L'autobus si avvicina.
Dalla forma capisco che non è quello che devo prendere, però, anche se si avvicina troppo, davvero troppo, il numero non si legge.
Quando si ferma, mi affaccio con prudenza verso la porta di accesso davanti e chiedo all'autista: "Che numero è?".
Quello, ironicamente, mi risponde: "Perché, non si legge?".
"No.".
Allora, finalmente, armeggia con gli interruttori, e il numero appare dappertutto.
"Ecco, adesso si legge!", gli dico.
E me ne vado.
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