domenica 22 giugno 2025

Di relazioni semplici e profonde

Certi libri ti colpiscono particolarmente.
Perché ti fanno conoscere una realtà troppo spesso messa da parte: quella semplice, della vita delle persone non da Romanzo, di quelle persone, cioè, che vedi tutti i giorni, di cui credi di sapere tutto o di cui non ti soffermi ad esaminare il vissuto, ma che, nella loro non eccezionalità di gesti e situazioni, raccontano la vita, l'amore, il tempo che passa e a cui ti ritrovi ad appartenere.
Ci vuole maestria per descrivere questo.
Ci vuole amore per i gesti e le situazioni del giornaliero, quelli che nascondono, e allo stesso tempo mostrano, i sentimenti da cui essi scaturiscono.
Non è facile descrivere certe situazioni senza che il dolore, l'angoscia, prendano il posto dell'amore, ma Giacomo Assennato riesce a far prevalere quest'ultimo su tutto.
In maniera potente, confinando una speranza inesistente al di fuori di un conscio, saggio, presente.

'-Dimmi chi sei -Mi chiamo Pietro'

 Giacomo Assennato  - Dimmi chi sei - (self) Amazon Italia Logistica
                                   - Mi chiamo Pietro - (self) Amazon Italia Logistica

Una storia divisa in due parti, il punto di vista di ciascuno dei due protagonisti, leggibile e comprensibile pienamente anche volume per volume, ma perfetta nella sua dualità.
Antonio e Pietro si conoscono per caso da ragazzi, in tempi in cui essere ragazzi era già sentirsi adulti.
E' il classico colpo di fulmine che scatena un legame indissolubile.
Antonio e Pietro si amano.
Si amano davvero.
L'uno è il completamento dell'altro.
Resistono alla chiusura dei loro compaesani, dei loro parenti e vanno via alla ricerca di un mondo dove essere se stessi.
Le loro costanza e tenacia vengono premiate, ma l'imprevisto, la degenerazione progressiva delle cellule cerebrali di Pietro, sopraggiunge all'improvviso, insidiandosi nel quotidiano e stravolgendolo.
La storia parte da questo dato di fatto, che non ha alterato il sentimento che lega i due uomini maturi, anzi, paradossalmente, lo ha rafforzato, spostando la guida della coppia nelle mani di chi era sempre stato guidato.
Che però, in questo momento, ha bisogno di una valvola di sfogo per reggere la tensione, e la trova in un centro di ascolto, dove, tra gli altri, conoscerà Filippo, il giovane che diventerà parte integrante della famiglia, e ai cui membri racconterà la propria vita. 
La versione di Pietro, incentrata sugli inizi della malattia, integra il racconto di Antonio, aggiungendo particolari che questi non ha potuto conoscere se non marginalmente.
A dispetto della situazione grave e triste, la storia di Antonio e Pietro è una storia d'amore bella, profonda.
E' una storia positiva, che infonde speranza.
Mette davanti alla realtà, alle considerazioni, ai problemi, alla quotidianità della vita, ma lo fa  con una dolce semplicità che è frutto dell'amore.
Di quell'amore che lega, che si espande e coinvolge chi sta attorno.
E' un racconto di felicità che nulla può scalfire perché è una felicità nata dall'amore, che proseguirà nell'amore, anche manifestato in altre forme.
I due punti di vista si completano a vicenda, come si completano i due protagonisti, figure indimenticabili, a cui si può aggiungere anche quella di Filippo, che magari meriterebbe l'onore di un terzo punto di vista, e sono raccontati con un linguaggio semplice ma ricco, dove parlato e narrato vengono integrati, qua e là dal pensiero, rendendo la lettura una esperienza indimenticabile.

giovedì 19 giugno 2025

La bancarella dei giocattoli

Nella strada dove si fa mercato tutti i giorni, c'era un negozio di giocattoli, fornito di ogni cosa si potesse desiderare all'epoca. O quasi. Perché, superata la fine della strada da uno dei due lati, sul marciapiede di fronte, c'era l'altro negozio di settore, più grande e più lussuoso.
A pochi passi da quello nel mercato, fra gli altri ambulanti, c'era la bancarella dei giocattoli.
Bancarella su ruote. Che arrivava e veniva portata via spinta dalla forza motrice del proprietario.
La caratteristica di questa bancarella erano quei contenitori, sigillati in plastica trasparente che fissava sul cartoncino di base piccole meraviglie, appesi all'asta espositiva o allineati sul piano.
Comprendevano set minimi da cucina, da dottore, da fattore ed altro. Pochi pezzi ma ben fatti, assommabili nel tempo.
I più belli erano, per me, i servizi in plastica trasparente colorata ad imitazione del vetro. E gli animali. E le perline da infilare.
Non costavano tanto quanto un giocattolo da negozio e, 'Uno solo per ciascuna!', erano una tappa fissa delle uscite con mamma. Una volta alla settimana, però.
Doveva essere nel suo giorno libero e prima che frequentassimo la scuola, perché noi, il giorno libero, non lo avevamo.
O, magari, era anche d'estate, prima delle vacanze o prima di ricominciare ad andare a scuola.
O tutte queste volte.
Finché c'è stata la bancarella, finché non siamo cresciute e questo tipo di oggetti non è stato più richiesto, anche se, personalmente, se ne vedo in giro, mi fermo ancora a guardarlo pur considerando che la qualità della materia di cui sono fatti attualmente non è più la stessa.

Fiori di giugno

 









Oltre il muro

 Nidi di un certo pregio.



Canzone del mese

 Giugno

Dido  - Don't leave home - album: Life for Rent

"So close the blinds and shut the door
You won't need other friends anymore..."

Citazione del mese

 Giugno

J.V. Sinclair  - Solo andata - (self) Amazon Italia Logistica

"l'amicizia era un bene prezioso, non un ripiego; non un surrogato dell'amore, ma essa stessa amore."