Durante gli 'affari di famiglia', bisogna leggere storie di famiglia.
Soprattutto quando, per strane casualità, le due cose hanno una sorta di legame.
Anche se le situazioni vissute sono diverse da quelle raccontate.
La curiosità per 'Ritorno a Brideshead' di Evelyn Waugh [Bompiani] nasce dal non aver visto il film una sera che l'hanno visto i miei, e dal loro commentarlo e chiedermene.
Non ho tutti i libri del mondo, ma sono in grado di recuperarne, alla bisogna, una gran parte.
E così è stato.
Ma la curiosità è andata oltre e di Evelyn Waugh ho preso pure 'Il caro estinto' e 'Tutti i racconti' [editi sempre da Bompiani]. Chissà perché, poi, ho preferito iniziare a leggere questo autore da queste opere qui, nell'ordine, rimandando 'Ritorno a Brideshead', del cui protagonista narrante, si parla già in un racconto, 'Charles Ryder ai tempi della scuola', incluso nella raccolta.
E la lettura è stata rimandata ad oltranza finché non è arrivato il momento di spostarlo dalla pila sul comodino alle mani in occasione di un temporalmente breve trasferimento da casa propria a casa altrui.
La prosa, il modo di raccontare di Evelyn Waugh sono piuttosto particolari, ed è difficile dimenticarsi di personaggi su cui ha indugiato a lungo, come, appunto, nel caso di un romanzo.
Brideshead è un luogo, una delle proprietà della famiglia Flyte, ma è anche il nome di uno dei figli. Con gli altri tre, un altro maschio e due femmine, sono, insieme alla loro madre, gli individui con cui entra principalmente in relazione Charles Ryder.
Altri soggetti interessanti sono alcuni amici di Sebastian, il secondo fratello, e, anche con questi, Charles si troverà a relazionarsi.
Ma il suo rapporto con le persone, profondo a livelli diversi, soprattutto con Sebastian e Julia, la sorella più grande, implicano il suo confrontarsi con il mondo a proposito di molteplici questioni riguardanti la vita e le relazioni sociali.
Charles Ryder ha il ruolo di fulcro e di collante, della storia e dei personaggi, ma sono senza dubbio Sebastian, in un certo senso sia il suo complementare che il suo opposto, e Julia, gli altri due vertici di un triangolo in cui amicizia e amore si mescolano, si fondono e si mescolano ancora, per assumere nuove configurazioni.
Un triangolo non insolito, in verità.
Forte è la critica alla religiosità cattolica, causa di tutta una serie di comportamenti, che, di conseguenza, generano tutta una serie di problemi non sottovalutabili con cui si scontrano, di volta in volta i Flyte, e che Charles Ryder sembra affrontare con più leggerezza.
Le convenzioni sociali, però appartengono agli uni e all'altro, e comunque alla vita laica di tutti i giorni, e nessuno di loro, seppur nell'ambito di circoli ristretti sembri non tenerle in considerazione, quando si trova in contesti più ampi e importanti, ne subisce il peso.
Difficile descrivere il rapporto fra la vita fuori casa, mia, e il vagabondare ubriaco di Sebastian, o il passare dall'affetto di questi alle grazie di Julia da parte di Charles, eppure esiste, ed è forse identificabile in una sorta di narcotizzazione degli affetti per sopravvivere alla pressione degli stessi e sopraffarli per farli rinascere a nuova vita.
Una nuova vita che, in fondo, nonostante la cristallizzazione dei problemi e il conseguente adattamento di essa a questa necessità, pur se non espletandosi come la migliore possibile, si ritroveranno a scegliere di vivere, alla fine, sia i Flyte che Ryder.
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