Due personaggi che, da soli, si prendono la scena, nonostante la presenza forte dei coprotagonisti.
Due personaggi, uno mitologico e uno reale, significativi.
Due racconti che li valorizzano, portandoli all'attenzione del lettore.
Henry David Thoreau, quello reale, è un uomo semplice ma con idee grandi e complesse, che influenzeranno la percezione del mondo quale entità che ci circonda, di cui facciamo parte e con cui siamo chiamati a rappresentarci in termini di scambio e convivenza.
Lucifero, quello mitologico, è anch'esso alla ricerca di un rapporto stabile, definitivo e, soprattutto, degno di significato, con ciò che lo circonda, e, tentando di trovare se stesso quale parte del mondo, finisce nell'accettare e rafforzare la sua personalità attraverso il tentativo di dominio di esso.
Il punto di contatto che è, allo stesso tempo, la differenza fondamentale fra i due soggetti, è proprio nella percezione di se stessi in quel che li circonda: l'integrazione contro il controllo, per affermare l'appartenenza.
Due maniere di stare al mondo e interpretare questo atto eterne ed eternamente in conflitto fra loro.
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