E' quando fa buio, quando le giornate 'si accorciano', che percepisci l'assenza, la mancanza delle cose a cui sei abituato.
Fosse pure solo un programma radiofonico.
E' una battaglia persa discutere sul perché se ne debba fare a meno.
Ormai è così, ed è meglio farsene una ragione: il mondo gira e dispenser finisce.
Peccato, però, non sia un telefilm, la cui storia sia stata concepita con un principio e una conclusione, ma un programma ad aggiornamento quotidiano, una specie di radiogiornale che informava sulle novità letterarie e musicali, sul livello di stranezza del mondo, sulle sue curiosità.
Un programma come tanti?
No, non un programma come tanti, ma popolare come pochi, almeno in una certa fascia di pubblico.
Un pubblico che si è ritrovato anche al di fuori del forum (e del blog) su internet che supportava la trasmissione.
Un pubblico che ha resistito al cambio di conduttore, alla trasformazione del forum in blog, allo spostamento di orario, a più o meno gradite evoluzioni.
Un pubblico che non ha potuto niente contro la soppressione del programma.
Del resto, si sa, nulla è eterno.
Le fini premature, però, mettono un po' tristezza.
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