritano un posto d'onore, ma questo non implica la loro fine, perché, come fa notare Catherine a Malachy, "C'è sempre uno Spettro (di Nebbia), come ci saranno sempre i corvi alla Torre (di Londra)".

'Victorian Vigilante vol.1'

F. Soprani, V. Corella  - Victorian Vigilante . Le infernali macchine del Dottor Morse -  Nero Press Edizioni

Nella Londra vittoriana del 1890, dove la scuola di pensiero scientifico est-europea della Meccagenetronica, che ha sviluppato ibridi uomo-macchina, si contrappone a quella inglese dell'Ergomeccatronica, che predilige gli esoscheletri potenziati, si muovono i personaggi di questa moderna favola steampunk:
Percival Swan, caporedattore della Mayfair Gazette;
Mordecai Gerolamus, il tagliatore di diamanti;
Catherine 'Orlando' Swan, la giornalista;
Malachy Murphy, il sergente  di Scotland Yard;
Benedict, Horatio, Beatrix Hastings;
Rachel, Jeno, Anton Morse;
Vasilissa, la Baba Yaga;
L'Angelo;
Lo Spettro di Nebbia, il Victorian Vigilante;
che sono i "tasselli di un medesimo mosaico", "tutti protagonisti, avvinti da fili sottili, ma impossibili da spezzare".
E in questi concetti è racchiusa l'essenza di un romanzo avvincente e coinvolgente, che racconta di avventura, d'amore, di vita, di morte, con la sapienza, la grazia e la potenza proprie delle storie indimenticabili.
La trama si dipana fluida e veloce, ma densa, portando con sé le immagini degli accadimenti che ci presentano, uno ad uno i personaggi per poi farli muovere all'unisono nel pieno svolgimento dell'azione, che li vedrà agire tutti con pari impegno e peso, nel presente e nel passato.
La scrittura è ricca ma pulita, il racconto si fregia di riferimenti e citazioni, rimanda a paragoni e ricordi, fondendo sostanza e piacevolezza, dimostrando, ancora una volta, la magistrale sintonia e la bravura delle due autrici.

lunedì 10 marzo 2025

Partendo dagli accessori

Passeggiata con papà e nonno.
Il più famoso negozio di giocattoli della città.
(Adesso, al suo posto c'è una farmacia, ma, in un datato immaginario collettivo, lui è sempre lì.)
Entriamo, e su invito di nonno possiamo scegliere. Senza esagerare, su ammonimento di papà.
E guarda qua e guarda là, e questo no e quest'altro nemmeno, che poi cose grandi non le abbiamo mai chieste, cosa prese mia sorella non lo ricordo, ma il mio sguardo viene attratto da una busta piccola piena di oggettini colorati e scelsi quella.
Ho sempre avuto la mania, la fissa, l'attrazione, per le cose piccole e colorate, dai corallini (o perline che dir si voglia) alle miniature vere e proprie, passando per un'infinità di oggettini utili e inutili che corrispondono a queste caratteristiche.
E quindi quell'insieme di piccole scarpe, stampelle per abiti, borsette, scatoline e piccoli accessori di bellezza, non poteva che colpire la mia immaginazione.
"Che te ne devi fare di queste cose qui?", fu la domanda dei grandi, e non per il prezzo in sé, che portò come conseguenza, alla scoperta dell'appartenenza dei suddetti oggettini alla Bambola oggetto del desiderio di mezzo mondo.
Non mi ricordo se gli oggettini furono portati via. Forse sì, forse no. Ma ci fu la promessa della Bambola.
Promessa di lì a poco mantenuta con il modello in voga, quello base: capelli lisci biondi e gambe rigide, a cui vennero aggiunti, poco a poco, vestiti e piccoli accessori, quindi la vasca da bagno che faceva le bolle.
Difficile che fosse marzo.
Molto più probabilmente si era sotto natale.

Ospiti

 Passero



Ragno
(NB: le dimensioni sono dovute all'ingrandimento per la messa a fuoco)




Colori di marzo

 





Canzone del mese

 Marzo

Suede  - Sadie -  album: Sci-Fi Lullabies (disc 2)

"Inside her, is the suburbs..."