"Non baciatemi!", è lo slogan che porterei affisso addosso con immenso piacere.
Perché? Perché ogni volta che qualcuno mi si avvicina con quell'intenzione per salutarmi, provo un disagio insostenibile.
La causa? E' probabile che vada ricercata in un episodio risalente all'infanzia, la memoria del quale non si è mai sopita, e che, a livello inconscio, continua ad esercitare la sua salvifica pressione.
Non ho mai messo apertamente in relazione le due cose, ma ieri sera a proposito di qualcosa, le parole hanno concretizzato quel pensiero che, latentemente, ha assecondato questa mia fobia.
E' stato appunto un saluto fra bambini, parenti stretti, favorito da parenti stretti adulti, un umido bacio sulla guancia, a trasmettermi il morbillo.
Non voglio parlare di intenzionalità, anche se il dubbio l'ho sempre avuto, ma, di superficialità sì.
E, sebbene superata la malattia, a distanza di parecchi decenni, resta la fobia del gesto.
Può sembrare assurdo, ma è la realtà.
Saluto col bacio solo se ci sono costretta, e, appena possibile, vado a lavarmi la faccia.
Non prendetevela con me. Prendetevela con loro due di cui sopra.
E, se proprio volete salutarmi avvicinando il vostro viso al mio, sfioratemi leggermente la guancia con la vostra, potete pure abbracciarmi, ve lo concedo e ricambio, ma tenete le vostre labbra lontane da me.
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