A 'Più libri, più liberi' ci sono andata indossando la maglietta a mezze maniche degli H.I.M., perché chi c'era stato mi aveva detto che faceva caldo, lì dentro e allora, poiché era decisamente vero, mi sono sfilata giaccone e giacchettina e sono rimasta con quella in bella vista.
E mentre facevo i miei giri da uno stand all'altro, ad un certo punto, davanti ad uno di questi, una ragazza, fra quelli che lo gestiva, mi ha apostrofato: "Complimenti per la maglietta!".
Ho alzato gli occhi verso di lei stupita e perplessa e mi ha mostrato il polso, con tatuata sopra una bella e decorativa versione dell'heartagramma.
Lo confesso, mi si sono illuminati gli occhi, e ci siamo scambiate un sorriso felice e complice, da privilegiati nascosti dall'ombra che, venuti a contatto, si attirano come calamite e brillano come stelle.
Poco dopo ad un altro stand la cosa si è ripetuta: in contemporanea, due di loro, si sono accorti dei segni e dei simboli sulla mia maglia e è avvenuto un altro 'riconoscimento'.
Devo dire che la soddisfazione è stata tanta.
Non per il fatto in sé, ma per quello che significa.
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