mercoledì 13 agosto 2014

Gourmets

Ho assaggiato 'La specialità della casa' tanti, tanti, tanti, anni fa in televisione.
Tanti, tanti, anni fa, poi, su una bancarella ho trovato: Stanley Ellin, La specialità della casa e altre storie d'inquietudine (Bompiani) [La specialità della casa è il primo di una serie di racconti e dà il titolo alla raccolta].
Qualche giorno fa, infine, ho letto: Anonimo, 'Sweeney Todd il diabolico barbiere di Fleet street' (Newton Compton editori).
Un percorso a ritroso, in effetti, per una storia che, nella sua versione più attuale e forse più cattiva, da tanti, tanti, tanti, anni, è la citazione culinaria preferita in famiglia.
Perché chiunque avrà assaggiato qualcosa di strano, avrà trovato nel piatto qualcosa che, per quanto saporita, non si capiva bene cos'era.
Fin dai tempi di Tantalo.
Beh, noi, quel qualcosa, condito con una abbondante dose di ironia, che anche a tavola non guasta mai, l'abbiamo sempre chiamato: 'la specialità della casa'!
(Il 'macabro' è sempre un gusto, no? ;) )
Insomma, il breve film inserito nella serie Alfred Hitchcock presenta: e recuperabilissimo su youtube, fece colpo (e si discosta poco dal racconto)!
La fonte ispiratrice, però, non la conoscevo.
(E Johnny Depp, per me, è sì un personaggio, ma ha interpretato 'Arizona Dream', 'La vera storia di Jack lo squartatore' (!!!), 'La fabbrica di cioccolato' e poco altro, oltre a questo che, come le altre versioni cinematografiche della storia di Sweenwy Todd, non ho visto).
Ma, abituata ad usare nel linguaggio di tutti i giorni quel titolo, appena mi è stata presentata la signora Lovett, mi è venuto subito in mente Stanley Ellin e la sua specialità della casa.
Una associazione di idee giusta, ma forse ingiustificata, basandosi solo su quel che stavo leggendo, se non fosse per il fatto che tutto è partito da lì. O meglio, dal fatto di cronaca, di cui mi informa l'appendice del libro, che ha ispirato la storia di 'The string of Pearls or The Sailors Gift'.
Mi è capitato, insomma, di andare a visitare la cucina, scoprendo, per di più che, per cucinare l'ingrediente 'speciale', esistono diverse ricette, e, a quanto pare, tutte eccellenti.
Ma non voglio togliere l'appetito a nessuno, quindi non dirò una parola di più sugli ingredienti di cui è composta ciascuna storia.
Gustatele per colazione, pranzo, o cena.
Magari anche per merenda.
Solo, ricordatevi sempre, che 'Siamo quello che mangiamo'.
 
[E, su, non abbiate paura se vi invitiamo a cena: NON siamo cannibali!]

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