sabato 9 agosto 2025

Impara l'arte

Mi hanno chiesto una cintura per una gonna di filo, un tipo basilare, un paio di giri di catenella con due fiorellini alle estremità per evitare di perderla nuovamente. Il colore lo avevo, quindi è stato, sì e no, il lavoro di un'ora, calmo e rilassante.
Questa piccola cosa me ne ha fatta tornare in mente un'altra: una catenella lunga lunga di lana color cammello, fatta intenzionalmente per farla indossare proprio come cintura ad una collega di mamma venuta in visita.
Il mio primo vero lavoro all'uncinetto.
In seguito, però, la zia acquisita di mamma mi disse che così non bastava e mi insegnò la maglia bassa.
Dovevo avere cinque-sei anni.
Da allora non mi sono più fermata.
Perché, al di là del creare, l'uncinetto è ordine, precisione, matematica.
E' la stabilità mentale che prende forma: per quanto ripetitiva, sempre diversa.
Non ne faccio una questione terapeutica, per quanto questa pratica abbia innegabili proprietà nel campo, ne faccio una questione di modo di vita.
Estremo, a volte, non privo di delusioni, in pratica, ma anche rassicurante, un fine a cui tendere.
La collega  di mamma indossò il 'capo' fino all'uscita da casa, poi forse lo conservò, forse lo buttò via.
E, in me, il ricordo di questa, probabilmente invernale, gentilezza, rimarrà sempre.

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